Il 20 gennaio 2025 alla Sala della Lupa del Palazzo del Montecitorio si è tenuto Il Dialogo su “Il Sindaco Scomparso”, evento dedicato a Lorenzo Rago, sindaco di Battipaglia misteriosamente scomparso il 20 gennaio 1953. Moderato da Cristian Romaniello, l’evento si è svolto in streaming davvero come un’accesa e partecipata discussione fra le istituzioni e le arti. Non poteva essere altrimenti: Nicola Acunzo che ha ideato “Il dialogo” non è solo un attore conosciuto per i film di Mario Monicelli, Michele Placido e Claudio Fragasso, ma è anche un politico che, dal 2018 al 2022, è stato un deputato della Repubblica Italiana.
Nicola Acunzo commemora una persona coraggiosa, e lo fa attraverso l’arte: in un modo che resta nel tempo. Tutto parte dal libro di Massimiliano Amato intitolato “Il sindaco desaparecido”,in cui l’autore parla delle connivenze esistenti già negli anni cinquanta fra lo stato e la criminalità organizzata. Nicola Acunzo si appassiona a questa storia ed interpreta il ruolo di Lorenzo Rago a teatro. A portare il dramma del Sindaco sul palcoscenico è il regista Giancarlo Sammartano, Direttore artistico del Teatro di Villa Lazzaroni di Roma.
L’onorevole Acunzo ringrazia le istituzioni e gli artisti presenti e partecipi, per poi concentrarsi sulla figura di Rago. Nato nel 1908, il sindaco ha quarantacinque anni quando succedono i fatti raccontati nello spettacolo. D’estrazione piccolo borghese, Lorenzo Rago studia e lavora a Battipaglia, frequenta Eboli e Salerno. È un personaggio controverso con il passato nel partito fascista che nel 1934 emigra negli USA, poi rientra, fonda e gestisce un’azienda agricola.
Le ragioni di Lorenzo Rago vengono raccontate in una serie di monologhi tratti dallo spettacolo. Il primo monologo è interpretato da Nicola Acunzo, mentre quelli successivi che fanno da cornice al dibattito istituzionale sono affidati agli attori di Battipaglia Andrea Avagliano e Lucio Provenza.
Il regista Giancarlo Sammartano parla, nel suo intervento, del teatro che non può prescindere dalla storia. Ricorda l’importanza delle tragedie greche rappresentate nell’antichità una sola volta all’anno, ma per ben tre giorni. Sottolinea l’impatto dei “Persiani”, scritti da Eschilo a pochi anni di distanza di quelle azioni beliche, tragedia in cui i protagonisti sono i vinti. Le migliori opere teatrali di Shakespeare, Molière, Ibsen e Pirandello hanno sempre a che fare con la storia, con il narrare del suo scorrere e con l’analizzarlo. Il pubblico teatrale di oggi non è più com’era una volta, sostiene il regista. Vuole ridere, ma risponde anche alle sfide, affrontando i temi che fanno riflettere. La forza politica e morale del teatro, afferma G. Sammartano, non sta nell’intrattenimento, ma si spinge molto oltre e parla alla coscienza umana. A volte, anche per mezzo del silenzio.
Interviene, in collegamento video, Massimiliano Amato che parla della storia della creazione del libro. Ne esistono per ora due versioni, quella del 2006 e quella recentissima e aggiornata alle ultime indagini. Un imprenditore nel settore agricolo ed industriale, un sindaco di una città del Sud, scompare nel nulla, e, pure a settantadue anni da allora, nessun processo e nessun colpevole. Ma, dove non arrivano le istituzioni, arriva l’arte.
