ROMA – All’indomani della decisione dei giudici Corte di Appello di Roma, che ribalta i programmi del governo sul terzo invio di migranti in Albania, non si placano le reazioni della politica e delle associazioni per i diritti dei richiedenti asilo.
TAVOLO IMMIGRAZIONE: “DURO COLPO AL PIANO DEL GOVERNO”
“I e le giudici non hanno convalidato il trattenimento dei migranti trasferiti in Albania, rinviando gli atti alla Corte di Giustizia Europea, come già precedentemente accaduto. Questo significa che le persone detenute nel centro di Gjader dovranno essere immediatamente riportate in Italia. È un colpo durissimo al piano del governo. L’operazione si rivela, ancora una volta, fallimentare e
insostenibile dal punto di vista giuridico”. Lo dicono le associazioni del Tavolo Immigrazione e Asilo (Tai).
SCHLEIN: “MELONI SI RASSEGNI, I CENTRI IN ALBANIA SONO UN FLOP CLAMOROSO”
“Giorgia Meloni si rassegni, i centri in Albania non funzionano e non funzioneranno, sono un clamoroso fallimento. Aumentano a dismisura le risorse pubbliche sprecate a causa dell’ostinata volontà del governo di non rispettare le leggi e le sentenze europee”. Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein. “I diritti- aggiunge- non possono essere modificati con stratagemmi come quello di spostare i giudizi dai tribunali per l’immigrazione alle corti d’appello, nel tentativo del governo di scegliersi i giudici.
BONELLI: “CONFERMATA L’OPERAZIONE ILLEGITTIMA”; CALENDA: “FOLLIA CHE VA CHIUSA”, RENZI: “MELONI PAGHERÀ DI TASCA PROPRIA”
“L’Italia sta sprecando milioni in Albania per una scelta irragionevole, illogica, illegale di Giorgia
Meloni. Immagino che la sorella d’Italia sappia che dovrà pagare di tasca propria per questo assurdo spreco di soldi pubblici”. Lo dice Matteo Renzi, leader Iv.
“Che l’Albania non funzionasse era una cosa nota. Se anche non fossero intervenuti i giudici ci sarebbero 43 migranti in un sito che dovrebbe accoglierne 1500 e che costa 800 milioni. Una follia che va chiusa subito perché non funziona”. Lo dice Carlo Calenda, leader di Azione.
“La decisione della Corte d’Appello di Roma smonta per la terza volta la propaganda del governo Meloni e certifica il fallimento dell’accordo con l’Albania. L’effetto immediato è che i richiedenti asilo saranno portati in Italia e liberati, confermando ancora una volta l’illegittimità dell’operazione” Così Angelo Bonelli co-portavoce di Europa Verde e parlamentare AVS che aggiunge: “A questo disastro politico si aggiunge uno spreco inaccettabile di denaro pubblico”.
M5S: “RIPARTE IL GIOCO DELL’OCA A SPESE DEI CONTRIBUENTI”
“Errare è umano, perseverare è una prerogativa del governo Meloni. Hanno partorito un decreto
flussi, un decreto paesi sicuri, hanno spostato la competenza dai giudici di Tribunale ‘politicizzati e di sinistra’ verso i giudici di Corte d’Appello, hanno riportato in Libia il ricercato Almasri con l’aereo di Stato e la bandiera italiana piegati al ricatto migratorio della Libia, ci hanno subissati di annunci vuoti utili solo alla propaganda di governo. L’unica costante sono i fallimenti del governo di Fdi, Lega e FI che si ostinano a non voler rispettare la Costituzione e le regole europee.
Pensavano forse di aggirare le norme spostando la competenza dai tribunali alle Corti d’appello? Con la mancata convalida del trattenimento dei 43 migranti trasportati in Albania che ora dovranno salpare in direzione Italia, riparte l’assurdo gioco dell’oca del governo Meloni a spese dei contribuenti italiani”.
Lo affermano i capigruppo del M5S nelle Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato, Alfonso Colucci e Alessandra Maiorino.
BOCCIA (PD): “NESSUN COMPLOTTO, MELONI VENGA IN PARLAMENTO”
“Il governo ha il dovere di venire a spiegare cosa è successo. Non pensino di sottrarsi alle proprie responsabilità perché il Parlamento non è stato abolito. Ritengono che per gestire le politiche migratorie sia necessario scendere a patti con i criminali? Ce lo dicano in aula. Giorgia
Meloni e i suoi ministri stanno scappando dai loro doveri, ma non si permettano di trasformare una vicenda politica in un complotto contro il governo. Questa vicenda ha dimostrato che il governo
non ha idea di come gestire i flussi migratori, ma si abbassa a fare accordi con criminali ricercati”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia, in una intervista al Corriere della Sera.
GASPARRI (FI): “CONTINUA L’OPERA DI BOICOTTAGGIO DELLA MAGISTRATURA“
“Continua l’opera di boicottaggio della magistratura italiana alle politiche di sicurezza per contrastare l’immigrazione clandestina. La sfida è politica, temeraria ed appare ostile ai principi fondamentali dell’ordinamento. Ma bisogna andare avanti perché il disegno è troppo politico per essere subito passivamente”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Fi, Maurizio Gasparri, in riferimento alle ultime decisioni della Corte d’Appello di Roma sul trattenimento dei migranti in Albania.
MINISTRO FOTI: “SCONCERTA LA DECISIONE DEI GIUDICI DELLA CORTE DI APPELLO DI ROMA”
Sconcerta la decisione dei giudici della Corte d’Appello di Roma di sospendere il trattenimento dei
migranti trasferiti in Albania, vanificando l’iniziativa del governo Meloni volta a garantire una gestione più efficace dei flussi migratori. Siamo di fronte all’ennesima riaffermazione, di una parte della magistratura, di volere stabilire quali Paesi siano o meno sicuri, sostituendosi al decisore naturale che è invece il governo.
In attesa della pronuncia della Corte di Giustizia dell’UE sulla questione dei Paesi sicuri, il governo
Meloni proseguirà con determinazione nell’attuazione delle riforme promesse ai cittadini, nel pieno rispetto del mandato ricevuto dagli italiani”. Così Tommaso Foti, ministro per gli
affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr.
FIDANZA (FDI): “PARTE DELLA MAGISTRATURA PERSEGUE OBIETTIVI POLITICI”
Sui migranti “non c’è nessuno scontro diretto con la magistratura: c’è la volontà del governo di andare avanti giustamente con il controllo delle frontiere, il controllo dell’immigrazione irregolare e andremo avanti”. Così l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza, capodelegazione del partito al Parlamento Ue, al suo arrivo alla direzione nazionale di FdI.
“C’è la sensazione che ci sia una parte minoritaria della magistratura che persegue obiettivi politici, che utilizza il proprio potere per cercare di arginare un’azione di governo che naturalmente ha una legittimazione popolare e parlamentare forte. Naturalmente con questo dovremmo fare i conti e ovviamente come è stato già detto non c’è alcuna volontà di fare alcun passo indietro rispetto ai percorsi di riforma che sono stati avviati”, aggiunge.
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