La Basilica di Santa Maria di Montesanto, celebre “Chiesa degli Artisti,” si prepara a diventare un faro di cultura e solidarietà. Il 3 febbraio 2025, il vescovo Antonio Staglianò, Presidente della Pontificia Accademia di Teologia (PATH) e neo-Rettore della Basilica, ha insediato un Comitato e un Consiglio di Amministrazione per dare vita a un ambizioso progetto culturale. Un’iniziativa che, secondo la visione di Papa Francesco, trasformerà la Chiesa in una “centrale della sapienza e della carità,” concretizzando la “teologia che sa di carne e di popolo” auspicata nella Lettera Apostolica *Ad Theologiam promovendam*.
L’obiettivo è ambizioso: creare una “teologia sapienziale” capace di risuonare nel cuore delle persone, educando i credenti a vivere la fede attraverso opere di carità e manifestando la profonda natura solidale del cristianesimo. Si tratta di un progetto innovativo, in linea con l’invito di Papa Francesco a superare una conoscenza fine a se stessa, abbracciando invece una sapienza che si confronta con le sfide concrete della vita umana, affrontando le sofferenze sociali e i problemi esistenziali generati da modelli educativi inadeguati e dall’ipertecnologizzazione della società contemporanea.
Il linguaggio dell’arte, con la sua intrinseca poeticità e capacità di scavare nel profondo, diventa strumento privilegiato di questa nuova evangelizzazione. L’arte, infatti, evoca il mistero, si confronta con l’invisibile, illuminando la realtà con una “luce” che, come lo sfondo di un dipinto, permette di cogliere i colori senza mai essere relegata in secondo piano. Questa “luce,” secondo il vescovo Staglianò, richiama la luce dell’Incarnazione, la luce di Cristo che illumina l’umanità, rivelando la partecipazione solidale al dolore e alla sofferenza altrui.
Il progetto si inserisce nell’ampia visione dell'”Illuminismo Cristico” descritta dal vescovo Staglianò nelle sue opere, in particolare nella *Lettera teologica al Papa*. Un illuminismo che, di fronte alla “barbarie dal volto umano,” riafferma la bellezza intrinseca dell’umanità, sollecitando gli artisti a interrogarsi sulla “bellezza che salverà il mondo.” La collaborazione con artisti di ogni credo è parte integrante del progetto, nella consapevolezza che la ricerca della verità e della giustizia unisce tutti gli esseri umani. L’immagine di una “canzone” rivolta ai non credenti, citando John Denver, esprime efficacemente la volontà di un cammino comune, dove la conoscenza scientifica diventa sapienza, al servizio dell’amore e della solidarietà.
Il Consiglio di Amministrazione, insediato contestualmente al Comitato, gestirà le risorse in spirito di “carità del Papa,” valorizzando le realtà già attive in opere di carità all’interno della grande famiglia della PATH. In seguito al Giubileo degli Artisti, è previsto un progetto “Artisti in Giubileo,” che si svilupperà lungo tutto l’anno giubilare. La Chiesa degli Artisti si prepara così a una nuova stagione di fervore culturale e impegno sociale, un esempio luminoso di come la fede possa ispirare azioni concrete di amore e di speranza.