L’UTOPIA NECESSARIA
C’è un’intuizione potente, quasi profetica, nel modo in cui Luciano Puzzo trasforma l’emergenza climatica in arte.
Mi fu chiaro già nel 2021, quando le sue opere abitarono con forza gli spazi di MICRO per la collettiva “Come osate?“, e lo ritrovo oggi, ancora più potente, mentre allestisco la sua nuova personale “Utopia?“. Quel punto interrogativo è uno schiaffo alla nostra coscienza collettiva, una provocazione che attraversa l’intera mostra, perché Luciano Puzzo non si limita a documentare il disastro ambientale: sceglie piuttosto di trasformarlo in possibilità di riscatto.
Formatosi tra l’Accademia di Belle Arti di Roma e Brera, l’artista siciliano classe 1946 – che ha poi scelto Roma come sua città d’elezione – ha sviluppato negli anni un vocabolario visivo che dialoga con le grandi correnti geometriche del ‘900, dal Suprematismo di Malevič alle ricerche di Josef Albers, pur mantenendo una voce distintamente contemporanea.

Luciano porta con sé tutta la passionalità e la profondità dell’animo isolano. La sua è una creatività poliedrica: dopo un brillante percorso nel mondo della pubblicità, dove ha diretto la sua agenzia di comunicazione, ha coltivato anche la scrittura producendo romanzi e racconti, per poi tornare all’arte visiva con rinnovato slancio, e non da meno, la fotografia, che utilizza come strumento d’indagine per esplorare le ferite del nostro pianeta.
Durante i nostri incontri mi ha raccontato spesso le avventure del suo percorso artistico. Ha faticato, è un uomo e un artista che si è fatto da solo. Gli anni duri tra Milano e Roma, con quel misto di ambizione e nostalgia per la sua Sicilia che lo accompagnava ovunque. Poi finalmente Roma, la città che lo ha accolto davvero, dove ha stretto legami importanti, dove si è sposato e ha visto crescere suo figlio Gianluca, a cui ha trasmesso quella stessa passione per la grafica e la pubblicità.
La sua nuova personale “Utopia?” – che presento dal 22 al 30 marzo 2025 – riprende e amplifica queste suggestioni. Le opere, tutte realizzate site specific per la galleria nel 2024, sono il frutto di un anno di intenso lavoro con una complessa stratificazione tecnica che invita allo sguardo ravvicinato.

In “Scioglimento”, l’inesorabile avanzata di un’onda di piombo minaccia il candore del ghiaccio. Ma è in “Sogno in blu oltremare” che la ricerca di Puzzo rivela le sue radici più profonde: come nei quadrati di Albers, le forme geometriche non sono esercizi formali ma esplorazioni di una dimensione quasi spirituale. Quella che il curatore Robertomaria Siena chiama “materia oscura” è quella forza primordiale e caotica che si contrappone all’ordine geometrico.

“La Terra impiega un anno e mezzo per rigenerare ciò che consumiamo in dodici mesi”, scrive Rolando Roberto di Italia Solare nel catalogo. Un dato che Luciano Puzzo traduce in urgenza visiva, in necessità di azione. In “Alba di un sogno”, la “materia ferrigna” viene spinta ai margini mentre la luce si fa essenza pura, in stretto dialogo con i versi profetici di “I treni a vapore” di Ivano Fossati che accompagnano alcune opere in catalogo.

Il bivio è chiaro: innovazione tecnologica da un lato, rivoluzione culturale dall’altro. L’artista ci sta dicendo che abbiamo bisogno di entrambe, ma che la vera metamorfosi deve avvenire nella nostra testa: dobbiamo smettere di pensarci come dominatori della natura e riscoprirci parte di essa.
La mostra riesce nell’impossibile: trasformare l’eco-ansia in energia creativa. La vera forza di questa mostra sta dunque nella sua capacità di trasformare la denuncia ambientale in possibilità di rinascita. Come suggerisce Gregg Easterbrook in apertura del catologo “il riscaldamento globale sembra inarrestabile solo perché non abbiamo ancora provato a fermarlo“.
Queste opere, nella loro sintesi tra purezza formale e grido sociale, ci mostrano con la loro forza visva che forse è proprio questo il momento di provarci. Perché, dopo averle viste, sono convinta che la vera utopia non è sognare un mondo diverso, ma credere di poter continuare così.
©2025 Paola Valori
“UTOPIA?” di Luciano Puzzo a cura di Robertomaria Siena Dal 22 al 30 marzo 2025 MICRO | Arti Visive Roma, Viale Mazzini 1 info: +347 0900625
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info mostra sul sito della galleria qui