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Un conto è prendere ‘per il culo’ un conto è prendere per ‘la pelle del culo’, citando testualmente Il sottosegretario alla Giustizia ospite ad Atreju: “6-7 anni per lo sfratto e intanto finisce sotto un ponte”. A fianco lo youtuber Cicalone “l’eroe di cui c’è bisogno”
Come vedete ancora nessuno andrebbe ‘diritto al buco’ del problema, cioè il torpiloquio e la politica trash che si abbina a testimonial cittadini per fare un’ audience che rimane circoscritta ai fanatici del ‘violento per forza’. Non è un discorso buonista, e neanche la celebrazione nostalgica del politically correct, però dobbiamo riconoscerlo: Se il concetto da difendere è giusto e sacrodanto, il modo in cui viene esposto ne abbassa la validità e ne pregiudica la centralità
Finalmente un uomo del popolo un “romano de Roma” approda veramente a palazzo per dire la sua liberamente, un influencer youtuber – ex-pugile della capitale – non dei quartieri della Roma bene probabilmente, ma di quelli periferici, quelli delle borgate, “er cicalone” così chiamato da tutta la metropoli, è famoso per le sue gag e battute social a difesa del più debole parlando, ma in questi ultimi tempi lo vediamo sempre fisso a piantonare le metropolitane e a cercare addirittura di rianimare delle ronde o quel che questo concetto possa rievocare negli spiriti più bollenti di certa destra romana ex missina.
E allora sul palco a suggellare un’amicizia, un’alleanza finalmente genuina tutta a favore del popolo: Amici per la pelle del culo…dunque, si celebra la rinnovata alleanza con lospirito squadrista ostentato sul palco di Atreju, con questa semplice frase del deputato, che in questo modo si erge a ‘giustiziere’ dei poveri anziani.
Questa forse è l’unica vera battuta che ha accomunato non solo i caratteri ma diremmo gli intenti, quelli d’azione veri, basati su un concetto che oggi dilania la vita di moltissimi anziani non solo della capitale, ma di tutta l’Italia che vedono sottrarsi la propria casa in periodi di degenza ospedaliera o di allontanamento, da zingari, balordi e comunque criminali e delinquenti.
Il problema è serio e va fermato, il Governo sta operando in tal senso. Dobbiamo riconoscerlo.
E’ il modo di comunicarlo che probabilmente rimane discutibile non per la democraticità espressa dalla partecipazione di figure come “er cicalone” – ben venga il vero potere al popolo – però certo turpiloquio in pubblico rende sicuramente uno stile di amministrazione più scadente rispetto a quello del politically correct al quale il pubblico è certamente abituato da sempre
Delmastro: “Vogliamo prendere per la pelle del culo chi occupa la casa degli anziani”
“Oggi un anziano è terrorizzato che mentre sta in ospedale gli occupano casa e poi aspetta 6-7 anni per lo sfratto e intanto finisce sotto un ponte. Noi vogliamo prendere per la pelle del culo chi occupa la casa degli anziani, dargli un calcio nel sedere e ridare il possesso della casa all’anziano”.
Lo dice il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, ospite di Atreju, dove partecipa al dibattito “Tra abusi e soprusi: un modello per combattere i ‘ladri di case’. La via italiana per garantire la proprietà privata”. Delmastro difende il ddl sicurezza che, tra le misure, prevede un inasprimento delle pene per chi occupa gli immobili: “E’ liberticida? Temo di no, ma se fosse liberticida quel ddl sono fiero di essere liberticida, per tutelare quell’Italia normale che fino a oggi è stata mortificata e umiliata da una sinistra che difende lo Ius Salis”.
“L’EROE DI CUI C’È BISOGNO”, IL CICALONISMO CONQUISTA FDI
Il “fascino perverso del cicalonismo” conquista Fratelli d’Italia. Simone Cicalone, lo youtuber che si è conquistato un vasto seguito con le sue ‘ronde anti-borseggiatori’ nella metropolitana di Roma, è l’eroe di cui abbiamo bisogno? “Drammaticamente, sotto certi aspetti, sì”. Parola del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, uno dei fedelissimi di Giorgia Meloni.
