ROMA – Certe anime non vanno dimenticate, sia per ciò che ci hanno lasciato, sia per il messaggio che possono infondere ancora alle generazioni attuali. Per questo motivo, il Cinema Farnese Arthouse ospiterà la proiezione del documentario “Il nostro Eduardo” per la regia di Didi Gnocchi e Michele Mally e prodotto da 3D Produzioni, Andiamo Avanti Productions, Sky Arte, stasera 31 ottobre, alle ore 18:30.
Un’occasione unica per ripercorrere attraverso un interessante prodotto della cinematografia di stampo documentaristico, la vita del drammaturgo che ha fatto la storia del Teatro nostrano.
L’evento sarà arricchito da un incontro introduttivo, moderato dal critico cinematografico Maurizio Di Rienzo, durante il quale interverranno la scenografa Raimonda Gaetani, l’attrice Angelica Ippolito, e la regista e sceneggiatrice del film, Didi Gnocchi.
Sinossi
Il 24 maggio 1900 nasceva a Napoli Eduardo De Filippo.
Tanto tempo, ma anche un nulla se pensiamo che le commedie di Eduardo sono considerate un classico del teatro. E ciò significa che hanno un valore assoluto, contenuti e significati che arrivano a noi con la stessa forza dell’epoca in cui sono state scritte. E sono i temi che, in modo premonitore, mette in scena Eduardo: la crisi della famiglia, il rapporto tra padri e figli e tra uomo e donna, il disagio nella perdita dei valori, le tensioni e i conflitti individuali, il senso del dovere e la vendetta; ma soprattutto la ricerca della verità, una verità che dia senso alla vita di tutti i giorni, scoprendo falsità e inganni generati sia dalle debolezze dell’uomo che dall’inasprimento e dalla competitività della società. E cosa c’è oggi di più contemporaneo e forse anche di trasgressivo, che la spinta a cercare la verità in un’epoca in cui le fake news, i veleni instillati da tanti piccoli ‘grandi fratelli’ avvelenano il nostro quotidiano? Che cosa ha più senso che l’indagare le dinamiche famigliari, in anni in cui evaporano le figure genitoriali? Cosa c’è di più profetico di quell’analizzare il confronto quotidiano tra marito e moglie o tra amanti che, oggi più che mai, affonda nei femminicidi? E ancora: cosa c’è di più commovente di quel credere nella parola, nel confronto sincero, nel riavvicinamento in un decennio in cui ci si annienta nella violenza dell’insulto?
Il teatro di Eduardo, e lo stesso Eduardo per quella che è stata la sua vita, cerca sempre una via d’uscita, un confronto, anche una via di fuga attraverso l’immaginazione. La violenza per lui non è mai la soluzione, ma la fine di tutto. Il teatro per Eduardo De Filippo è il luogo della sua vita: è l’unico posto dove trova pace perché lì, e nelle ore in cui scrive le sue commedie, riesce a sciogliere e risolvere i nodi dell’esistenza e soprattutto della sua origine. Per questo abbiamo scelto di farlo raccontare per la prima volta dalla sua famiglia, dai suoi nipoti, i figli di Luca, Matteo, Tommaso e Luisella. Hanno aperto i cassetti di casa e tirato fuori fotografie e filmini inedite, nonché tante lettere che, per la prima volta, raccontano il vero Eduardo, lontano dalle rappresentazioni spesso
trasfigurate dal tempo.
Era figlio illegittimo, insieme ai fratelli Peppino e Titina, di Eduardo Scarpetta, il più famoso attore
e commediografo dell’epoca. Il teatro, cura e terapia della sua anima, diventa così uno straordinario
osservatorio delle anime dell’uomo moderno, volubile, pronto al compromesso, contraddittorio,
fragile, ma sempre in cerca di una via d’uscita che restituisca l’armonia che certo era mancata nella
sua infanzia. Ognuno dei tre fratelli lo fa a modo suo: Eduardo, il più geniale e intellettuale, lo fa nel
‘gelo’ della creazione quotidiana “E’ stata tutta una vita di sacrifici e di gelo! Così si fa il teatro”. Ma
non è “il gelo” che arriva a noi: a noi arriva la leggerezza del suo teatro, che fa divertire ma anche
pensare. Diceva Eduardo: “Il pubblico viene a vedere le mie commedie perché si diverte e intanto
porta pure a casa qualche cosa”.
Nell’affrontare un documentario che racconta Eduardo abbiamo scelto di evidenziare tutto ciò che
nella sua opera, ma anche nella sua attitudine alla vita, è estremamente contemporaneo. Ci piace
raccontare l’Eduardo che vede lontano, e che, pur raccontando i tempi suoi, trasversale alle classi,
racconta il peregrinare eterno dell’uomo, dentro e fuori dalla famiglia, dentro e fuori dalla società,
dentro e fuori sé stesso.
Come Pirandello, ancor forse più di Pirandello, a dispetto dell’iconografia in bianco e nero che lo
riguarda e di quella magrezza da uomo del dopoguerra napoletano, Eduardo ci parla. Ci parla tra
l’altro con una lingua che, come nel caso della recente trasposizione filmica de “Il sindaco del rione
Sanità” di Martone, non ha bisogno di nessun intervento di ‘modernizzazione’.
È questo l’Eduardo che i suoi nipoti raccontano ne “Il nostro Eduardo”. A colori, con i colori delle
sue passioni dietro il ‘gelo’ del sacrificio della creazione teatrale.
CREDITI
Una produzione 3D Produzioni, Andiamo Avanti Productions, Sky Arte
con il contributo di Fondazione Eduardo De Filippo
Soggetto: Didi Gnocchi
Sceneggiatura: Didi Gnocchi, Tommaso De Filippo, Maria Procino, Matteo Moneta
Regia: Didi Gnocchi e Michele Mally
Montaggio: Valentina Ghilotti e Laura Liberanome
Con la partecipazione di:
Tommaso De Filippo; Luisa De Filippo; Matteo De Filippo; Luca De Filippo jr; Angelica De Filippo; Angelica Ippolito; Annamaria Spogli; Paola Ermenegildo; Carolina Rosi; Chiara Guberti.
Interviste:
Massimo Ammaniti; Michael Attenborough; Giulio Baffi; Paolo Bancale; Anna Barsotti; Vincenzo Canzanella; Isa Danieli; Tommaso De Filippo; Luisa De Filippo; Matteo De Filippo; Paola Ermenegildo; Raimonda Gaetani; Bruno Garofalo; Gianluca Guida; Angelica Ippolito; Beppe Menegatti; Francesco Mercurio; Antonella Ottai; Angela Pagano; Paola Quarenghi; Carolina Rosi; Annamaria Spogli.
Inizio proiezione: ore 18:30
Cinema Farnese Arthouse – Piazza Campo de’ Fiori, 56 – Roma
Ingresso: € 8,00
Modera: Maurizio Di Rienzo
Salutano:
Raimonda Gaetani, scenografa
Angelica Ippolito, attrice
Didi Gnocchi, regista e sceneggiatrice
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