Dal 31 ottobre al 3 novembre l’Associazione “Cento pittori di via Margutta” ha organizzato la mostra collettiva in via Margutta. La manifestazione giunge così alla sua centoventiduesima edizione.
Ci hanno partecipato centodue pittori che vengono, oltre che da Roma, da tante altre città italiane e da oltre il confine, ovvero, dal Perù, Bielorussia, Moldova, Ucraina.
Il Presidente dell’Associazione, Luigi Salvatori, ci rende partecipi della storia dell’evento che ha le sue radici nel Cinquecento quando i pittori da tutta la penisola Appenninica e anche da oltre le Alpi arrivavano a Roma per dipingere, prima su commissione del Papa, e poi anche in una totale libertà creativa. Via Margutta sarebbe stata, storicamente, la prima casa e associazione di artisti (i pittori di Montmartre si riuniranno solo nell’Ottocento).
Verso la Fin de siecle, a cavallo fra l’Ottocento e il Novecento, i pittori dell’Associazione erano trecento-quattrocento. Per ragioni di spazio (e chi frequenta la via Margutta, lo sa) era scomodo ospitarli tutti. Verso gli ultimi anni sessanta del Novecento si prende la decisione di limitare a cento il numero dei soci ordinari. Così nasce, nel 1970, l’Associazione Cento pittori di Via Margutta, così come la conosciamo adesso. Due volte all’anno, ad aprile e ottobre, si tengono le mostre delle opere dei pittori in via Margutta. Selezionati con cura dalla Commissione dell’Associazione, i pittori vengono prima ospitati con le proprie opere alle mostre e, dopo un percorso insieme all’Associazione, possono diventarne membri. La vita artistica all’interno dell’Associazione è solo una parte del percorso di un pittore. Via Margutta è una vetrina internazionale e un ottimo lancio per una carriera nella pittura, scultura ed arte grafica. Nell’Asssociazione c’è, pertanto, un ricambio generazionale e una presenza di artisti che rappresentano diversità: sono ben accolti artisti diversamente abili e provenienti da etnie e culture diverse.
Ogni edizione della Mostra ha un argomento d’attualità a cui l’artista è chiamato a dedicare un’opera. Per le opere restanti è assolutamente libero nella scelta di persone, cose o avvenimenti da rappresentare. La più recente, ovvero la centoduesima, edizione dei “Cento pittori di Via Margutta” ha avuto per argomento i cento anni trascorsi dalla prina trasmissione radiofonica.
Il Direttore dell’Associazione Luigi Salvatori e il suo vice Antonio Servilo sono reduci da una mostra bi-personale “I Luoghi dello spirito” in piazza Campo Marzio 42, nel pieno centro di Roma. Ecco perché le opere di Luigi Salvatori presentate anche a questa manifestazione, risentono della ricerca della sacralità. Ciò vale pure pe il suo quadro tematico dedicato al centenario. Sulla tela sono dipinte le tre signore anziane. La figura centrale di esse ha davanti a sé un computer acceso. Tutte e tre reagiscono all’avvento delle nuove tecnologie con uno stupore che avrebbe potuto caratterizzare la reazione delle persone vissute cent’anni fa all’avvento della radio.
Antonio Servillo è un pittore le cui opere richiamano i ricordi di futuristi e costruttivisti. Gli preme sottolineare il concetto di “ingranaggio”. Perfino le opere architettoniche vengono da lui rappresentate come astrusi meccanismi i cui ingranaggi funzionano bene (e guai se si dovessero inceppare! – cosa che non può evitare, invece, la società moderna). Il quadro dedicato alla radio di Antonio Servillo rappresenta una donna bellissima in una posa elegante, ma non semplice da riprodurre abbigliata di meccanismi ed ingranaggi come se fossero i pizzi e i merletti delle epoche precedenti. La tecnologia, da cento anni fa quando veniva inventata la radio, fino ai giorni nostri, diventa la moda e non esce mai di moda.
Notevoli sono le opere del pittore Andrea. Sono suggestivi i suoi colori vivaci ed accesi. Emoziona molto il suo mare che è stato da lui intuito. La ridotta capacità di vedere che contraddistingue l’artista gli ha permesso di percepire il mare con i sensi diversi della vista e anche farselo raccontare. Il mare visto con gli occhi dell’anima e della mente non può lasciare indifferenti.
Interessanti sono i lavori di Georgij, Khrystyna Hamanyuk, Olga Silvanchyk e di Iryna Zyza, autori che rappresentano, rispettivamente, la Moldova, la Bielorussia, la Russia e l’Ucraina. Oltre all’Est Europeo, è presente anche l’America Latina. Il pittore viene dal Perù. Una caratteristica comune di tutti i pittori stranieri che cominciano a vivere e creare in Italia, sono i curiosi legami fra le loro terre natie e l’Italia che si manifestano nei loro quadri . L’artista peruviano cerca Lima nei quartieri di Trastevere, l’Ucraina Iryna Zyza trova i colori dell’Ucraina in Italia e anche nel Mediterraneo: a Santorini in Grecia.
La manifestazione “Cento pittori di via Margutta” annuncia la sua prossima edizione ad aprile 2025.
Olga Matsyna