Il 13 febbraio 2025 sul palco di Sanremo Show 2025 Antonio Cirasa in arte CA 104 si esibisce con i suoi brani. Parliamo con il Cantautore delle sue esperienze musicali che lo hanno portato a Sanremo.
Antonio, è la tua prima volta a Sanremo? Che cosa ti aspetti da questa esperienza?
Vorrei fare un po’ di palestra musicale esibendomi davanti al pubblico preparato. Mi aspetto, più che delle grandi opportunità, la possibilità di far sentire la mia musica a un’aidience più vasta possibile.
Che background musicale hai?
Ho iniziato a studiare canto a diciassette anni in un’accademia di Avola nella provincia di Siracusa. A causa di certe esperienze di vita ho sentito una forte necessità di scrivere e di comporre. La composizione è diventata la mia valvola di sfogo. Nel 2022 è uscito il mio primo brano dal titolo “Per uno come me”. Ho iniziato a fare i primi concorsi musicali. Nel 2024 ho pubblicato altri due brani, “Non sei solo” e “Vorrei essere neve”. E altri ancora sono in cantiere. Nel frattempo ho iniziato a studiare presso il VMS di Loretta Martinez a Paternò, nella provincia di Catania. Ho partecipato a diversi concorsi e festival in Sicilia e in altre regioni italiane.
Quali manifestazioni musucali ti sono rimasti nel cuore e nella mente?
In realtà, ogni contest musicale qualcosa mi ha dato. Perché mi ha permesso di esprimermi e di crescere. Mi ricordo con piacere, per esempio, il Festival della città di Mascalucia (CT), il Premio Lavore e il Canto dell’Isola Fest. Sono molto contento di partecipare anche a questo Sanremo Show 2025.
Che premi musicali hai vinto?
Mi sono aggiudicato il Premio della critica a due manifestazioni: Canto dell’Isola Fest e Festival di Mascalucia. Sono stati premiato per il miglior testo al contest “La spiga d’ora sikula”. Ho vinto anche il premio “Music Web” all’interno del contest dedicati ad Eleonora Lavore.
Qual è il tuo processo creativo?
C’è stato un periodo in cui prima scrivevo solo i testi. Ho pubblicato il libro di poesie “Scrivo perché il foglio non urla”. Ma ho sempre avuto la voglia di trasformare i miei testi in canzoni. Ecco perché tutti i miei testi poetici hanno sempre una struttura di una canzone. Preferisco, fra le varie strutture che ci sono, quella pop più classica: strofa e ritornello, anche se non disdegnno la struttura middle eight, ovvero, canzoni senza ritornello, struttura presente in molti cantautori. I fondatori di questa struttura sono i famosi “Beatles”.
Testo o musica, cosa viene prima nella tua creazione artistica e perché?
All’inizio scrivevo solo testi, per le melodie mi facevo aiutare da amici che affinavano le mie intuizioni musicali
Successivamente ho preso confidenza con il pianoforte e ho cominciato a comporre la musica insieme al testo. Penso che uno dei maggiori problemi di quandi scrivi prima il testo e poi la musica sia il fatto che ti trovi a dover tagliare delle cose. Ed è doloroso dover rinunciare alle frasi scritte già. Penso che sia limitante comporre prima la musica e poi il testo. Almeno lo è per me. Sono favorevole all’unione fra musica e testo, ma se nella mia mente appare prima un motivo, devo un po’ limitarmi nel mettere il testo che rispecchia le mie emozioni espresse in musica.
È vero che alcuni braninascono quasi per gioco?
A me è capitato con Il brano “Non sei solo” che nasce da un episodio divertente. Una mia amica si è messa a canticchiare, le sono venuto dietro con l’accompagnamento al pianoforte, ho sviluppato la melodia iniziale e ne è risultato un mio nuovo brano. Ma anche in questo caso ho dovuto fare dei tagli.
Per indole componi dei brani più lunghi dei tre minuti oggi richiesti?
Sì, mi serve più respiro per esprimere ciò che sento. Mi ispiro, per esempio, alle composizioni di rock classico americano che potevano durare anche dieci minuti. Però, cerco di rispettare i canoni imposti alla musica odierna, e taglio per arrivare alla durata più consona al mercato di attuale.
Quali sono le tue ispirazioni musicali?
Sono partito dagli ascolti di punk rock moderni e new metal. Poi, crescendo, ho capito che qualsiasi genere ha delle cose da comunicare e mi sono aperto alla varità di stili e generi. Oggi ascolto anche il pop e non disdegnno né il blues né il country. Credo fortemente nel fatto che la musica sia ricerca, sono convinto che non si possa fare mai qualcosa di universalmente giusto o universalmente sbagliato. Bisognerebbe solo trovare il proprio bacino di utenza.
Come fai per gli arrangimanti della tua musica?
Per gli arrangiamenti mi sono affidato ai miei amici musicisti a cui sono molto legato come Salvo Dugo, Massimiliano Di Stefano, Gaetano Piticchio e un caro amico pianista Corrado Neri dal background internazionale.
Il tuo futuro in musica?
Il mio obiettivo sarebbe di arrivare all’Ariston, ma credo che la mia missione, ciò mi spinge davvero, sia trasmettere un messaggio. Fare in modo che le persone possano sentirsi comprese e trovare nella mia musica un porto sicuro.
Spieghiamo a chi ci legge che l”artista parte dalle difficoltà oggettive perché affronta un vero disagio fisico e psicologico. Eppure, riesce a superare queste difficoltà, grazie alla propria creatività, cosa che consiglia vivamente anche ad altri.
Antonio, dicee si possono ascoltare i tuoi brani?
Su Spotify e YouTube. Io sono presente sulle piattaforme sia con il mio vero nome sia con il nome d”arte.
Ringraziamo l’artista Antonio Cirasa in arte CA104 per aver condiviso con noi i momenti salienti del suo percorso e gli auguriamo ulteriori successi in musica.
Olga Matsyna