Con l’accattivante brand “Tesori del Salento” è stato presentato alla BIT 2025 – Borsa del Turismo Fiera Rho Milano, conclusasi qualche giorno fa, un progetto con un ricco programma e itinerari straordinari con non solo arte, cultura e monumenti, ma anche grandi eventi, tradizioni ed eccellenze enogastronomiche, per una vacanza unica ricca di emozioni ed esperienze indimenticabili. Numerosi gli ospiti presenti alla conferenza stampa presso lo Stand della Regione Puglia, presieduta dalla presidente del Consiglio regionale Loredana Capone e organizzata dalla rivista Spiagge, diretta da Carmen Mancarella (www.mediterraneantourism.it) , oltre ai vari sindaci della rete dei Comuni coinvolti: Giuseppe Margheriti (Erchie), Antonello Denuzzo (Francavilla Fontana), Toni Matarrelli (Mesagne), Cosimo Ferretti (Oria), Giovanni Allegrini (San Michele Salentino), Edmondo Moscatelli (San Pancrazio Salentino), Silvana Errico (San Vito dei Normanni) e Giovanni Barletta (Villa Castelli) con la cabina di regia tecnico amministrativa dell’arch Giuseppe Muri – funzionario del Comune di Latiano, oltre all’assessore al turismo e cultura Imma Torchiani in rappresentanza del Sindaco di Oria e Antonio Santoro vice-sindaco di San Vito dei Normanni.
I “Tesori del Salento” conquistano così i molti tour operator italiani e stranieri presenti alla manifestazione, oltre a giornalisti nazionali e internazionali ed anche wedding planner indiane, desiderose di organizzare matrimoni da mille e una notte in luoghi incantevoli. “L’unione fa la forza”, commentano gli amministratori. “Insieme siamo più ricchi e attrattivi”. I “Tesori del Salento” un itinerario interessante attraverso comuni salentini, che hanno fatto squadra, e tutti unici per lo loro tipicità: Erchie, Francavilla Fontana, Latiano, Mesagne, Oria, San Michele Salentino, San Pancrazio Salentino, San Vito dei Normanni e Villa Castelli.
ERCHIE comune di poco più di 8.000 abitanti situato al confine delle tre province di Brindisi, Taranto e Lecce nel cuore del Salento. Famoso il Santuario di Santa Lucia con l’acqua miracolosa. Come ha sottolineato il sindaco Margheriti: «La nostra città punta sul turismo religioso grazie alla presenza di una grande Santa, Santa Lucia. Abbiamo un Santuario da dove sgorga acqua ritenuta miracolosa. Moltissimi fedeli vengono costantemente in pellegrinaggio e, servendosi dei cosiddetti milicchi, piccoli recipienti di terracotta, prendono l’acqua sorgiva che sgorga dalle rocce e si bagnano gli occhi. Abbiamo registrato diversi casi di miracoli. Il più recente è quello di una ragazza alla quale non era stata data alcuna speranza di recuperare un occhio. Doveva sottoporsi a un delicato intervento chirurgico. Prima di presentarsi in ospedale, è venuta a Erchie e si è bagnata l’occhio con l’acqua benedetta. Quando è andata dal medico che la doveva operare, questi ha detto che sembrava come se l’intervento fosse avvenuto. In pratica era guarita. La nostra città quindi punta molto sul turismo religioso. E’ gemellata con Venezia e con Siracusa e sta costruendo la rete delle Città luciane alla quale hanno aderito già sette città d’Italia. La Santa, che noi definiamo la regina di Erchie, viene celebrata con una grande Festa il secondo giovedì dopo Pasqua. …[…].. Un’altra grande ricorrenza molto sentita: la Festa di San Giuseppe che chiude la lunga scia delle feste del fuoco in Puglia, che iniziano il 29 novembre con la Focara di Sant’Andrea a Presicce e finiscono proprio con la nostra festa di San Giuseppe. Per l’occasione viene costruito un grande falò con i rami secchi dell’ulivo, che viene bruciato davanti al Santo in processione. Tutto questo annuncia l’arrivo della Primavera…[…].. il 19 marzo arrivano a Erchie persone da ogni parte del Salento e d’Italia per condividere con noi questa bellissima festa e gustare i cibi delle Mattre di San Giuseppe. Vengono regalati, in segno di buona fortuna, gli uccelletti di pane, che i contadini sbriciolavano nei quattro punti cardinali per allontanare il mal tempo e le bufere. La nostra cittadina è ricca di tradizioni autentiche e saprà bene accogliervi»; FRANCAVILLA FONTANA :«La nostra città è al centro del Salento, perfettamente equidistante da Lecce, Brindisi e Taranto, può vantarsi di avere la cupola più alta del Salento che sormonta la Basilica pontificia del Santissimo Rosario affacciata sulla piazza principale. Qui potrete ammirare straordinari altari barocchi ispirati al barocco romano. Poco distante si trova la chiesa dei Padri Liguorini, che, realizzata in tempi a noi recenti, è interamente decorata in foglie oro. Passeggiando per le vie del borgo incontrerete le botteghe artigiane dei cartapestai. Straordinario è Castello Imperiali, tra le dimore storiche più grandi del Sud Italia, che risale al XV secolo», cosi ha dichiarato il Sindaco Denuzzo. Francavilla Fontana è famosa anche per i Riti della Settimana Santa coi devoti incappucciati “Pappamusci, che il Giovedì Santo camminano lentamente per le strade a piedi scalzi e visitano le chiese di Francavilla dove sono stati allestiti i Sepolcri. Francavilla Fontana è anche citta della Musica con la famosa la stagione di prosa nel teatro cittadino, ma non è solo questo…è anche conosciuta per i “confetti ricci” a base di mandorle e zucchero, vere leccornie artigianali alle quali si aggiungono le cupete (i torroni di mandorle e zucchero), i mustazzoli (dolci di nocciole tritate e cannella ricoperta di cioccolato) e il panettone farcito con i confetti ricci.
