“Eterno Visionario” va in tour e approda alle Marche: Pesaro, Fano e Sinigallia.
La più recente opera cinematografica di Michele Placido dedicata alle pagine sconosciute della vita di Luigi Pirandello è stata presentata in anteprima al Rome International Film Fest il 19 ottobre ed è uscita in sala il 7 novembre. Dal 7 al 9 novembre il film è stato proiettato al Cinema Barberini di Roma, prima con tutto il cast e poi con le sole persone chiave senza le quali il progetto non sarebbe stato possibile. Scritto da Matteo Collura, Michele Placido e Toni Trupia, il film è stato prodotto da Federica Luna Vincenti per “Golden Art” con “RAI Cinema” in co-produzione con “GapBuster” (Belgio).
La primissima proiezione dell’opera al “Barberini” registra in due sale il “tutto esaurito”. La madrina indiscussa delle presentazioni, prima e dopo il film, è Federica Luna Vincenti, produttrice e l’interprete della protagonista femminile dell’opera.
Il regista Michele Placido anticipa le previsioni, salutando il pubblico prima della proiezione de film: “Mi voglio sbilanciare. Abbiamo accettato la sfida di rappresentare Pirandello meno “pirandelliano” di come ci viene insegnato a scuola”. In effetti, l’opera cinematografica toglie la patina del tempo e dl connotato scolastico a ogni parola del drammaturgo. Ed è uno dei primi motivi per cui il film andrebbe visto. “Poi ci direte se ci siamo riusciti” – conclude augurando al pubblico una buona visione.
Gli applausi che durano a lungo dopo la proiezione sono inequivocabili. Il film piace, piace Fabrizio Bentivoglio nel ruolo di Pirandello. Il pubblico apprezza molto l’interpretazione di Marta Abba da parte di Federica Luna Vincenti.
Maurizio Fazzini, critico, sostiene che è arduo associare il proprio vissuto alle esperienze di un autore premio Nobel come Luigi Pirandello, ma, come riconoscendo il successo dell’operazione, chiede a Michele Placido: “Come ci sei riuscito? E come e quando hai conosciuto Pirandello?” Il regista si ricorda, emozionato, i tempi in cui faceva il poliziotto e stava nella caserma di Castro Pretorio a recitare “L’uomo dal fiore in bocca” dove il fato lo va a cercare, e, per una coincidenza miracolosa gli si aprono le strade dell’arte.
La domanda che Maurizio Fazzini porge a Fabrizio Bentivoglio è: “Com’è stato tornare a lavorare con Michele Placido regista dopo “Del perduto amore” e “L’eroe borghese”?” Fabrizio Bentivoglio svela quanto lavoro c’è dietro “l’Eterno visionario”: “Innanzitutto, va detto che questo film non è il frutto delle solite undici settimane di ripresa, ma di quarant’anni di conoscenza e di lavoro artistico che abbiamo condiviso con Michele. Cinema, teatro, poesia – abbiamo condiviso tutto. Michele mi ha proposto Pirandello un anno e mezzo prima di girarlo. Non assomiglio a Purandello, ma sono arrivato ad assomigliargli. Non volevo sottomettermi a lunghe sedute di trucco che tolgono ore ed energia al lavoro. Ho deciso quasi subito con Michele che avrei fatto tutto da me, rapandomi e facendomi crescere il pizzo. L’unica cosa che mi mancava erano gli occhi color carbone che aveva Pirandello. Mi hanno dato le lenti a contatto. Quindi, arrivavo, mi vestivo, mettevo le lenti a contatto colorate ed ero pronto a girare, in quintuci minuti. Michele che Pirandello come autore l’ha incontrato giovanissimo e se n’è fatto il suo padre putativi, è riuscito a infondermelo, in qualche modo”.
“Questo film porta un messaggio, – afferma Maurizio Fazzini, – è il primato della sincerità e dell’umanità sull’arte e sulla forma”. Che verrebbe meno, secondo lui, se non ci fosse il personaggio di Marta Abba incarnato da Federica Luna Vincenti, produttrice e attrice dell'”Eterno visionario”. Maurizio le riconosce il ruolo di uno spirito guida in quest’opera cinematografica. Al ché Federica Luna la quale scopriamo finalmente nella sua verve istrionica di attrice che tanto si è impegnata nel retrobottega dell’artigiano cineasta, dà voce ad una polemica. “Mi hanno detto: “Stai facendo il film di tuo marito. Facile, dai. Lo possono fare tutti”. Io ci ho messo vent’anni”. È risaputo, infatti, nei circoli cinematografici italiani, che Michele Placido chiama a recitare gli attori affermati o in via di affermazione ed è molto esigente con i suoi interpreti, dai protagonisti ai piccoli ruoli. Ma i vent’anni in cui Federica Luna Vincenti ha pazientemente aspettato il suo momento di un degno esordio da protagonista, hanno plasmato il suo carattere. La produzione l’ha scolpita e rafforzata, ha dato alle sue doti artistiche una sicurezza e nonchalance, un saper fare che, in questo ruolo, la esaltano. La storia di Pirandello e il suo legame epistolare con l’attrice Marta Abba, la sua musa ispiratrice, si fondono con le esperienze vissute da Michele Placido e Federica Luna Vincenti. L’umanità e la sincerità prevalgono sulla forma anche nell’espressione delle emozioni più autentiche, nelle dinamiche più viscerali. “Se non ci fossi stata io, questo film non si sarebbe fatto”, – può ben