Era stato colto da un malore dopo 43 giorni di sciopero della fame.
Gianni Tonelli, segretario del Sindacato autonomo di Polizia, è stato ricoverato per tre giorni all’ospedale Santo Spirito di Roma, dopo essere stato soccorso dai colleghi.
Oggi Gianni Tonelli è al sul 49esimo giorno di sciopero della fame con astensione totale da tutti i cibi con potere nutritivo esclusa acqua e sino ad ora ha perso ben 21 chilogrammi di peso corporeo. Nella giornata odierna sarà presente sotto il gazebo di piazza Montecitorio dove verso le ore 11.00 incontrerà quanti desiderano portargli la loro vicinanza e solidarietà.
Il personale della Questura di Roma ha notificato un avviso di garanzia all’ispettore capo Gianni Tonelli e ad altri quattro assistenti e agenti della Polizia di Stato, un avviso di garanzia e di conclusione delle indagini preliminari ai sensi dell’articolo 415 bis del codice di procedura penale.
Al sindacalista Tonelli, la Procura di Roma ha contestato i delitti di concorso in interruzione di pubblico servizio e in abbandono del posto di servizio nonché la contravvenzione di pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico, in qualità di concorrente morale, promotore e organizzatore.
A tre degli operatori di polizia è stata contestata anche la falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. I provvedimenti si riferiscono a quanto fatto emergere dagli indagati in alcune trasmissioni televisive circa l’inadeguatezza di equipaggiamenti della polizia di Stato la cui veridicità è oggetto di indagine della magistratura.
Lo sciopero della fame è stato deciso dopo la sospensione del poliziotto e rappresentante sindacale che ha mostrato alle telecamere di Ballarò caschi e giubbotti usurati ma comunque in uso al corpo della Polizia di Stato. Un comportamento grave, sostiene il Dipartimento perché quei caschi non sarebbero più in uso alla polizia ed inoltre sarebbero stati prelevati in maniera fraudolenta, assieme al resto del materiale, da un armadio blindato, di cui il sindacalista aveva le chiavi.
Il provvedimento disciplinare nei confronti di Tonelli è anche per aver indossato in tv una polo della Polizia durante una puntata di In Mezz’ora su Rai Tre. Polo che, secondo la Questura, farebbe parte del vestiario in dotazione della Polizia di Stato. Accusa che Tonelli rimanda al mittente: «Quella maglietta è a prova di cretino, è mia: bastava fare un po’ di attenzione per capire che non fa parte del vestiario della polizia», ha dichiarato Tonelli. «Se avessero consultato il libretto personale relativo al mio equipaggiamento, avrebbero visto che non ho mai ricevuto alcuna polo della polizia in dotazione. Quello che riporta la Questura è totalmente falso: sugli alamari ci sono due bottoni azzurri e si vede chiaramente il logo Sap; c’è poi la scritta “I love polizia” che impedisce di pensare che si tratti di una polo ufficiale della polizia: si tratta quindi di una polo a prova di cretino! La mia maglietta è in cotone, mentre quella della polizia è in fibra sintetica».
La protesta di Tonelli però non ha ancora ricevuto alcuna risposta dai vertici del Ministero.
di Fabio Galli