C’è oggi un pericolo peggiore al fatto che Biden perda contro Trump. È invece che Biden vinca. E il pericolo non è solo per il Partito Democratico degli Stati Uniti ma per tutti gli americani. Ed è uno scenario di debolezza, questo, unico nella Storia delle democrazie del mondo. Inevitabile dovesse capitare agli Stati Uniti che sono la democrazia più antica e consolidata nel mondo.
Il pericolo, cioè, consiste nel fatto che l’acrimonia, il polemismo, l’avversione verso un candidato abbia il valore prevalente sulla scelta verso l’altro candidato. Se questo altro candidato è persona fededegna e, al di là della contestabilità dei propri convincimenti, si tratta di persona votata a quello che ritiene il bene del paese potrebbe far parte di un problema di funzionamento del sistema. (Problema di funzionamento che il sistema stesso deve prevedere attraverso dei bilanciamenti, della possibilità di correzione, facenti parte degli equilibri tra poteri presenti in ogni ordinamento democratico).
Ma se invece il problema è rappresentato vivamente dalla persona deputata a comandare questo sistema, in un paese potente come gli Stati Uniti le preoccupazioni sono molte e fondate.
Un passaggio di lato dell’attuale presidente e la sovrapposizione di Kamala Harris che potrebbe gestire legittimamente i fondi destinati alla campagna elettorale per Biden sarebbe la soluzione migliore ed è quella che in effetti si presenta all’orizzonte.
Oltre alla preoccupazione per quanto riguarda tutti noi – essendo le responsabilità degli Stati Uniti al centro degli interessi del mondo – la questione aggiunge un elemento di riflessione anche per il dibattito sul presidenzialismo di casa nostra. Si evidenzia così che l’insofferenza per l’appesantimento delle funzioni di governo presente in un sistema democratico non possono essere superate con delle fughe in avanti verso la maggiore decisionalità di chi è stato posto al primo livello nelle leve di comando.
Ci sono increspature, infatti, che non riguardano solo il pericolo della cosiddetta “democratura” – pericolo che il sistema americano aveva previsto e anticipato col ricorso all’impeachment e alla gestione autorevole del Congresso.
IL pericolo invece si insidia proprio all’atto dell’elezione. La possibilità che il presidente eletto parta come inadeguato non era stata prevista da nessuno. E l’unico correttivo utile a questo punto consiste nella variazione del programma da ammannire al pubblico di elettori: cambiare la figurina. Forse così potrebbe funzionare.