In occasione della Festa della Musica, il Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX (RM), diretto da Matilde Amaturo, ha presentato la mostra “Moda in Musica”. L’esposizione ha offerto ai visitatori un’opportunità unica di immergersi nella moda, nel cinema e nell’arte, attraverso una serie di abiti, accessori e fotografie dell’Attrice Franca Bettoja Tognazzi, recentemente acquisiti dal museo.
Gli abiti dell’Attrice Franca Bettoja Tognazzi realizzati da Atelier Andreina, Pino Lancetti e Sartoria Romana.
Il percorso, curato da Francesca Quarantini e Maria Ciccarella, non si è limitato a celebrare l’eleganza e la storia della moda degli anni Cinquanta e Settanta, ma lo ha fatto immergendo i visitatori in un suggestivo sottofondo musicale. Durante la visita, il pubblico ha potuto godere delle registrazioni dei concerti tenutisi dal 2020 al 2022 nell’ambito della Rassegna MIRABILIA OF MUSIC – LA MUSICA APRE I MUSEI.
All’interno della struttura, gli appassionati di moda potranno trovare molte altre creazioni degli anni Cinquanta e non solo. Ogni abito infatti racconta una storia, riflettendo i cambiamenti sociali e culturali dell’epoca.
Da sinistra Capucci – Abito bustier lungo a sirena (1951) in pizzo bianco macramè foderato in seta cruda color avorio. Donazione Salterini, 2018. Angelo Litrico – Smoking (1962) in seta damascata. Donazione Litrico.
Sullo sfondo del Piano Marshall, che prevedeva il trasferimento gratuito di beni dagli USA all’Europa, l’industria tessile italiana ebbe una notevole crescita. Harper’s Bazaar decise di dedicare all’Italia il numero di luglio “The New Italy”. Clare Boothe Luce, sceneggiatrice e Ambasciatrice dell’Italia in America, invitò numerosi attori e registi del panorama internazionale a produrre film nel Bel Paese, in quanto i costi di produzione erano minori. Il legame con l’America e con il cinema Hollywoodiano si rafforzò soprattutto a Roma, negli studi di Cinecittà, dove le più grandi attrici indossavano abiti realizzati dalle illustri Maison italiane di Alta Moda come Fernanda Gattinoni, Atelier Sorelle Fontana, Emilio Schuberth, Simonetta Visconti, Maria Antonelli, Roberto Capucci, Atelier Andreina, Sartoria Romana, Atelier Sorelle Botti e molti altri. I loro abiti divennero così i protagonisti di servizi fotografici realizzati per i giornali di tutto il mondo. Nacque proprio in questo modo la prima forma di internazionalizzazione del Made in Italy.
Da sinistra figurini originali realizzati negli anni ’50 da Fernanda Gattinoni e Atelier Sorelle Fontana.
Nei primi anni ’50 l’Italia era quindi diventata il Paese dell’evasione e Roma ne era la città per eccellenza, basti pensare al film “Vacanze Romane” di William Wyler. Così ebbe inizio un vero e proprio “via vai” di attrici e first lady tra Via Condotti, Trinità dei Monti e Via Veneto. Le riviste internazionali mostravano e descrivevano ogni dettaglio degli abiti delle “star”. A suscitare fascino ed entusiasmo negli americani fu la qualità dei tessuti, la tradizione e l’artigianato italiano. Tutto questo segnò l’inizio di un percorso in divenire per l’affermarsi della Moda Italiana nel mondo. In questi anni ci fu quindi una rivoluzione che stabilì nuove tendenze e standard di eleganza, distaccandosi dalla tradizionale supremazia della moda francese.
Da sinistra Sartoria Romana – Abito lungo da sera (1956 circa) in seta nera a fantasia geometrica tono su tono. Donazione Palma Bucarelli. Sorelle Fontana – Abito lungo da sera anni ’50 in seta matelassé damascata color avorio. Donazione Palma Bucarelli.
Tra le collezioni di abiti esposti nel museo è possibile trovare quelli di Palma Bucarelli, la Direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea dal 1945 al 1975. Donna moderna, femminile, intelligente e tenace, che sapeva gestire con grazia, ma anche con determinazione, confronti con artisti, collezionisti e con i suoi stessi superiori.
Gli abiti di Palma Bucarelli realizzati da Maria Antonelli, Sartoria Romana, Atelier Sorelle Botti e Cassisi.
Visitare il Museo Boncompagni Ludovisi significa immergersi in un viaggio attraverso il tempo, scoprendo come elementi stilistici, materiali e tecniche artigianali del passato, costitutivi dell’evoluzione storica del costume, continuino a influenzare e arricchire la moda odierna. In questo contesto, il museo non è solo un luogo di conservazione, ma anche un laboratorio di idee dove il dialogo tra passato e presente diventa una fonte inesauribile di ispirazione per stilisti, designer, appassionati di moda e non solo…
Altri abiti della collezione di Palma Bucarelli.
ALESSIA DI DOMENICO
Ph: Alessia Di Domenico
È severamente vietata la copia, la riproduzione, la redistribuzione e la pubblicazione del presente articolo o di parti di esso, in qualsiasi forma, senza l’autorizzazione dell’autrice e la citazione esplicita della fonte.