L’esponente di governo è sul palco di Atreju insieme a Cicalone e ad altri ospiti per il dibattito “Tra abusi e
soprusi: un modello per combattere i ‘ladri di case’. La via italiana per garantire la proprietà privata”. Si tratta di un confronto tra due mondi all’opposto. “Da un parte, a sinistra, c’è la cultura dell’esproprio proletario- spiega Ciro Maschio (FdI), presidente della commissione Giustizia della Camera- dall’altra noi, per cui la proprietà privata è sacra e inviolabile e va tutelata in ogni modo”.
C’è da celebrare l’approvazione del ddl sicurezza. Quello contro cui domani, a Roma, ci sarà una grande manifestazione a cui parteciperanno tutte le opposizioni. Maschio, e con lui Delmastro, rivendicano le nuove pene contenute nel provvedimento, come quella contro “l’occupazione arbitraria di immobili”, che prevede una pena da 2 a 7 anni di carcere. “Per la sinistra i ladri di casa vanno candidati al Parlamento europeo, per noi devono andare in carcere”, dice ancora Maschio.
È lo “ius Salis” di cui parla sprezzante, tra gli applausi scroscianti, Delmastro. “Oggi un anziano è terrorizzato che mentre sta in ospedale gli occupano casa e poi aspetta 6-7 anni per lo sfratto e intanto finisce sotto un ponte. Noi vogliamo prendere per la pelle del culo chi occupa la casa degli anziani, dargli un calcio nel sedere e ridare il possesso della casa all’anziano. Il ddl sicurezza è liberticida? Temo di no, ma se fosse liberticida quel ddl sono fiero di essere liberticida, per tutelare quell’Italia normale che fino a oggi è stata mortificata e umiliata da una sinistra che difende lo Ius Salis”.
Sul palco c’è anche Mario Giordano, giornalista e conduttore di ‘Fuori dal coro’, che molto si è occupato di occupazioni. “Siamo arrivati a 198 persone che hanno riavuto le chiavi di casa perché siamo intervenuti noi. Volevo arrivare a 200 per Natale ma vabbè…”. Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, non si è perso una puntata: “Giordano ha il copyright su ‘ladri di case’ e glielo vorremmo riconoscere tutti”. Applausi.
Delmastro parla di “comunismo 5.0” e di rapporti condominiali: “Tutti vorremmo come vicino di pianerottolo una forza dell’ordine, non Ilaria Salis”. Poi, attacca: “Ho scoperto dalla mattina alla sera di essere liberticida, ma io quando vedo un treno penso a dove mi porta, invece la sinistra pensa a come bloccarlo, sbarrarlo, inchiodarlo. A sinistra quando facevano i girotondi almeno erano innocui, oggi vogliono bloccare le strade e le ferrovie. Io voglio tutelare la madre che prende la metropolitana per andare a lavorare, non per borseggiare”.
E’ proprio qui, sui binari della metropolitana, che le strade di Delmastro e Cicalone s’incontrano. Lo youtuber romano, vestito in tuta in mezzo alle giacche e cravatte degli altri, è l’ideatore della ‘Scuola di botte’ con cui va in giro per Roma e le periferie d’Italia ad affrontare i presunti delinquenti. Ottocento mila iscritti su YouTube e milioni di visualizzazioni per i suoi video. Un crescendo di popolarità che diventa reale. In platea, nella vallata del Circo Massimo meloniano, spuntato 2-3 cartelli che tifano “Cicalone sindaco”.
È il “fascino perverso del cicalonismo”, come lo chiama la moderatrice. Lui resta un personaggio divisivo, ammette la giornalista di Libero: “Parenzo l’ha accusato del reato di Ronda; Cerno ha detto che l’avrebbe voluto come commissario europeo; Sgarbi ha detto che fa da supplente delle forze dell’ordine. Abbiamo bisogno di un eroe come un privato cittadino? La sensazione di insicurezza è tale da giustificare il successo di Cicalone?”. Delmastro balbetta un poco, ma conferma: “Drammaticamente, sotto certi aspetti, sì”.