L’ 86% delle 177 vittime di violenza aiutati, ha subito violenza da donne.
E’ stato reso pubblico, dall’associazione A.Pro.S.I.R. (Presidente Adamo De Amicis) il Report dell’attività svolta dal 28 dicembre 2023 al 28 dicembre 2024, dal C.A.V. Oltre il Genere, il Centro Anti Violenza che accoglie le vittime di violenza domestica ed affettiva oggi estromesse da ogni forma di tutela: gli uomini e le persone di genere LGBT.
Lo Stato italiano, infatti, condizionato dalla fallace prospettiva Unidirezionale della violenza (che considera la violenza solo una prerogativa dell’uomo e non prevede la possibilità che l’uomo possa essere anche vittima e la donna anche carnefice) è indotto a macchiarsi di una anticostituzionale discriminazione verso le vittime di violenza di genere diverso da quello femminile, per le quali non spende un euro: i Centri Anti Violenza convenzionali accolgono solo donne, il 1522 è esclusivo per le violenze sulle donne, i fondi sono erogati solo per iniziative antiviolenza per le donne, comprese le ricerche e molto altro.
Il CAV Oltre il Genere è stato attivato nel 2020 dalla psicoterapeuta Antonella Baiocchi che ne è anche la responsabile, nel periodo in cui è stata Assessore alle Pari Opportunità del Comune di S. Benedetto del Tronto (2016-2021), in cui avviò una coraggiosa battaglia di contrasto alla prospettiva Unidirezionale della violenza, a favore della prospettiva Bidirezionale, una prospettiva che riporta l’attenzione sulla persona e attribuisce la violenza a tutti i Generi, quindi anche alle donne.
“Il Report mette in luce inequivocabilmente che la violenza non ha Genere “commenta la dott.ssa Antonella Baiocchi” e che vittime possono essere anche gli uomini e carnefici possono essere anche le donne: l’ 86% delle 177 persone che abbiamo aiutato nel 2024 (152 persone su 177), ha subito violenza da donne: 140 uomini etero e 12 lesbiche hanno subito violenza dalle partner donne. Poi abbiamo aiutato anche 25 gay ad uscir fuori dalla violenza subita dai partner uomini”.
La presenza quest’anno di un gruppo di persone di diverso orientamento sessuale (25 gay e 12 lesbiche) , rappresenta un ulteriore valore aggiunto alla tesi “la violenza non ha Genere e qualsiasi Genere può subire violenza da qualsiasi Genere” .
In particolare, il potere particolare di sfatare la stoltezza della Unidirezionalità della violenza arriva dai dati inerenti le 12 lesbiche che si sono rivolte al Centro a causa della violenza che stavano subendo dalle partner. Commenta a riguardo la Baiocchi: “Se le donne fossero incapaci di violenza, come si ostina ad imporre il politicamente corretto, le coppie lesbiche dovrebbero essere il talamo dell’amore e dell’armonia. Il nostro Report (in linea con centinaia di ricerche internazionali) mette in luce invece che la violenza nelle coppie lesbiche è la medesima che si rileva nelle coppie etero, attuata per di più con modalità che non differiscono significativamente da quelle solitamente attribuite solo agli uomini”.
“Il mancato riconoscimento della Bidirezionalità della Violenza (cioè che la violenza riguarda tutti i Generi) comporta gravissime conseguenze di salute e sicurezza pubblica “ aggiunge Mara Vena, operatrice antiviolenza e coordinatrice del call Center ”Il nostro Centro Anti Violenza è un prototipo embrionale che si sostiene col Volontariato e il Governo dovrebbe attivarsi per colmare questa lacuna, prevedendo in tutta Italia Centri Anti Violenza accessibili anche agli Uomini”.
I RISULTATI DEL REPORT IN SINTESI
Il Report completo e le Info per accedere al CAV Oltre il Genere, sono sul sito www.laviolenzanonhasesso.it.
Dal 28-12-2023 al 28-12-2024 si sono rivolti al nostro Call Center del CAV Oltre Il Genere, 179 persone di nazionalità Italiana (alcune nate in Italia da genitori stranieri).
Su 179 persone, 165 erano uomini (il 91%) 16 erano donne (il 9%).
Motivo per cui hanno chiamato
Su 16 donne, 14 (l’87%) si è rivolta al C.A.V. per chiedere aiuto per se stesse: 12 donne lesbiche (75%), per problemi con le partner; 2 donne etero (12%) per problemi col partner (le abbiamo convogliate ai Centri Anti Violenza convenzionali); altre 2 donne (13%) ha chiesto aiuto per uomini del loro ambito amicale che subivano violenza: tutti e due gli uomini segnalati sono stati presi in carico. Questo significa che nel 2024 abbiamo aiutato 165 uomini e 12 donne lesbiche: 177 persone in totale.
