Gerusalemme – Durante un incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il senatore repubblicano Lindsey Graham ha dichiarato. “Fate ciò che dovete fare per impedire all’Iran di possedere un’arma nucleare assemblata e pronta all’uso“. Così ha riferito un portavoce del senatore dopo il meeting.
Graham, noto per la sua vicinanza al presidente eletto Donald Trump, ha avuto un ruolo di primo piano nel plasmare le politiche mediorientali dell’amministrazione Trump negli ultimi anni. Netanyahu, secondo fonti israeliane, starebbe cercando il sostegno di Trump per adottare misure più dure contro l’Iran, incluse potenziali azioni militari mirate al programma nucleare di Teheran.
In questa ottica appare ragionevole ipotizzare che lo spiraglio lasciato percepire nei giorni scorsi da Netanyahu di un possibile cessate il fuoco con il conflitto a Gaza in un futuro prossimo, per concedere a Trump una vittoria diplomatica, sia in realtà una dinamica strategica; come a allentare la presa nella Striscia, per avere più campo d’azione in Iran.
Il tema è stato al centro di un incontro di due ore tenutosi la scorsa domenica a Mar-a-lago, (Florida, ndr), tra Ron Dermer – consigliere di Netanyahu – e Trump. Nel frattempo, l’attacco israeliano al complesso militare iraniano di Parchin, avvenuto a fine ottobre, ha distrutto attrezzature sofisticate utilizzate per progettare e testare esplosivi plastici fondamentali per la detonazione di dispositivi nucleari.
Secondo fonti israeliane, tali apparecchiature rappresentavano parte del motore per la ricerca nucleare iraniana e la loro distruzione infligge un duro colpo allo sviluppo di un ordigno nucleare per Teheran.
Nonostante minacce di ritorsioni, l’Iran non ha ancora risposto all’attacco israeliano. Funzionari israeliani ritengono che l’elezione di Trump abbia portato Teheran a riconsiderare eventuali azioni di rappresaglia.
Nella giornata di ieri, Graham ha incontrato Netanyahu e il nuovo ministro della Difesa israeliano Israel Katz – ex ministro per gli Affari Esteri; sempre membro del Likud, e in carica alla Difesa dallo scorso 5 novembre. Entrambi, non hanno lasciato dichiarazioni al termine del colloquio.
Graham, tuttavia ha espresso la sua preoccupazione: “Non sono mai stato così preoccupato per il rischio che l’Iran raggiunga la capacità nucleare, come in questo momento. E’ negli interessi degli Stati Uniti garantire che il regime iraniano non possieda un’arma nucleare. Questo è un momento critico e pericoloso per Israele e per il mondo intero. Gli Stati Uniti devono dimostrare il loro chiaro sostegno a Israele contro la minaccia iraniana“, ha dichiarato.
Teheran, da parte sua ha negato fermamente di volere sviluppare armi nucleari. Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, (nella foto, ndr), ha ribadito in una recente dichiarazione come l’Iran non sia interessato alle armi nucleari.
Nei prossimi giorni, si riunirà il consiglio dei vertici dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, (AIEA, ndr), per votare una possibile risoluzione di censura contro l’Iran, accusato di mancata collaborazione con l’agenzia. L’Iran ha minacciato di adottare nuove misure per accelerare il proprio programma nucleare in risposta a eventuali sanzioni; tra le principali preoccupazioni di Israele e degli Stati uniti, vi è il timore che Teheran possa aumentare il livello di arricchimento dell’uranio di uno “stop“, passando dal 60, al 90%, soglia necessaria per la realizzazione di un’arma nucleare.
F.B.