Il sì all’ingresso della Moldavia nell’Unione europea sarebbe in vantaggio di appena 2.000 voti: sono gli ultimi risultati del referendum in corso nel paese dell’est Europa
ROMA – I “sì” all’Unione Europea in vantaggio rispetto ai “no”, sia pure di appena 2mila di voti: questi i risultati, non ancora definitivi, del referendum che si è tenuto ieri in Moldavia sull’inserimento in Costituzione dell’adesione all’Ue come impegno nazionale. I dati sono in apertura dell’agenzia di stampa Moldpress.
Sulla base del conteggio di circa 1.463.000 voti, il 50,08% dei cittadini si è espresso a favore del cammino verso l’Ue, mentre il 49,92 per cento ha scelto l’opzione contraria.
Ancora ieri sera erano in vantaggio i “no”, legati da alcuni osservatori alla volontà di parte della popolazione di mantenere rapporti privilegiati con la Russia. A contribuire ai “sì” sarebbero stati i voti delle comunità di origine moldava all’estero.
Nella serata di ieri Moldpress apriva per altro la sua edizione online con la notizia di un allarme bomba che, stando al ministero degli Esteri di Chisinau, ha spinto a sospendere per le verifiche necessarie le operazioni di voto in uno dei seggi della città italiana di Bologna.
A confermare l’incertezza del quadro politico in Moldavia anche l’esito delle presidenziali, che si sono svolte contestualmente al referendum. Maia Sandu, capo di Stato uscente, fautrice di un’adesione all’Ue nonché all’Alleanza atlantica, non è riuscita a superare la soglia del 50 per cento per essere confermata al primo turno. Con il 41 per cento circa, dovrà affrontare a novembre un ballottaggio che potrebbe essere segnato dalle alleanze tra i partiti di opposizione.