Piazza della Repubblica sporca, lordata in maniera inverosimile dagli immancabili incivili. I residenti nella popolosa circoscrizione di Villalba, stamani, hanno dovuto, nuovamente, constatare quanta inciviltà e prepotenza quotidiana, ormai, metta a dura prova le più elementari regole del vivere civile. Questo, nonostante il Sindaco Mauro Lombardo venerdì scorso, in un incontro pubblico, condividendo il malcontento e le preoccupazioni rappresentate, abbia annunciato una serie di iniziative, che saranno attivate nell’immediato, volte a assicurare un maggiore decoro cittadino e una più incisiva azione di contrasto a qualsiasi forma di illegalità
Eppure, nottetempo, quasi fosse una premeditata provocazione, gli “zozzoni” hanno riversato di tutto nella piazza. La Tekneko ha già rimosso l’immondizia, ma restano sospesi in aria più interrogativi. Pare, infatti, stranamente, che ogni qualvolta che si annunciano iniziative, tipo quella del controllo degli “affitti fantasma” avviata dalla Polizia Locale, subito dopo accade qualcosa che dà modo di fare ripartire le polemiche, soprattutto, ma non solo, sui social.
Dal Palazzo municipale non filtrano indiscrezioni, si lavora all’Ordinanza che limiterà la vendita e il consumo di bevande alcoliche e superalcoliche dai prossimi giorni e a un consistente aumento delle relative sanzioni amministrative. Una misura dettata dalle necessità di tutelare la sicurezza pubblica, il decoro urbano e la tranquillità dei residenti.
Nel frattempo, si sta sollecitando la società privata che già assicura la sorveglianza agli edifici comunali ad installare, al più presto, delle telecamere in piazza della Repubblica, a titolo gratuito e a livello sperimentale fino a dicembre, in maniera da individuare gli incivili e addebitare a loro, e non più alla collettività, l’intervento di pulizia e rimozione dei loro rifiuti. Quando saranno posizionate, nell’ambito dell’intero territorio comunale, le altre 105 in arrivo ci sarà poco da scherzare.
L’Amministrazione Lombardo, d’altronde, ha fatto della sicurezza una priorità, pur evidenziando che dovranno essere il Ministero dell’Interno e quello della Difesa a dovere porre in atto una strategia di prevenzione e repressione dei reati, sulla base del modello già sperimentato a Caivano, perché è evidente a tutti, o quasi, che gli strumenti di cui dispone un Comune non sono in grado di fronteggiare una emergenza determinata, in larga parte, da scelte del legislatore nazionale.