Orientamento sessuale
140 uomini erano eterosessuali (il 79% dell’intero campione di 177 persone che hanno chiesto aiuto). 37 persone (il 21%) ha dichiarato di essere omosessuale: 25 gay ( il 14% del campione formato da 177 persone) e 12 lesbiche (il 7% del campione totale formato da 177 persone).
Fasce di età
l’età maggiormente rappresentata era compresa nella fascia d’età 40-59 anni.
Provenienza
La zona dell’Italia maggiormente rappresentata è stata anche quest’anno il Centro Italia, con il 48% di richieste di aiuto. A seguire il Nord con il 28% delle chiamate; poi i Sud con il 24% delle richieste di aiuto.
Le Regioni più rappresentate
sono state: le Marche con il 35% di richieste di aiuto da parte di uomini vittima di violenza; l’Abruzzo con il l’12%; il Veneto e il Lazio entrambi con l’8%
Stato civile
Nel gruppo di 165 uomini (etero e gay insieme) lo stato civile maggiormente rappresentato è stato quello dei coniugati/conviventi in fase di separazione (33%); a seguire gli uomini che vivono all’interno di una relazione stabile: i coniugati (26%), i conviventi (23%) e a seguire i già separati (18%).
Nel gruppo delle 12 lesbiche, lo stato civile maggiormente rappresentato è stato quello delle conviventi: 8 donne pari al 67%; a seguire quello delle conviventi in fase di separazione: 4 donne pari a 33% del gruppo di lesbiche.
Minori e Violenza Assistita
Il 90% dell’intero campione (160 persone su 177) era genitori di 266 figli, di cui 243 minori.
Tutti i 243 minori sono stati esposti alle violenze ed angherie familiari (Violenza Assistita).
Chi è il Carnefice
L’ 86% dei 177 maltrattati (152 persone su 177, cioè 140 uomini etero e 12 donne lesbiche) ha subito violenza da partner ed ex partner donne.
Il 14% del campione di 177 persone era costituito da gay (25 uomini) i quali, hanno subito violenza dai partner uomini. In sintesi:
• 140 uomini etero hanno subito violenza da partner donne.
• 12 donne lesbiche hanno subito violenza da partner donne.
• 25 uomini gay hanno subito violenza da partner uomini
Tipi di violenza subita dai 165 uomini e dalle 12 donne
Il 29% delle 177 persone aiutate ha subito solo violenza psicologica; il 71% anche violenza fisica.
Nei dettagli:
• Nel gruppo dei 140 UOMINI, il 32% ha subito solo violenza psicologica dalle partner donne. Nel 68 % dei casi anche violenza fisica,
• Nel gruppo dei 25 UOMINI GAY il 16% ha subito solo violenza psicologica dai partner uomini. Nell’ 84% dei casi anche violenza fisica,
• Nel gruppo delle 12 DONNE LESBICHE, il 25% delle donne ha subito solo violenza psicologica dalle partner donne. Nel 75 % dei casi anche violenza fisica
Le modalità in cui le 159 donne carnefici e i 25 uomini carnefici hanno fatto violenza sui loro partner non presentano significative differenze: uomini e donne hanno agito la medesima violenza, con modalità personalizzate
Considerazioni
Da una sommaria comparazione sembrerebbe che alcune caratteristiche di agire violenza siano peculiari alla donna. Mi riferisco alle seguenti 5 modalità di espletare violenza:
1. “Ferire con forbici, coltelli, oggetti appuntiti” è una modalità di Violenza Fisica presente nel 19% delle donne violente e assenti nel gruppo dei 25 uomini violenti. Si potrebbe azzardare quindi una lieve predisposizione da parte delle donne ad “aiutarsi” con suppellettili esterni nei loro agiti violenti)
2. “Calunnie con la cerchia amicale e lavorativa” una modalità di Violenza Psicologica presente nell’84% delle 152 donne violente e nel 35% degli uomini violenti
3. “Minacce di togliere i figli e non farli più vedere, anche attraverso la costruzione di false denunce” una modalità di Violenza Psicologica presente nel 75% delle donne e solo nel 3% degli uomini;
4. “Minacciare di uccidersi, o altri gesti di autolesionismo” una modalità di Violenza Psicologica presente nel 64% delle donne e solo nel 30% degli uomini;
5. “Essere registrati e filmati in prospettiva di costruire accuse di violenza” una modalità di Violenza Psicologica presente nel 62% delle donne e solo nel 3% degli uomini;
L’intero campione ha lamentano problematiche inerenti a divergenze nella relazione.
Nell’analisi della fonte del conflitto e dei comportamenti violenti è stata riferita dall’intero campione una medesima dinamica: per evitare il conflitto le vittime avrebbero dovuto sempre conformarsi al partner: le volte in cui si rifiutava lei dava il via alle rappresaglie, alle punizioni (alla violenza)! Ciò che fa scattare la violenza, quindi, è l’incapacità di mediare tra le divergenze.