Toti si difende. Lo fa con le sue parole. In una nota resa alla stampa ma trasmessa al suo legale ribadisce, a chiaro uso divulgativo, le ragioni per cui la sua detenzione è ingiusta. Come sempre doveroso rammemorare le ragioni per cui la magistratura ingiunge la carcerazione preventiva o l’obbligo di domicilio ad un imputato. Deve esserci pericolo di reiterazione del reato, deve esserci possibilità di inquinare le prove, deve profilarsi pericolo di fuga. (Chiaramente specialmente l’ultima di queste possibilità è sempre aperta perché nessuno potrà mai garantire sulla disponibilità di un accusato a sostenere tutte le sedi di giudizio senza decidere di sottrarsi dal procedimento a suo carico).
- A rigore di logica sono tre ipotesi sempre aperte. Però il presidente della Regione Liguria chiede sia adottato un giudizio che tenga conto della figura di persona onesta i cui traguardi sono arrivati senza corrispettivo in fatto di acquisizioni personali di agio: “Non mi sono mancate le soddisfazioni personali. La mia famiglia vive oggi esattamente come viveva nove anni fa, stessa casa stesso lavoro” – scrive nella lettera.
Sul problema di inquinamento di prove, anche il Tribunale del Riesame è d’accordo sul fatto che è un’ipotesi superata essendo agli atti ogni particolare in questi ultimi quattro anni: “le nostre vite documentate, dal tavolo del ristorante al colore della giacca”. Si esclude la reiterazione del reato contestato altrimenti saremmo davanti a “infermità di mente” – scrive con ironia Giovanni Toti.
E in quintessenza così sintetizza la questione dei finanziamenti per il suo comitato elettorale: “soldi tracciati, regolari, iscritti dove la legge prevede, in entrata e in uscita.”. E poi “emerge anche che mi sono interessato ad alcune pratiche che ritenevo importanti. Là dove era legittimo, si è fatto. Dove non lo era, non si è fatto. Quindi, soldi regolari, pratiche regolari”.
Una nota in cui Toti non chiede clemenza, piuttosto pre–tende siano semplicemente applicate le condizioni di garanzia che consentono a un rappresentante della cosa pubblica di operare per il bene pubblico anche in presenza di verifiche da parte della legislatura.
Il caso Toti non guadagna i primi titoli di agenzie e testate forse perché Toti non è personaggio a la page. Non fa parte di quel mondo che ha le libertà di azione del singolo come vero campo di azione politica. Toti non è un nuovo filosofo, non fa parte di quella sinistra libertaria pronta ad abbracciare cause come questa. Eppure quanto a lui successo non è da meno di tanti altri casi Dreyfuss che hanno costellato la nostra Storia dividendo in diversi pareri e animando la politica.
Toti deve essere processato. Toti deve avere il diritto di difendersi. In mezzo a queste due categorie non può entrare anche la limitazione della sua libertà personale.