dirlo la produttrice che adesso sogna di realizzare un nuovo progetto su una coppia importante del teatro italiano (non vi possiamo ancora rivelare i particolari). Federica Luna, co-fondatrice della “Golden Art” introduce sul palco l’argomento ben presente anche nel film “Eterno visionario” – l”artista alle prese con la figura paterna o, comunque, con l’artista a cui viene accostato e paragonato. Il noto pregiudizio sul “figlio di”, “parente di”, “donna di” qualcuno più celebre di te è una pesante croce di tutti i figli d’arte e di tutti coloro che orbitano attorno agli artisti di chiara fama. Federica Luna Vincenti da anni e decenni prova al mondo e a sé stessa che non solo riesce a “camminare con le proprie gambe”. Ma che riesce, oggi, a ideare un’opera teatrale o cinematografica e a realizzarla. Il film “Eterno visionario” l’ha prodotto praticamente da sola, com’era già il caso de “L’ombra di Caravaggio” di cui le produzioni, in quanto era un film storico e in costume, hanno detto chiaramente che “non c’era da guadagnare”. Il coraggio che ci è voluto a realizzare il film come produttrice serve a Federica Luna attrice trasformandola completamente da una solita “ragazza dalla bellezza travolgente” (parere su di lei su un set di molti anni fa) a un’autentica protagonista che ascolta le critiche, ne fa tesoro e non ha problemi ad invitare a vedere il film anche gli “haters”, cioè, proprio coloro che pensano che “lo possono fare tutti”. Non è cosi. Provate per credere. Venite a vedere il film.
“Non siamo figli di o mogli di, siamo persone con le nostre capacità. Se siamo in grado di fare arte, procediamo, se non siamo in grado, ci fermeremo subito”, – dice Federica Luna Vincenti. La produzione di “Eterno Visionario” è costata dodici milioni di euro. Che si vedono nella qualità degli ambienti, scenografie, atmosfere ricreate, si vedono nelle ricostruzioni storiche di Roma, Parigi, Berlino, Repubblica di Weimar degli anni venti e trenta del Novecento, si vedono nelle interpretazioni di tutti gli attori.
Eppure, pur essendo molto curati nella ricerca delle scenografie e delle mode, degli uso e dei costumi di varie epoche, i film di Michele Placido non sono i classici “drammi storici” perché vanno oltre. Il regista non cerca i personaggi storici, ma cerca nel passato ciò che stiamo vivendo adesso.
Alla prima presentazione dell”Eterno visionario” sono intervenuti anche gli attori che hanno interpretato i figli di Luigi Pirandello : Aurora Giovinazzo (Lia, o Lietta, Pirandello), Michelangelo Placido (Fausto Pirandello) e Anna Gargano che ha interpretato Cele Abba, la sorella di Marta.
Aurora Giovinazzo, parla dell’estrema delicatezza e del massimo rispetto con cui gli autori e attori trattano i personaggi dei figli di Luigi Pirandello e del viaggio nel tempo e nella cultura che contraddistingue la sua epoca che tutti loro hanno intrapreso per raccontare questa storia. Michelangelo Placido saluta il pubblico e dà l’abbraccio alla famiglia Pirandello. Si dice affezionato alla figura di Fausto che interpreta. Anna Gargano, interprete di Cele, la sorella di Marta Abba, ringrazia la regia e la produzione per l’opportunità e l’unione sul set. Anche a lei tocca un personaggio che resta un po’ all’ombra della luce di Pirandello. Cele entra a far parte della compagnia teatrale pirandelliana e segue le orme della sorella maggiore, Marta. Anna Gargano parla di Michele Placido come di un regista che, sul set, dà molto spazio all’attore anche perché nasce come attore e continua a fare l’attore.
Nel film “Eterno visionario” Michele Placido interpreta Saul Colin, agente letterario di Pirandello, che accompagna il drammaturgo nel suo viaggio, fisico e metafisico, verso il Premio Nobel. Questo personaggio rappresenta un po’ uno specchio o un alter ego di Luigi Pirandello, la consapevolezza che egli ha di sé e della sua creatività.
Il film è stato realizzato grazie al dialogo che la produzione del film ha avviato e mantenuto con la famiglia Pirandello. Alla prima proiezione del film ha assistito Giovanna Carlino in Pirandello che ha voluto condividere con la produttrice F.L. Vincenti la foto di Pierluigi, figlio di Fausto Pirandello il pittore. È al contatto pluriennale di Michele Placido con Pierluigi, da poco scomparso, che questo film deve la sua esistenza.Pierluigi Pirandello, avvocato e promotore artistico, crea la “Fondazione fausto Pirandello e cura le nostre dei quadri di suo padre e dei pittori che erano a lui affini (come quelli dellaSxuola romana). Il personaggio di Pierluigi c’è anche nel film. Il ruolo della famiglia Pirandello è, in quest’opera, fondamentale, sottolinea la produttrice ed interprete protagonista Federica Luna Vincenti.
Dopo le presentazioni a Roma, Michele Placido d Federica Luna Vincenti presentano “L’eterno visionario” a Palermo, Milano e in altre città italiane.
Questo sabato, il 16 novembre, verranno a Pesaro (cinema “Solaris”), Fano (cinema “Massetti”) e Sinigallia (cinema “Gabbiano”).
Olga Matsyna