“La guerra è sempre una sconfitta”. Lo ha detto il Papa all’Angelus e si è voluto rivolgere specificamente agli uomini e alle donne di governo di religione cristiana. Li ha esortati a impegnarsi per la pace. “Pregiamo per la pace nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Nord Kivu”, ha chiesto il Pontefice. E lo dice nel giorno in cui nel nostro paese si celebra la Giornata per la vita. Quasi a voler dare un primato alla questione più stringente delle guerre in corso piuttosto che pronunciarsi contro l’interruzione della possibilità di vita.
Ma non ascoltano negli Stati Uniti il cui esercito in Somalia si fa protagonista di un raid finalizzato ad eliminare le figure chiave dell’Isis. Tutto avviene sui monti del Golis.
E sempre in tema di guerre, ma commerciali, e soprattutto di Stati Uniti, si risponde ai dazi americani con altrettanti balzelli sulle merci in entrata. Sono i governi di Cina, Canada e Messico. IN politica, come in economia (ce lo insegna la Fisica) le reazioni sono sempre uguali ed opposte.
Sul problema dei dazi oggi a Bruxelles ci si confronta per difendere le produzioni comuni dell’Unione. Von der Leyen e Lagarde hanno rilasciato una dichiarazione congiunta dove si dice: “Riporteremo l’Ue in carreggiata”. E ancora: “Le aziende e le famiglie vogliono vedere l’azione e un’ondata di azioni è in arrivo”.
Ma la via d’uscita dalla iattura dei dazi arriva sempre da casa Trump. Parla il miliardaio Elon Musk che fonda il nuovo mantra “Make Europe Great Again”. “Gente d’Europa: unitevi al movimento Mega” – ha scritto il miliardario in un post su X ma non ha approfondito.
In un mondo tempestato di esortazioni e intimidazioni, sortisce un buon effetto il monito che da tutto il mondo era arrivato alla Cdu, in Germania, affinché non si alleasse all’estrema destra dell’Afd. Si ribellano gli alleati a questo partito. Markus Söder, governatore della Baviera e leader della Csu, alleata della Cdu di Friedrich Merz, chiude la porta a un possibile asse con l’ultradestra di AfD. “L’AfD è il nemico della nostra democrazia” . ha deto il governatore.
Nel derby italiano sulle banche dove Monte dei Paschi di Siena punta su Mediobanca e Generali, irrompe anche Unicredit che ha accumulato una quota che si aggira sul quattro per cento di Generali. Gli esperti si interrogano sulla valenza di questa scalata e da Unicredit assicurano che il centro dell’interesse riguarda Commerz e Banco Bpm.
Il derby di Milano, invece, ma quello riguardante il Calcio, finisce in parità dopo una partita in forcing da parte dell’Inter. Il Milan trova un gol fortunoso a fine primo tempo e passa il secondo a difendere. Ma in verità i derby finiscono sempre con un vincente, anche se non detto dal risultato effettivo.