Il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) rappresenta una delle forme più comuni e aggressive di cancro ai polmoni, con tassi di incidenza in continua crescita. Nel pomeriggio di oggi, una tavola rotonda dedicata all’innovazione in questo ambito, riunirà esperti, oncologi, ricercatori e rappresentanti di aziende farmaceutiche per discutere le ultime scoperte e le prospettive future nella diagnosi e nel trattamento di questa patologia. Ogni anno nel Lazio si registrano oltre 3500 nuovi casi di tumore al polmone, di cui quasi 1800 nella forma non a piccole cellule (NSCLC) “oncogene addicted”, ovvero quelle forme legate a una specifica mutazione genetica per alcune delle quali, esistono farmaci orali mirati.
Innovazioni Terapeutiche
L’evento di oggi, alla tavola rotonda che si svolgerà presso il Centro Tumori IFO Regina Elena San Gallicano di Roma: “il valore dell’innovazione nei percorsi di cura dei pazienti con NSCLC”, saranno presenti anche le associazioni, quali: WALCE ONLUS (Women Against Lung cancer in Europe) e FAVO (Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia). Uno dei temi centrali dell’incontro sarà appunto l’avanzamento delle terapie mirate e dell’immunoterapia. Gli esperti hanno sottolineato come, negli ultimi anni, siano stati sviluppati farmaci in grado di colpire specifiche mutazioni genetiche, come l’EGFR e l’ALK. Questi trattamenti non solo migliorano la sopravvivenza dei pazienti, ma riducono anche gli effetti collaterali rispetto alle terapie tradizionali.
Big Killer
Il tumore del polmone è considerato un “big killer”, non solo perché ha un’incidenza tra le più alte a livello globale, ma anche perché rappresenta la principale causa di morte per cancro con 1 milione e 800 mila decessi l’anno. Nel 2023, l’Italia ha registrato circa 44mila nuove diagnosi di tumore del polmone, di cui oltre 3.500 nel Lazio. Spiega Emilio Bria (responsabile dell’Unità di Oncologia Toracico-Polmonare del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma): “L’85% delle diagnosi del tumore al polmone sono tumori ‘non a piccole cellule’ (o NSCLC), una forma, quest’ultima, che nel 60% dei casi mostra specifiche alterazioni genetiche. Individuare le caratteristiche molecolari può aprire dunque a 4 pazienti ogni 10 nuove opportunità per trattamenti personalizzati e in molti casi può determinare un aumento significativo della sopravvivenza ed un miglioramento della qualità di vita..
Inoltre, l’immunoterapia ha mostrato risultati promettenti, attivando il sistema immunitario del paziente a combattere le cellule tumorali. Durante la tavola rotonda, verranno presentati dati recenti che evidenziano l’efficacia di combinazioni di farmaci immunoterapici, aumentando le possibilità di remissione anche nei casi più avanzati.
Diagnosi Precoci e Biomarcatori
“Nella nostra Regione la distribuzione dei farmaci orali avviene attraverso le farmacie ospedaliera – spiega Federico Cappuzzo (direttore di Oncologia medica 2 presso l’Istituto Nazionale dei Tumori Regina Elena di Roma), tuttavia per i pazienti oncologici assumere la terapia autonomamente a casa rappresenta un grande miglioramento della qualità di vita. Certamente la distribuzione attraverso dei canali ‘semi-domiciliari’, con la possibilità di ritirare il farmaco nella farmacia di zona invece che all’ospedale, potrebbe essere molto utile, e questo dovrebbe valere anche per molti altri farmaci orali dispensati prevalentemente in ospedale. Non dimentichiamo, inoltre, che il primo passo nel tumore del polmone è la diagnosi precoce e definirne la ‘carta d’identità’. Effettuare il test molecolare a tutti i pazienti con tumore polmonare, significa, infatti, evitare di perdere pazienti che possono avere la mutazione e porre le basi per una prognosi favorevole”Un altro punto focale è il ruolo fondamentale della diagnosi precoce. Gli esperti discuteranno l’importanza dei biomarcatori nella personalizzazione delle terapie. Tecnologie innovative, come la biopsia liquida, permettono di rilevare il DNA tumorale circolante nel sangue, facilitando una diagnosi più tempestiva e una valutazione continua della risposta al trattamento.
La ricerca di nuovi biomarcatori è in costante evoluzione, con l’obiettivo di migliorare la stratificazione dei pazienti e adattare le terapie in base al profilo molecolare del tumore. Questo approccio personalizzato rappresenta un cambiamento significativo nella lotta contro il NSCLC.
Collaborazione e Ricerca
La tavola rotonda mette in evidenza l’importanza della collaborazione tra istituzioni accademiche, industrie farmaceutiche e organizzazioni sanitarie. Investire nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie è essenziale per affrontare le sfide poste dal carcinoma polmonare. La condivisione di dati e conoscenze può accelerare il processo di scoperta e sviluppo di nuovi farmaci.
Futuro del Trattamento
Guardando al futuro, gli esperti sono ottimisti riguardo ai progressi che potrebbero essere realizzati nel trattamento del NSCLC. Con l’emergere di terapie innovative e un migliore accesso ai trattamenti, si prevede un miglioramento significativo nella qualità della vita dei pazienti. Tuttavia, è fondamentale continuare a investire in ricerca e formazione per garantire che queste innovazioni raggiungano tutti i pazienti, indipendentemente dalla loro situazione geografica o socioeconomica. La tavola rotonda sull’innovazione nel carcinoma polmonare NSCLC offrirà una piattaforma preziosa per discutere le ultime scoperte e le future direzioni della ricerca. Con l’impegno collettivo di esperti e professionisti, la speranza è di trasformare queste innovazioni in realtà cliniche, migliorando le prospettive di trattamento per milioni di pazienti colpiti da questa malattia devastante.