Era un principe, ma la sua vera grande nobiltà era nel cuore che batteva in quel corpo di marionetta: che lo aveva reso sì famosissimo come “Totò”, ma che aveva anche soffocato per tutta la vita l’uomo-Antonio De Curtis. Nelle sue poesie non ci sono le battute e le movenze che lo hanno reso celebre, ma c’è il mondo visto da dietro quella maschera. C’è la vita difficile degli esordi (e non solo), il successo, gli amori, le delusioni, la nostalgia. C’è Napoli, con la sua “lingua-madre”, che non è però l’abusato “paese del sole”, ma in un certo senso è il mondo. Perché quella di Antonio De Curtis è soprattutto una “poesia morale” – non moralistica – che nasce e parla al cuore degli uomini. Che crede nel bene e non sopporta la prepotenza. Che crede alla bellezza, e non rinuncia ad amare, seppure tra le amarezze inevitabili che la vita riserva ad ognuno. Finalmente una raccolta completa – con cinque inediti – rilancia e riscopre le poesie di Totò, riprese dalle “carte originali” da sua nipote Elena, insieme a Virginia Falconetti.
Il libro parte con la strabiliante prefazione di Vincenzo Mollica. Attraverso le sue parole, il lettore potrà ben identificare la figura di Antonio De curtis, che a poco a poco, a favore del suo pubblico si trasforma in Totò. Egli lo definisce “orchestratore di parole”, un giocoliere divertente, capace di indossare una maschera irriverente, e al tempo stesso di lasciar fluire nella sua poetica e nel suo essere un fiume di emozioni profonde.
Il libro a cura di Elena Articoli De Curtis e Virginia Falconetti, raccoglie l’intera produzione poetica di De Curtis, raggruppando una serie di tematiche importanti. La passione per le donne, la cura per gli animali, l’amore per la sua gente e per i posti dell’infanzia. Un concentrato emozionante, capace di regalare ai lettori un testo unico nel suo genere. Una persona capace di essere anche un personaggio senza snaturarsi del tutto, un uomo che non si china dinanzi alle ingiustizie, incapace di omologarsi, sempre dalla parte dei più deboli. Questo, l’identikit del personaggio principale del libro “il principe poeta”, che pagina dopo pagina, regala ai suoi lettori una vasta produzione letteraria, includendo persino opere inedite.
Tra le sue poesie, le tematiche ricorrenti, presentano versi sensazionali. “L’acquaiola” regala la visione di un uomo profondamente innamorato, capace di recarsi ogni giorno nello stesso posto solo per uno sguardo da colei che l’ha rubato il cuore. “’A mundana”, presenta un tema molto fragile, ovvero quello della prostituzione in qualche maniera obbligata. La donna della poesia, infatti, è costretta a prostituirsi non solo per sopravvivere ma per dare un futuro anche alla propria famiglia. Una condizione la sua, dove non vi è via d’uscita, vittima anche del pregiudizio sociale.
Una passione smisurata per Napoli, quella che Antonio De curtis decanta nelle sue poesie. Un amore viscerale, che lo lega indissolubilmente ai suoi luoghi natali. In “Napoli, tu ed io”, la città partenopea, viene infatti paragonata ad una Regina. La Napoli ormai donna, innalzata sulle sue gambe, regala un sole accecante, lo stesso, senza il quale, l’autore ammette nella poesia “O Sole” non potrebbe vivere. Una condizione che lega Napoli ai suoi abitanti, un modo di vivere a cuore aperto, un calore “che me cunosce a quando so piccerillo”, come ammette il poeta stesso.
Grande importanza, per la figura femminile. Nella poetica e nella vita stessa di De Curtis, la donna assume un ruolo centrale, divenendo il fulcro del suo stesso pensiero. Egli vive diversi amori durante la sua vita, e nonostante la poca avvenenza, gode di un fascino smisurato, capace di far capitolare diverse donne. Sono tre essenzialmente le figure che hanno dominato la sua esistenza: Liliana, tragico amore finito male, dominato dalla possessione. Diana, la donna che gli ha in qualche maniera donato il focolare sognato da tutta la vita, e Franca, l’amore della maturità, un sentimento fatto di consapevolezza, capace di accompagnarlo nelle difficoltà ultime della sua vita. Non mancheranno momenti dove sarà proprio l’amore per sua figlia Liliana a dominare la sua poetica e la sua intera esistenza.
Nella poesia “La donna”, De curtis ammette che la donna sia una “magnifica trovata”. Nella poesia dedicata a Francesca, afferma “non sei femmina, ma sei impastata con latte, porcellana e rose” Una visione della donna romanticizzata ed esasperata. Un sentimento, il suo che nella sua poetica valica ogni confine, regalando al lettore un testo pregno di amore e sensualità. Accanto all’amore, nel testo a cura di Elena Anticoli De curtis e Virginia Falconetti, vi è anche la disperazione per un sentimento finito. Vi seguiranno le immagini di una casa vuota, l’amore guida Antonio per la vita e Totò per il successo, fino ad abbandonarsi ad una malinconia vuota, dove l’amore fa calare le maschere, mostrandosi per quello che realmente è.
Tra le poesie più famose di De Curtis, ovviamente, il testo riporta “A Livella”, una poesia che ancora oggi risuona moderna, presentando la discrepanza tra un marchese e un netturbino, ricordando che la morte è uguale per tutti, livellando in qualche maniera le differenze della vita precedente. “Appartenimmo a morte” è una chiara ed emozionante chiusa capace di scuotere ancora oggi, a distanza di molti anni dalla sua composizione.
Oltre le donne e l’amore per la natura, nel testo di Colonnese editore, vi è anche uno spaccato circa l’amore che provava De Curtis per gli animali. Egli sostenne infatti l’associazione “l’ospizio dei trovatelli”. Di grande spessore nella sua esistenza il cane lupo Dick, il Barboncino e un pappagallo.
Nel testo, sono presenti inoltre diverse canzoni e spartiti originali. Tra le più famose, il testo cita Malafemmena, ispirata dal rapporto burrascoso con sua moglie Diana. Da qui, il cuore di De Curtis sembra chiudersi per sempre, fino al ritrovato amore maturo con Franca.
Il testo attraverso un linguaggio semplice, è capace di presentare una poetica fitta ed attuale, come il discorso “Uomini o caporali”.
I testi di Carmè e Miss mia cara Miss, accompagnano il lettore in un mondo antico che ancora oggi risulta di grande attrattiva.
Gli squarci biografici come l’improvvisa cecità, la partecipazione come autore al Festival della canzone italiana e molto altro, si avvicendano ad una serie di poesie emozionanti, rendendo al testo grande dinamicità.
Un libro multimediale, quello di casa Colonnese, che permette persino l’ascolto della voce di Totò attraverso l’utilizzo del moderno qr code. Un testo emozionante, attuale, che fotografa il Principe della risata, portandolo fino ai giorni nostri.