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LATIANO la città dei Musei: « La nostra città è la Città dei Musei per eccellenza. Pur essendo un paesino di soli 14mila abitanti, vanta un Polo Museale con ben cinque musei: il Museo delle Arti e tradizioni popolari, dove sono stati ricreati ambienti della civiltà contadina: dalle abitazioni alle botteghe artigiane. Vi è il Museo della Ceramica, Il Museo del Sottosuolo, dedicato a Parenzan. Unico in Italia è il Museo della Farmacia. Vicino alla nostra Chiesa Madre si può ammirare il Museo della Fondazione Petrosillo Ribezzi, che custodisce reperti archeologici di grande bellezza, ma permette anche di fare un excursus nella moda e nei costumi dei secoli scorsi. Condividiamo con la vicina Mesagne il famosissimo parco archeologico di Muro Tenente dove si possono ammirare le vestigia dell’antica città messapica, attraversata dalla via Appia, dichiarata nel luglio scorso, Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Si tratta del 60mo sito italiano. Latiano è anche famosa per aver dato i natali al beato Bartolo Longo il fondatore del Santuario di Pompei, una delle mete mariane più importanti d’Italia per non dire del mondo. Il beato non si limitò solo a realizzare la Nuova Pompei, ma strappò da un destino crudele di delinquenza e miseria, centinaia di figli e figlie di detenuti, avviandoli al lavoro e allo studio», così ha sottolineato il sindaco Maiorano. Latiano ospita altresì numerosi eventi nel corso di tutta l’estate. Molto attrattiva anche la Fera di Ottobre che risale al 1866, ed è diventata di rilevanza regionale, e si svolge in un arco di tempo di 12 giorni tra convegni, manifestazioni culturali e musicali. Latiano infine è famosa anche per la sua pasta reale – dolcetti di pasta di mandorla autentica divenuta De.co. (di denominazione comunale), oltre che per l’eccellente produzione di vini dell’ azienda agricola Tenute Bellamarina.
MESAGNE barocca e messapica : Come dichiarato dal sindaco Matarelli: «Mesagne ha tremila anni di storia. Abitata sin dall’età preistorica, è stata culla della civiltà messapica. Condivide con Latiano il sito archeologico di Muro Tenente, dove si possono ammirare le mura di cinta e i tracciati delle case abitate dagli antichi Messapi, gli abitanti della Terra in mezzo ai Due Mari, come li definiva lo storico Erodoto. Il sito è attraversato dalla via Appia, dichiarata patrimonio dell’Umanità Unesco, un riconoscimento che ha acceso i riflettori sulla nostra cittadina che sta investendo tanto sui progetti culturali.
I reperti più significativi lasciati a noi dai Messapi, amanti dell’arte greca sono conservati nel Museo Mater all’interno dello spendido castello di Mesagne, dove è possibile ammirare i giocattolini messapici, ritrovati nelle tombe dei bambini (il cavalluccio di terracotta è il simbolo del Museo stesso), ma anche vasi, corone d’alloro in oro e il boccale-pantera simbolo del Dio Dioniso. Grazie al progetto Touch the History il Museo è fruibile anche dalle persone non vedenti. Con l’aiuto di esperti maestri artigiani, abbiamo riprodotto i vasi più significativi. Così anche i non vedenti li possono toccare e scoprire come sono fatti. Inutile dire che tutti i visitatori, in particolar modo i bambini, amano toccare i vasi. Tutta la città, grazie ad iscrizioni in braille sui pannelli davanti ai monumenti principali, è fruibile dalle persone diversamente abili. Una grande pista ciclabile collegherà il centro storico al sito archeologico di Muro Tenente grazie ad un progetto che ci è stato finanziato direttamente dal Ministero della Cultura. Mesagne, dopo Lecce e Galatina, vanta anche la maggiore concentrazione di chiese barocche che si affacciano lungo le vie del centro storico». Mesagne ha riscosso altresì uno straordinario successo con eventi e mostre dedicate a “Caravaggio e il suo tempo” e a “7 Secoli di Arte Italiana”- inaugurata in occasione del G7, con opere del calibro di Artemisia Gentileschi, Tiziano, Leonardo da Vinci ed altri ancora.