Interviene, a questo punto, Claudio Fragasso, regista che ha lavorato con Nicola Acunzo nel film “Il concorso di colpa”. Fragasso esprime la sua volontà di trarre il film dalla storia del sindaco Lorenzo Rago. Il cinema non è il teatro, la cosa principale, nel cinema, sono le immagini, dice il regista. Ma è di fondamentale importanza anche la storia. Il caso Rago è una di quelle storie che hanno più riscolti. Come la storia di Salvatore Giuliano, raccontata per immagini da Francesco Rosi: oltre che le faccende del bandito, essa narra il retroscena del suo assassinio e presenta il quadro politico, economico e sociale dell’Italia dell’epoca. Fare cinema in Italia, attualmente, non è facile, ammette Claudio Fragasso. Il pubblico sta cambiando. I film che incassano maggiormente, nell’Italua odierna, sono “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, film sul cyber-bullismo fra i giovanissimi diretto da Margherita Ferri, e “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi.
Prende la parola Rossella Drudi, scrittrice e sceneggiatrice dei film di Claudio. “La storia del sindaco scomparso mi ha colpita molto, – dice, – e vorrei sapere se c’è qualche nesso fra il caso Lorenzo Rago e Lucky Luciano coinvolto nello sbarco degli alleati nel Sud alla fine della Seconda guerra mondiale. Mi piacerebbe approfondire le
interconnessioni fra la mafia americana e quella italiana”.
Le risponde Giancarlo Sammartano, con le parole pasoliniane “io so, ma non ho le prove” – frase che, secondo lui, si adatterebbe a tantissime situazioni. Il sindaco Rago ha capito che con la criminalità non si parla, non si ragiona. La si combatte soltanto.
Dopo l’intervento del regista teatrale, la risposta a Rossella Drudi arriva nelle parole del monologo del Sindaco interpretato da Lucio Provenza. “Gli indesiderati erano i malviventi italiani emigrati negli USA che sono stati rifiutati dagli Stati Uniti e rispediti indietro. Il più conosciuto fra questi indesiderati era proprio Salvatore Lucania alias Charlie alias Lucky Luciano. Gli indesiderati tornano in Italia e organizzano il traffico degli stupefacenti”.
Dopo il monologo interviene l’onorevole Felice Mariani che ha dedicato la sua vita allo sport partecipando a ben otto olimpiadi, due come atleta judoista e sei come allenatore. Felice Mariani parla del potere immenso dei media nella diffusione di tutto ciò che fa scandalo e sensibilizza la società, la prepara al cambiamento. Si è concentrato sui casi che hanno fatto scandalo nell’ambito sportivo e sono stati la base per cambiare le leggi e regole che non andavano bene. Un documentario sul calcio, ad esempio, ha fatto aprire i dibattiti, le inchieste e hanno causato, successivamente, anche il presentarsi delle nuove opportunità. Le produzioni cinematografiche e televisive, oggi, hanno un potere decisivo nella società. La ricerca delle verità è più stimolata se ci sono di mezzo le produzioni che portano in luce le vicende che fanno scandalo. Ed è forse quella la strada verso una società più giusta.
Federico Mollicone, Presidente della Commissione cultura della Camera dei deputati, parla anch’egli del connubio fra le arti e la storia. L’arte ha il doppio ruolo, dunque: quello di infornare suo fatti e quello di popolarizzare l’impegno civile delle persone. Per lui, la faccenda del sindaco Rago è una storia in cui la criminalità si accorderebbe con lo stato. È un caso irrisolto che ha subito deviazioni e depistaggi.
La cultura e le istituzioni potrebbero collaborare un po’ di più? È la domanda che pone all’onorevole Mariani il moderatore Cristian Romaniello.
Il parlamentare risponde di aver sempre considerato La Commissione cultura come un ente legislativo, cosa che è presente anche nella Costituzione italiana. La Commissione cultura ha già approvato nove leggi e sta per approvarne la decima.
Così si accorcia anche il dialogo fra la politica e l’arte. Nel suo intervento conclusivo, Nicola Acunzo ringrazia i presenti per il sostegno al cinema italiano perché il 20 gennaio ricorre anche il centocinquesimo anniversario della nascita di Federico Fellini.
Olga Matsyna