L’analisi criminologica comporta una spesa di tempo e capacità analitiche, quello che manca di solito a tutta la stampa mainstream condizionata da interpretazioni fantasiose ed omissive dei numeri degli omicidi di donne. Nei telegiornali e giornali del 25 novembre è passata come acqua fresca la notizia di 100 donne uccise nei primi undici mesi del 2024. Ma come sempre questi numeri, indicati come femminicidi sono relativi a casi eterogenei e che non possono certamente ricadere in una definizione anche ampia di femminicidio. Alcuni siti che riportano come femminicidio solo i casi di omicidio del partner (come femminicidio.italia) al momento attuale riportano solo 32 casi, ancora meno dello scorso anno quando i casi erano 42 dopo i primi undici mesi.
Tuttavia un’analisi più accurata è necessaria e per alcuni casi la mancanza di movente o di rinvii a giudizio (per archiviazione o per indagini in corso) ne rende difficile la classificazione. Per “femminicidio”, termine ambiguo e mal definito dato che inizialmente esso viene dall’ambito sociologico, qui intenderemo soprattutto “omicidio del partner o ex-partner affettivo e/o sessuale” quello che una volta era definito, con termine anche questo ambiguo, omicidio passionale. Anche qui si dovrebbero distinguere i veri omicidi del partner dovuti all’idea di possesso dell’altro, da quelli in cui un partner vuole invece liberarsi di questo possesso. I due casi che hanno sconvolto l’opinione pubblica nel 2023, Cecchettin e Tramontano, sono emblematici di questi due tipi (Turetta voleva tornare con la ragazza, mentre Impagniatiello voleva liberarsene), per cui il termine omicidio del partner come sopra definito è più appropriato, a nostro avviso, del termine omicidio passionale ormai desueto e privo di senso quando non esiste in effetti alcuna passione, ma possesso o fuga dal partner.
Precisato questo nei 100 casi riportati sul sito di femminicidio.italia vanno sicuramente esclusi i 22 (22%) casi in cui l’omicida ha delle malattie mentali conclamate (l’elenco completo dei casi è riportato alla fine dell’articolo), rientrano in questi casi omicidi come quello di Brunetta Salvestrini, Loredana Molinari, Maria Benfante e Joy Omoragbon, nei primi tre casi è il figlio che uccide la madre, nel terzo è il marito. Un’altra categoria che, sebbene si tratti in molti casi di omicidio del partner, è quella che non possiamo considerare un omicidio del partner, quanto piuttosto un omicidio per pietas, si tratta di 12 (12%) casi fino adesso quest’anno (spesso si tratta di omicidio-suicidio). Due di questi casi risultano anche come omicidio del genitore o del figlio (Giovanna Paola Scatena e Alessandra Mazza). Altri casi sono del tutto accidentali: ricordiamo il caso di Sharon Verzeni che è stata uccisa in un casuale incontro con un esaltato che cercava una persona da uccidere (poco prima aveva minacciato alcuni ragazzi), o proiettili vaganti come i casi, legati alla criminalità, di Caterina Ciurleo e Antonella Lopez, o droga (Sara Centelleghe). Vi sono poi i casi in cui vi è un movente economico, liti tra familiari non legati tra loro da relazione di coppia (Irene Margherito) ed anche un litigio per un posto auto (Giovanna Chinnici). Infine, vi sono numerosi casi in cui l’omicida ha ucciso uomini e donne senza fare alcuna distinzione di sesso, per questi casi, vista anche l’invisibilità delle vittime maschili, non pensiamo sia corretto usare il termine omicidio del partner ma piuttosto quello di strage familiare (sono i casi Albano, Gleboni, Paffarini, Sassi, Salamone). Vi sono poi alcuni casi in cui il movente è del tutto sconosciuto e, in un caso, nemmeno si conosce l’assassino (Silvia Nowak) e la dinamica non è chiara (colpi accidentali da armi da fuoco come nel caso di Ana Casanova o di Sofia Stefani). E’ da notare che vi sono nei 100 casi riportati anche un caso riconosciuto dagli inquirenti come suicidio (Giusy Levacovich), 4 madri che hanno ucciso i figli (tre di questi sono infanticidi) e un caso di una figlia che ha ucciso la madre.
Quando si eliminano dall’elenco tutti questi casi ne restano 35 che possono essere considerati come autentici omicidio del partner o ex-partner affettivo e/o sessuale ovvero quelli che sinteticamente possiamo rubricare come femminicidi propriamente detti. Come partner abbiamo considerato anche 4 casi in cui la donna si prostituiva o l’omicida era alla ricerca di un rapporto occasionale.
