Le Uccelliere Farnesiane sul Palatino accolgono la mostra “Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane”, curata da Sofia Gnoli, organizzata e promossa dal Parco Archeologico del Colosseo, atta ad esplorare l’affascinante connessione tra il mondo della moda e l’ornitologia. Questa esposizione evidenzia come il fashion design sia stato ispirato da forme, colori e strutture del mondo aviario, creando un dialogo unico tra l’eleganza della natura e l’ingegno umano. L’allestimento della mostra permette ai visitatori di ammirare abiti e accessori che richiamano le fattezze degli uccelli, rendendo omaggio alla bellezza naturale e alla creatività stilistica. Inoltre, la scelta delle Uccelliere come sede dell’esposizione, sottolinea il legame storico e culturale tra il luogo e il tema trattato, offrendo un’esperienza immersiva in uno degli angoli più suggestivi di Roma.
Giovanni Gastel, Leus in forma di cigno e Leda, 1990/2017, Milano, Courtesy of Archivio Giovanni Gastel.
La prima sezione della mostra, “Mito”, esplora la relazione tra la moda e i miti antichi, presentando abiti che richiamano figure mitologiche e simboli divini. In questa voliera è possibile trovare: l’omaggio a Giovanni Gastel e al suo scatto “Zeus in forma di cigno e Leda” (1990), dove la modella indossava un fourreau nero, realizzato da Marcel Rochas nel 1934 e ornato da un grande gabbiano bianco dalle ali spiegate sul corpetto, simbolo di audacia e aspirazione; l’abito cigno nero di Alexander McQueen, con bustier di piume d’oca disegnato per la Haute Couture di Givenchy F/W 1997 ispirata alla torbida Odile di “Il Lago dei Cigni” di Tchaikovsky; una rilettura dell’abito cigno di Maria Grazia Chiuri per Dior dalla collezione Cruise 2022; l’abito creato da Donatella Versace per Katy Perry in occasione del Gala del Metropolitan Museum del 2018; ed infine l’abito in seta non violenta di Tiziano Guardini “Vittoria del colibrì” dedicato alla sostenibilità.
Da sinistra Alexander McQueen per Givenchy Haute Couture F/W 1997 e l’abito di Maria Grazia Chiuri per Dior Cruise 2022.
Da sinistra Tiziano Guardini for Rara Avis, 2024, La Vittoria del Colibrì, Abito metallizzato interamente ricoperto da piume plissettate di seta non violenta, Courtesy of Tiziano Guardini. Atelier Versace by Donatella Versace for Katy Perry, Met Gala, New York, 2018, Arcangelo Gabriele, Miniabito ricamato in metal mesh con ali di piume, Courtesy of Versace.
“Le ALI, irreALI, reALI” è la sezione dedicata ad Anna Piaggi, che con la sua eccentricità e visione anticonformista, ha lasciato un’impronta indelebile nella moda contemporanea. Come giornalista e pioniera del vintage, ha saputo influenzare le tendenze con una leggerezza che nascondeva una profonda creatività. I suoi cappellini e borsette-gabbia di Elsa Schiaparelli e Philip Treacy, ispirati al mondo animale e ornitologico, sono un omaggio alla sua fantasia alata e al suo gusto visionario.
Nella voliera delle “Caleidoscopiche visioni” invece sono presenti: l’abito di Roberto Capucci, realizzato nel 1983 ed ispirato ad un volatile visto in Sudafrica; il bolero pappagallo della prima sfilata Haute Couture di Jean-Paul Gaultier F/W 1997; l’iconico abito creato da Thierry Mugler per la S/S 1997; il vestito in organza, ricamato con piume di gallo e di fagiano di Dolce&Gabbana; il look di Florence Welch al MET Gala del 2019 firmato Gucci con ricami in cristalli 3D; l’abito di Prada con piume di pavone per la S/S 2005; ed infine la creazione F/W 2019-2020 di Iris van Herpen, in grado di riprodurre il movimento delle piume degli uccelli in volo.
Da sinistra Jean-Paul Gautier, Haute Couture Spring-Summer 1997, Bolero in piume multicolori e tuta in crêpe, Courtesy of Jean-Paul Gaultier. Thierry Mugler, Haute Couture Spring-Summer 1997, Collection Les Insectes, Abito-guaina in velluto con ali di piume multicolori, Courtesy of Mugler Archives. Roberto Capucci, Haute Couture 1982, Abito in georgette con ali ricamate in taffetà e organza, Donation of the duchess Nicoletta Maresca di Serracapriola, Courtesy of Fondazione Roberto Capucci.
Thierry Mugler, Haute Couture Spring-Summer 1997
Da sinistra Gucci, for Florence Welch Met Gala, New York, 2019, Abito in pizzo con ricamo floreale in lures, corsetto, nastro e mantello con applicazioni di ali decorate con cristalli, perle, palette e fodera in raso, Courtesy of Archivio Gucci. Dolce&Gabbana Alta Moda, Firenze 2020 (Collection), Abito corsetto in organza interamente ricamato con piume di gallo e fagiano, Courtesy of Dolce&Gabbana.
Da sinistra Iris Van Herpen, Haute Couture, Fall-Winter 2019-2020, Collection Hypnosis Omniverse Dress, Abito in mylar, metallo, tulle e seta tagliato a laser con lavorazione in 3D, Provenance: Iris Van Herpen. Prada, Spring-Summer 2005, Abito in faille di seta con intarsio multicolor, Courtesy of Archivio Prada.
“Le proiezioni dell’immaginario degli stilisti più visionari in un confronto poetico tra il mondo umano e quello animale, riflettono il rapporto dell’uomo con la natura. E raccontano di bellezza, costrizione e libertà, oppure sconfinano nel territorio della paura”.
Christian Dior by Maria Grazia Chiuri, hat by Stephen Jones, Haute Couture Spring-Summer 2017, Collection Souvenir de Printemps, Copricapo con farfalla e uccello in piuma, libellula in tulle, coccinella in ceramica e ragno ricamato, Courtesy of Dior Héritage collection, Paris.
Si può visionare la mostra, aperta fino al 21 luglio 2024, solo ed esclusivamente pagando il biglietto da 18 euro per accedere al Parco Archeologico del Colosseo. NON è ad ingresso gratuito.
ALESSIA DI DOMENICO
Ph: Alessia Di Domenico
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