Mentre se è in attesa dell’inevitabile – la risposta di Israele agli attacchi provenienti da Hezbollah – le uniche parole possibili sono quelle dette ieri dal Papa durante l’Angelus. “Basta guerra in Medio Oriente. Attacchi, anche mirati, non sono mai una soluzione”.
In queste brevi parole c’è il condensato di un concetto che va molto al di là del senso comune. Sicuramente il cordoglio va a una miriade di vittime innocenti ma anche l’eliminazione di autori e fautori di questo stato belligerante, ugualmente, non aiuta alla soluzione del conflitto.
Ma nelle parole di Francesco c’è anche il timore di tutti: “Il conflitto, già terribilmente sanguinoso e violento, non si estenda ancora di più. Prego per tutte le vittime, in particolare per i bambini innocenti. Esprimo vicinanza alla comunità drusa in Terra Santa e alle popolazioni in Palestina, Israele, Libano. E non dimentichiamo il Myanmar”.
Ma nel mondo reale quel che si legge nelle agenzie non fa dormire donni tranquilli. Netanyahu che si riunisce coi servizi di sicurezza, navi e aerei in movimento e anche gli States che si prestano a dare una mano. D’altra parte sicuramente l’Iran reagirà all’eliminazione di Ismail Haniyeh, leader di Hamas. E mentre Israele si prepara all’offensiva si schermisce da altri attacchi militari intercettando trenta razzi partiti dal Libano meridionale. Un altro vertice a Teheran pare preparare la rappresaglia contro Israele.
È una guerra di delazioni, intelligence, servizi segreti, perché queste informazioni sono date da fonti statunitensi. Le bombe e i morti però cancellano ogni dubbio sulla loro veridicità. Ed in questa situazione Israele è in attesa di ondate di missili e droni.
In comune hanno che ciascuno dei protagonisti menzionati ritiene di parlare in nome di Dio. Ma le responsabilità di questa escalation – oltre alle motivazioni di ciascuna parte – risiedono nell’esaltazione della tecnologia in relazione a una rabbia oramai covata e manifestata per decenni. Un’esaltazione di geometrica potenza che parafrasando il senso delle parole di Martin Heidegger potremmo dire anche noi: “ormai solo un dio ci può salvare”.