Orecchio destro bendato. Pericolo di morte scampato. Sono tratti, quello della ferita e dell’aver scampato l’attentato, che danno alla persona un’aura ancora maggiore. Trump, arrivato inatteso per quanto recentemente accaduto, nelle sale alla Convention repubblicana di Milwaukee. (Sono circa le dieci di sera lì, prime ore del giorno da noi).
Ed è subito ovazione. L’ostentazione della benda e della ferita, il tratto marziale, il ribadire sempre quel concetto di America First danno al leader la consacrazione di uomo del destino.
Si siede accanto a colui che ha nominato come suo vice, JD Vance. Ma ci sono anche e non possono mancare i grandi donatori alla sua campagna. Come musica a fare da sfondo per tanto trionfo viene lanciata la canzone God Bless the Usa. Ed è apoteosi in vita. I notiziari economici ammettono che anche le borse scommettono sul Trump Bis. Ed anche agli occhi dell’attenzione distratta del pubblico dei lettori le res gestae di Trump sono più coinvolgenti del suo antagonista che è poi il Presidente in carica su cui oramai abbonda una campagna umoristica centrata sulle sue gaffe.
Tra un personaggio che propone soluzioni semplici ai problemi ed un altro che nel lapsus linguae accenna alla perdita del senso di identità non c’è confronto. È chiaro che gli americani, a meno di quelli che non abbiano un senso di appartenenza democratica assai radicato dentro, hanno già scelto da un pezzo.
Oramai anche gli eccessi di Trump rafforzano quel senso di personalità e di eccessivo che gli elettori hanno iniziato ad apprezzare in lui come parte del pacchetto. Quindi non si vedono pericoli di altre frasi incaute, o di oltranzismi verbali. I suoi supporters lo amano anche per questo.
Tutto questo non toglie che prima di arrivare alla fatidica data del 5 novembre ce ne saranno ancora diverse di sorprese. Probabilmente dall’altra parte della barricata democratica. Ma faranno parte sempre di quel complesso e convulso movimento di cose che noi siamo abituati a vedere nell’America.
Solo che non siamo al cinema. Siamo nel mondo reale. E a parte la fanfare degli effetti a sorpresa dovrà iniziare ad essere pensato un modo diverso di gestire anche il bisogno mai sopito di essere egemoni nel mondo.