Domenico Modugno è un attore italiano, regista, scrittore, sceneggiatore, musicista, è nato il 9 gennaio 1928 a Polignano a Mare (Bari) ed è morto il 6 agosto 1994 all’età di 66 anni a Lampedusa (Italia).
6 agosto del 1994, trent’anni senza “Mister Volare”, ma sicuramente quante volte hai cantato o sentito “Volare” la mitica canzone di Domenico Modugno. Una bandiera italiana che con la sua musica ha raggiunto ogni angolo del mondo. Domenico Modugno, Mimì ha inciso più di 230 canzoni, interpretato 38 film per il cinema e 7 per la televisione, recitato in 13 spettacoli teatrali, condotto alcuni programmi televisivi e vinto quattro Festival di Sanremo. Il primo nel 1958 con un brano intitolato “Volare, Nel blu dipinto di blu”. Così Mimmo ma per tutti Mimì p diventò per il mondo Mister Volare. Nacque a Polignano a Mare, in provincia di Bari, il 9 gennaio 1928. Nel 1935 si trasferì per motivi di lavoro del padre a San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi. Fu qui che imparò il dialetto sanpietrano, derivante dal salentino, che fa parte dei dialetti estremo-meridionali d’Italia, insieme al calabrese e al siciliano. Imparò a suonare prima la chitarra, poi la fisarmonica durante l’adolescenza, e nel 1945 scrisse le sue prime canzoni, mai incise. Si trasferì due anni dopo, all’insaputa del padre, a Torino per cercare fortuna. Dopo la leva militare tornò a casa, nel 1949, si fece crescere i baffi e iniziò a esibirsi come suonatore di fisarmonica alle serenate.
Sul finire degli anni Quaranta si trasferì a Roma, si diploma nel 1952 al Centro Sperimentale di Cinematografia, si dedicò sia alla carriera cinematografica, e iniziò una carriera da attore, senza peraltro smettere di esibirsi in alcuni locali. Passò quindi nei primi anni Cinquanta a lavorare in radio, grazie anche al successo di una sua canzone in dialetto salentino, che venne però scambiato per siciliano. Modugno sfonda in Sicilia grazie al film Carica Erotica (1952) che lo vede protagonista nelle vesti di un siciliano. Qui è notato dal direttore della Radio siciliana Fulvio Palmieri che gli propone di presentare un programma dedicato alla Sicilia; è proprio così che Domenico Modugno diventa un po’ siciliano. Fu così che nacque la leggenda di una sua provenienza sicula, peraltro non smentita in questi anni da Mimì. Sul finire del 1953 ottenne il suo primo contratto discografico e iniziò a registrare canzoni folk in salentino e siciliano. nel 1955 in una piccola parte in Filumena Marturano (Eduardo De Filippo) e nello stesso anno usci il suo primo LP con il titolo I successi di Domenico Modugno I, seguito poco dopo dal II. Con il passaggio alla Fonit Cetra l’anno dopo riuscì a esordire come autore a Sanremo con il brano Musetto, presentato da Gianni Marzocchi. Il suo nome iniziò a circolare nel periodo e a diventare discretamente importante, e intanto Domenico passò dallo scrivere in salentino al napoletano prima, poi anche all’italiano. Come cantautore fece il suo esordio a Sanremo nel 1958 con Nel blu dipinto di blu, insieme a Johnny Dorelli. Il brano, il cui testo vantava la firma anche di Franco Migliacci, fu un’autentica rivoluzione.
Nessuna canzone prima di questa e nessun’altra dopo avrà un impatto così forte sulla musica italiana. Per la prima volta, infatti, si ruppero gli schemi classici della melodia amorosa, con buona pace degli interessi delle case discografiche di allora. Ma a decretarne il successo fu anche l’arrangiamento straordinario, firmato Alberto Semprini, e l’interpretazione attoriale di Modugno, con la celebre apertura liberatoria delle braccia durante il ritornello. Per comprendere l’impatto di questo brano, basti pensare che non solo arrivò terzo all’Eurovision Song Contest, ma si aggiudicò ben tre Grammy (Disco dell’anno, Canzone dell’anno e Miglior interprete), e rimase primo nella classifica americana per tredici settimane consecutive.
Nel 1963 ha diretto il suo primo film, Tutto è musica è stato girato a Polignano a Mare (Bari), a San Pietro Vernotico (Br) nel Salento e a Roma. In questo campo, nel cinema non ebbe molte occasioni per dimostrare appieno le sue doti drammatiche, che meglio trovarono modo di esprimersi sia in teatro di rivista sia in televisione. Spesso di genere avventuroso o sentimentale, i film da lui interpretati non escono dai limiti di una corretta produzione commerciale: a volte egli vi appare come attore dinamico, gioviale, un po’ canzonatorio (alla Douglas Fairbanks), a volte semplicemente come cantante.
Il 12 giugno 1984 fu colpito da un ictus mentre era negli studi di registrazione di Canale 5 per una trasmissione televisiva. Accanito fumatore da oltre trent’anni, diede la colpa per questo malore alle cinquanta sigarette giornaliere, che di certo non aiutavano la sua salute. Il medico di servizio però non si rese conto di quanto fossero gravi le sue condizioni e gli consigliò di prendere un’aspirina e tornare a casa. Nella notte, la sua situazione peggiorò, e venne ricoverato al San Raffaele di Milano. Nonostante numerose cure anche in altre cliniche, rimase paralizzato da un lato del corpo. Una situazione che gli causò difficoltà nel parlare e che lo costrinse ad abbandonare l’attività artistica per qualche tempo. Un uomo dal carattere complesso che negli ultimi dieci anni della sua vita è stato duramente colpito nel fisico, costretto su una sedia a rotelle: sono gli anni del suo ingresso in politica, eletto prima alla Camera con i Radicali, diventò Senatore nel 1990 impegnandosi nella difesa dei diritti dei disabili.
1992 in un intervista, Domenico Modugno: ricorda e difende le sue origini pugliesi, specificando di non essere siciliano e usare in molte canzoni il dialetto del paese San Pietro Vernotico provincia di Brindisi, dove è vissuto la mia giovinezza, che 80% ispirazione artistica nasce in puglia dal dialetto San Pietro Vernotico che si assomiglia molto al siciliano e allora mi hanno scambiato siciliano. Io amo tutta la puglia e tutti i pugliesi, la puglia è la mia vita.
Il 26 agosto 1993, tenne un ultimo grande concerto a Polignano, e 28 agosto 1993 al Palazzetto dello sport a San Pietro Vernotico, per riconciliarsi con la sua città nativa e con sanpietrani. Nell’occasione chiese scusa per aver finto di essere siciliano, ma dichiarò: “Per la fame avrei detto pure di essere giapponese“. Nello stesso anno incise la sua ultima canzone, Delfini (Sai che c’è), insieme al figlio Massimo. Morì il 6 agosto 1994 a Lampedusa per un infarto cardiaco, all’età di 66 anni. Venne seppellito al Cimitero Flaminio di Roma, dove ancora oggi si trova la sua tomba.
A Rendere omaggio a Domenico Modugno tanti artisti che hanno reinterpretato i suoi successi come i Negramaro con “Meraviglioso” o la mini serie sulla Rai interpretata da Beppe Fiorello, Miniserie “Volare – La grande storia di Domenico Modugno” e tanti altri
Anna Rita Santoro e Ubaldo Santoro