E’ importante notare che l’84% (84 casi) dei casi totali avvengono in famiglia, percentuale che rimane identica anche nei 35 casi citati sopra. Mentre in 18 casi (quindi il 18%) l’omicida è straniero o di origine straniera (ma nessuno di loro è clandestino, si tratta di immigrati regolari in cui spiccano albanesi e rumeni che sono le etnie più numerose, se non di seconde generazioni con cittadinanza italiana), è da notare che questo numero è 10 nei 35 casi di “femminicidio”, quindi una percentuale più alta vicina al 30% il che evidenzia un problema di carattere culturale nell’integrazione degli stranieri che persiste anche dopo la cittadinanza. In alcuni casi (Rosa d’Ascenzo) il problema culturale è anche italiano dove si vive in realtà contadine molto arretrate, simili per certi versi ai paesi d’origine degli immigrati. L’età media delle morti è 54,1 anni per tutti i casi e 47,6 per i 35 casi citati. Abbiamo in coda ai 35 casi riportati di donne aggiunto anche i 13 casi di uomini uccisi che molto probabilmente ricadono nella stessa categoria.
Questo articolo è stato scritto in collaborazione con Giacomo Rotoli.
Problemi mentali
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Silvana La Rocca
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Laura Frosecchi
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Maria Arcangela Turturo
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Loretta Levrini
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Andreina Canepa
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Cristina Marini
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Francesca Ferrigno
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Anna Lupo
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Ornella Veschi
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Maria Dolores Cannas
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Maria Benfante
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Rachele Covino
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Saida Hammouda
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Loredana Molinari
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Joy Omoragbon
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Brunetta Salvestrini
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Maria Atzeni
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Ewa Kaminska
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Silvana Bucci
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Elisa Scavone
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Maria Cirafici
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Wendy (infanticidio madre)
Omicidi per pietas
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nome sconosciuto (Matera 24 ottobre)
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Cesira Bianchet
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Piera Ebe Bertini
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Grazia Franco
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Rita Caporaletti
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Maria Orlando
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Serenella Mugnai
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Silvana Bagatti
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Giovanna Paola Scatena
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Palma Romagnoli
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Margherita Cannone
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Alessandra Mazza
Stragi Familiari
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Martina Gleboni
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Giusi Massetti
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Giuseppina Rocca
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Luisa Marconi
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Mariam Sassi
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Sameh Zaouali
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Daniela Albano
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Irene Margherito
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Antonella Salamone
Problemi economici, litigi familiari o con conoscenti
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Giovanna Chinnici
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Letizia Girolami
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Waltraud Jud
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Laura Guazzotti
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Vincenza Saracino
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Maria Teresa Chavez Flores
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Santina Delai
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Teresa Sartori
Omicidi legati ad attività criminali (anche casuali come proiettili vaganti)
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Sara Centelleghe
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Antonella Lopez
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Sharon Verzeni
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Caterina Ciurleo
Possibili omicidi (casi irrisolti o incidenti con armi)
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Ana Y. Manyoma Casanova
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Sofia Stefani
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Denise Marzi Wildauer
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Silvia Nowak
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Margherita Colombo
Infaticidi e Suicidi
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Mia (infanticidio madre)
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Perla (infanticidio madre)
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Giusy Levacovich
Omicidi del partner o ex partner affettivo e/o sessuale (femminicidi)
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Aurora Tila
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Marina Cavalieri
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Camelia Ion
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Celeste Rita Palmieri
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Patrizia Russo
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Eleonora Toci
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Roua Nabi
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Ana Cristina Correia Duarte
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Lucia Felici
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Annarita Morelli
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Francesca Deidda
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Lorena Vezzosi
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Manuela Pietrangeli
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Rosetta Romano
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Ignazia Tumati
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Anna Sviridenko
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Gergana Kaltcheva Todorova
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Giada Zanola
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Auriane Nathalie Laisné
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Cristiane Angelina Soares De Souza
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Shuai Li
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Li Xuemei
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Aneta Katarzyna Danelczyk
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Sara Buratin
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Maria Batista Ferreira
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Nicoletta Zomparelli
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Renée Amato
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Ester Palmieri
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Annalisa Rizzo
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Maria Rus
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Delia Zarniscu
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Rosa D’Ascenzo
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Flavia Mello Agonigi
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Maria Campai
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Nadia Gentili
Omicidi del partner o ex partner affettivo e/o sessuale (maschicidi)
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Diego Rota
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Carlo Gatti
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Tiziano Colombi
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Akhyad Sulaev
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Vincenzo Silvestri
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Khaled Lakhrouti
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Espedito Tornatora
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Pietro Delia
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Stefano Lurig
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Fabio Ravasio
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Roberto Elmi
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Franco Giordanella
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Salvatore Terrusa