Il 19 ottobre all’UNAR (Unione Associazioni Regionali di Roma e del Lazio) si è tenuto il Premio Italia dei diritti umani curato dalla Freelance International Press.
Nella parola di benvenuto di Antonio Maria Masia, Presidente UNAR, vengono espressi i concetti attuali di diritti umani che andrebbero salvaguardati ed interpretati. Sarebbe questa, quindi, la filosofia dei diritti umani adottata dal Premio della Free Lance International Press portato avanti per tanti anni in onore di Antonio Russo, già vicepreisidente Flip, il cui coraggio lasciava tutti senza parole dai tempi dei suoi interventi su Radio Radicale.
Virgilio Violo, Presidente Flip Italia, esprime la gioia di condividere le idee dell’Associazione dei giornalisti che rappresenta. Il premio va assegnato ai giornalisti che fanno qualcosa di concreto per i diritti umani, che combattono con la penna per la società civile. Oggi coloro che vivono di giornalismo lavorano per le grandi testate che hanno i finanziamenti pubblici e vanno avanti grazie alla pubblicità. Ovviamente, non possono avere la libertà di espressione. L’obiettivo della Freelance International Press è, invece, un giornalista che, essendo l’occhio vigile della società, applica scienza e coscienza per fare il suo mestiere.
Nell’intervento di Neria De Giovanni, Presidente del portale letterario Cittanet, a proposito dei concetti di diritti umani, risuona l’eco del passato. Inizialmente si trattava dei “diritti dell’uomo”, e ce n’è voluto di tempo e di lotte per includere in questi diritti anche le donne, per estendere i diritti a tutti gli esseri umani. Neria De Giovanni ricorda i presenti il trentennio della Free Lance International Press che ricorre quest’anno.
Come da edizioni precedenti, l’evento del Premio viene suddiviso in tre parti: interventi dei relatori sul senso che ha lottare per i diritti umani ai tempi moderni, le esibizioni artistiche e la premiazione vera e propria.
La prima relatrice è Patrizia Sterpetti, ricercatrice e antropologa specializzata nel campo delle migrazioni. Patrizia parla della necessità di una riforma dell’ONU, delle sorti delle donne nei conflitti di guerra, del bisogno di un disarmo globale. Si esprime contro la discriminazione di genere e contro tutte le discriminazioni a favore della giustizia sociale. Al concetto di crescita viene da lei contrapposta la decrescita, al consumo – il riutilizzo e il non spreco. Si tratta, nell’intervento di Patrizia Sterpetti, anche della prevenzione della violazione dei diritti umani. Perché la salvaguardia dei diritti umani porterà alla pace nel mondo. È stato da lei affrontato anche l’argomento delle migrazioni. A tal proposito, la relatrice cita le parole di Giuseppe Garibaldi il quale si e battuto per aiutare gli emigranti polacchi nell’Italia a lui contemporanea.
Il secondo relatore è Antonio Cilli annunciato da Neria De Giovanni come combattente per la libertà di espressione. La parola vince sempre sul silenzio. Il silenzio non crea che omertà, mentre la parola porta all’indipendenza dell’essere umano. Antonio Cilli mette il dito in quel che è la piaga dell’odierna diffusione delle notizie: la differenza fra l’informazione e la comunicazione. Per informazione si intenderebbe il riferimento dei fatti attendibili che avviene senza alcun passaggio di denaro. Laddove c’è una traccia di interesse economico o di qualsiasi altra natura, si dovrebbe trattare della comunicazione. Antonio Cilli fa notare che oggi ogni azienda di qualsiasi settore industriale, ha un ufficio stampa o degli addetti alla comunicazione. Attualmente si ragiona nei termini di vendita nei confronti di qualsiasi cosa, e, piuttosto che informazione, si fa comunicazione o, addirittura, pubblicità. Pertanto, è, forse, più opportuno parlare di una comunicazione tout court che prende sempre di più il posto dell’informazione. Antonio Cilli parla di editori indipendenti, ormai praticamente scomparsi, e propone una modifica all’articolo 21 della Costituzione che tratta la libertà di espressione nonché una riforma dell’editoria. Non esiste giornalismo se non esistono editori. Dovrebbero esistere editori pubblici in quanto Stato oppure cooperative. Ci vuole, secondo lui, l’editoria di tipo collettivo e non quella di tipo privato. L’ideale, per la libertà dell’espressione, sarebbe che il giornalista potesse fare l’editore di se stesso, ad esempio, aprire la pagina web a suo nome e pubblicare lì ciò che ritiene necessario. La Free Lance International Press è un ente che aiuta i giornalisti a diventare gli autori di se stessi.
