Ἔστιν οὖν τοῦτο Ὁμήρου ἐγκώμιον εἰς Μίνων διὰ βραχέων εἰρημένον, οἷον οὐδ ̓ εἰς ἕνα τῶν ἡρώων ἐποίησεν Ὅμηρος. Ὅτι μὲν γὰρ ὁ Ζεὺς σοφιστής ἐστιν καὶ ἡ τέχνη αὕτη παγκάλη ἐστί, πολλαχοῦ καὶ ἄλλοθι δηλοῖ, ἀτὰρ καὶ ἐνταῦθα ”.
Non preoccupatevi. Non siamo impazziti. Si tratta dell’incipit della versione data agli studenti del liceo classico nell’esame di maturità. Tradotto significa approssimativamente:
“ E questa lode, così brevemente espressa, di Omero per Minosse è quale Omero non fece per nessun altro eroe. Invero che Zeus è maestro di saggezza e che quest’arte è bellissima, lo mostra spesso non solo altrove, ma anche qui: perché dice che Minosse conversò nove anni con Zeus e andò sovente da Zeus per istruirsi come da un maestro “.
Il passaggio è attinto da Platone nel Minosse ( o della legge ). Non si sa il criterio con cui sono selezionati questi brani ma si tratta di uno spunto di grande attualità epocale. Un elemento di insegnamento per i giovani ma per questa fase storica dove chi ha grandi responsabilità non ha la forza derivata dall’aver attingo a grandi maestri.
Minosse andava a corte di Zeus per apprendere i segreti della vita e dell’arte del governo degli uomini. Da chi vanno a lezione gli uomini o le donne di governo oggi? Quali sono i grandi maestri di Giorgia? Senza facile sarcasmo si deve intendere la sua difficoltà epocale come quella di non avere un criterio di valutazione in grado di farle intendere il mondo e così la valutazione delle misure adeguate per saper rispondere ai suoi problemi. Lo stesso vale per i suoi colleghi.
Diversamente dai predecessori, chi si trova a governare il paese (qualsiasi paese) non parte dalla forza di un tappeto di idee sul quale costruire la base dei suoi strumenti interpretativi e quindi su questo impostare le modalità di risposta.
D’altra parte si vive nel mondo della tecnica, dove quel che di sostanziale c’è da decidere è stato deciso. Esistono delle procedure, un sistema ineliminabile di alleanze, un meccanismo perfettamente congeniato nel quale chi governa fa semplicemente quello che deve essere fatto. E questo vale sia da qualsiasi derivazione esistenziale si provenga.
Non conta chi sei ma la risposta positiva al quesito. Saper dire di sì con licenza su alcune intemperanze concesse nel bailamme della comunicazione.
È forse questo quello che oggi Zeus consiglierebbe a Minosse. Ma forse è proprio l’ira di Zeus a dirci che un governo pieno del mondo, in definitiva, non è possibile.