Lo scorso 24 giugno l’UE ha approvato il Regolamento sul ripristino della natura in Europa ( Nature restoration law) , il testo era fermo in Consiglio da mesi a causa di numerose proteste del settore agricolo. E’ rappresentato da un pacchetto di norme che rientra nel Green Deal, per il ripristino allo stato originale entro dieci anni di almeno il 20 per cento dei suoli e dei corsi d’acqua degradati.
Gli stati membri potranno sospendere le normative che costituiscono una minaccia per l’agricoltura nazionale.
il ripristino delle aree degradate dovrà rispettare una tabella di marcia per oltre il 30 per cento dei suoli e delle aree marine danneggiate entro il 2030.
Il 60 per cento entro il 2040 e per il 90per cento entro il 2050.
Tutti i piani di ripristino saranno nazionali e la Commissione vigilerà sulla loro attuazione.
Un degli articoli è specifico sugli impollinatori, infatti l’articolo 10 del Regolamento detta specifiche azioni che debbono essere perseguite dagli stati membri.
In particolare la Commissione e le pertinenti agenzie dell’Unione, in particolare l’AEA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare e l’Agenzia europea per le sostanze chimiche, coordinano le attività relative agli impollinatori e forniscono informazioni agli Stati membri, per sostenerli nell’adempimento dei rispettivi obblighi a norma del presente articolo.
L’importanza per il futuro della natura, passa quindi per la salvaguardia degli impollinatori e siamo tutti coinvolti in questa immensa sfida.
Massimiliano Pirandola