Il momento centrale della serata è stato, indubbiamente, l’intervento di Ferdinando Maddaloni, autore, regista e attore che vedremo prossimamente su RAI 1 nella parte di Preside della terza stagione della serie “Mina settembre”. Da alcuni anni Ferdinando è un partecipe fisso della Premiazione Flip perché difende i diritti umani con i suoi scritti e con le sue opere teatrali e cinematografiche. Ferdinando Maddaloni stupisce i presenti con l’originalità delle sue idee creative esibendosi con il suo monospettacolo “Strip Human Rights Song Tease” di cui è anche autore. Il suo intervento traduce i concetti di umanità in emozioni intense e profonde
Dopo quest’intervento artistico, si passa alla premiazione vera e propria. Anziché le targhe, l’edizione 2024 del Premio opta per la consegna delle opere d’arte, i quadri della pittrice Serena Pizzo esposta all’Area Contesa Arte di via Margutta che parla della funzione dell’arte: “Non è risolutiva, non guarisce, ma può aiutare: tiene compagnia, dà sollievo, regala delle emozioni. E poi, è eterna”.
La prima premiata è la signora Mariolina, giornalista ed attivista che ricorda, nel suo intervento, le parole di un grande classico: “Se senti il dolore proprio, sei vivo. Se senti il dolore altrui, sei umano”. Per la giornalista premiata, si fa giornalismo d’inchiesta e si lotta per una società civile al fine di sentirsi – ed essere – umani. A Mariolina viene consegnato il quadro intitolato “La donna”.
L’attore e autore Corrado Solari legge le motivazioni per Francesco Amodeo premiato per essere un “cittadino d’inchiesta” come ama definirsi. È l’autore di programmi televisivi, inchieste e libri in cui ha documentato le sue indagini. Gli viene consegnato il quadro “Il mondo”.
Ricevuto il premio, Francesco Amodeo interviene parlando del proprio dialogo con il Chat GPT a cui chiede che cosa l’intelligenza artificiale avrebbe fatto se fosse un demonio. L’IA risponde che avrebbe diviso i popoli e li avrebbe distrutti dall’interno. Il giornalista sostiene che tutto ciò stesse già accadendo ed esprime il suo pensiero che si può sintetizzare così. La società di oggi non ha più scuse per non intervenire al fine di difendere i diritti umani che vengono violati. Se una volta poteva essere all’oscuro dei crimini e delle violazioni dei diritti, oggi ci assiste in diretta social. Ogni abuso viene filmato e messo sull’internet. La società attuale è ben consapevole di quello che accade e ha il dovere di fermare tutto ciò.
Il Premio Italia dei diritti umani organizzato dall’Italian Free Lance International Press 2024 va anche a Franco Fracassi per il suo impegno, professionalità e senso dell’etica. È stato un giornalista di guerra in Bosnia, Iraq, Afghanistan, Ucraina, ha condotto inchieste su corruzone, mafia, servizi segreti, ha coperto eventi internazionali di un impatto epocale quali la caduta del Muro di Berlino, il crollo dell’URSS, le Olimpiadi, i vertici come il G8 di Genova. Molte inchieste le ha trasformate nei libri e nei film di cui ha curato la scrittura e la regia. Al giornalista premiato è stato consegnato il quadro intitolato “Il caos”.
L’evento si conclude ribadendo gli ideali cari alla Free Lance International Press Italia. Anche se il Bel Paese è adesso al cinquantottesimo posto per la qualità di informazione, il giornalista deve fare informazione seguendo la propria coscienza ovvero, riferire i fatti attendibili e lottare per una società civile. Il giornalista deve essere libero per esercitare il suo mestiere. Gli deve essere chiara la centralità dell’essere umano e dei suoi diritti civili.
In un fuori programma conclusivo, l’attrice Chiara Pavoni si esibisce con il monologo tratto dallo spettacolo “Tragicamente rosso” scritto da Michela Zanarella e diretto da Giuseppe Lorin.
Olga Matsyna