Gli Ex-Otago al Villa Ada Festival sono stati un tuffo nel passato, un ricordo che è entrato a gamba tesa rispetto a quel caro vecchio periodo del Synth Pop Indie italiano che quasi faceva strano cantare in italiano, perché strizzava sempre l’occhio all’Inghilterra, ai Good Shoes, ai Kaiser Chiefs e a tutte le chitarrine strampalate che ne convenivano. Un tuffo nel passato per quanto riguarda il nome Ex-Otago, ma la band di Maurizio Carucci, sul palco sembrava già essere in piena sintonia con le sonorità più attuali grazie, ovviamente, all’esecuzione dei brani tratti dagli album più recenti. Una bellissima apertura tutta romana anche da parte di una talentuosa Alice Caronna, che ha accolto la band genovese attraverso la sua voce calda e la sua inconfondibile presenza scenica davanti uno spazio già gremito di gente.
Io gli Ex-Otago non li avevo mai visti dal vivo e mi sono divertita un sacco. Ho riso tanto di quel loro umorismo ligure che, in piccola parte, mi appartiene, perché gli Ex-Otago li ho scoperti proprio quando sono usciti con “Tanti Saluti” , in quel lontano 2007, anno in cui avevo 17 anni e, per amore, andavo sempre a Genova in qualche fine settimana. Mi ricordo di una sala prove, in una frazione del capoluogo ligure in mezzo alle prime montagne che annunciano il confine con il Piemonte. Mi ricordo della band Punk Rock di quel mio fidanzatino e mi ricordo di una locandina di un qualche live degli Ex-Otago appesa in malo modo nel corridoio di quella sala prove vetusta, termine che ha utilizzato anche ieri Maurizio per descrivere scherzosamente gli accordi delle tastiere di Olmo Martellacci, «accordi da accompagnare con una Sambuca Molinari» ha aggiunto poi Carucci.
All’epoca non sapevo dove sarebbero arrivati gli Ex-Otago, non lo possiamo mai conoscere il destino di una qualsiasi band o artista la cui locandina si lascia sbiadire dal tempo dentro una vecchia sala prove, poi gli altri album, quella spilla giallo senape di “Mezze Stagioni” regalatami da qualche amica che era andata ad un loro concerto nel 2011. Negli anni, poi, gli Ex-Otago li ho un po’ persi, ma ieri li ho ritrovati con piacere a Villa Ada, con la loro capacità unica di farci ballare e ritornare indietro nel tempo.
Quello che mi ha colpito maggiormente, è stata la loro voglia di intrattenere il pubblico nonostante fossero stremati dal tour e dal caldo asfissiante. Sembrava di essere seduti tutti insieme attorno allo stesso tavolo gigante, durante una chiacchierata tra amici tra una sigaretta e uno Spritz. L’esecuzione live, inoltre, è stata impeccabile, condita dagli assoli e dai riff della nuova talentuosa chitarrista Giorgia Sudati, nella band dal 2023 ma già un tutt’uno con essa.
T-Shirt bianche, uno stile semplice ma ricco allo stesso tempo, dei testi che sanno di quotidiano, di voglia di fuggire in Costa Rica, gli Ex-Otago raccontano la nostra società con quel sano umorismo che ci ricorda di prendere la vita con un pizzico di leggerezza in più.