ORIA: Come dichiarato da Imma Torchiani – assessore al turismo e alla cultura,: «Ai confini con le murge, Oria può essere definita la Porta del Salento. In ogni suo angolo esprime una grande ricchezza architettonica, artistica e culturale, grazie alla sua storia millenaria, che affonda le radici sin dall’età messapica. E’ core- zone lungo la Via Appia dichiarata di recente Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco. E sul suo meraviglioso centro storico sventola la Bandiera Arancione, il più alto riconoscimento conferito ai Borghi, dal Touring Club. In tutta la città possono essere ammirati siti archeologici dove è possibile comprendere come scorreva la vita quotidiana dei Messapi. In particolare da non perdere una visita al MAM, Museo dei Messapi, custodito nel settecentesco Palazzo Martini, dieci sale dove è possibile fare una full immersion e ammirare i reperti archeologici rinvenuti in numerose campagne di scavo: in particolare quelle sul Monte Papalucio, nei cui santuari si celebravano culti dedicati alla De Madre e al rito della rinascita di Demetra e Persefone. Nel centro storico possiamo ammirare il quartiere ebraico, culla della cultura ebraica grazie a sapienti e influenti comunità che diedero i natali a colui che viene considerato il padre fondatore della moderna Scienza farmaceutica Shabataj Donnolo, al quale è intestato anche uno dei due ospedali di Tel Aviv». Oria, con il suo imponente castello svevo, è molto legata anche alla grande figura di Federico II, lo Stupor Mundi, che sembra abbia soggiornato nella cittadina, prima di sposarsi con Jolanda di Brienne nel Duomo di Brindisi, nel 1225. In suo onore, sin dal 1967 viene celebrato il Palio dei Rioni». Una nota curiosa ; nel santuario di Monte Papalucio è stato ritrovato il tarallino più antico dell’area Mediterranea. Oria ha dato i natali a Vincenzo Corrado ( 1736-1836), uomo di grande cultura, noto gastronomo ed uno dei maggiori cuochi che si distinsero tra il ‘700 e l’800 nelle corti nobiliari di Napoli, e che – per primo – mise per iscritto la cucina mediterranea, valorizzando la grande cucina regionale. Fu l’autore del volume “ Il cuoco galante” del 1773, definito all’epoca un libro di alta cucina e richiesto in tutto il mondo.
SAN MICHELE SALENTINO, città del turismo lento per riscoprire autenticità con gli abitanti del borgo. Il primo cittadino della città in conferenza stampa ha dichiarato: « E’ con gioia che vi diamo il benvenuto a San Michele Salentino. Un gioiello nel cuore dell’Alto Salento, nella sua parte più settentrionale, prossima alla Valle d’Itria e situata tra i due mari, Adriatico e Ionio. Siamo “l’Altro Salento” dove tradizione, memorie e umanesimo della pietra si fondono per regalarvi esperienze memorabili e uniche. Un altro Salento perché capace di offrirvi una dimensione del viaggio legata a un turismo lento e sostenibile. Ci sarà una ragione se nelle nostre strade non c’è nemmeno un semaforo. Da noi potrai trovare la Puglia autentica con prodotti turistici su misura, per esperienze intime e corali, ma anche spirituali, in ogni stagione, grazie al clima favorevole e a un’agenda ricca di appuntamenti significativi. Puntiamo ad avere il turista non comsumatore, ma consumATTORE, vale a dire il turista che si immerge nella vita del borgo, apprezzando i suoi ritmi lenti e la cordialità della gente del posto». San Michele salentino rappresenta la meta ideale per il viaggiatore che ama il “turismo lento” e cerca ristoro in contesti naturalistici.
SAN PANCRAZIO SALENTINO è un piccolo paese collocato in posizione strategica al crocevia delle importanti province di Brindisi, Lecce e Taranto e a poca distanza dalla costa ionica. Vanta una storia millenaria nel quale si possono ammirare tracce di un importante centro messapico, a circa 1,5 km a Est dell’attuale centro abitato, in località Li Castieddhi, Sin dall’VIII sec. a.C, fu infatti abitato dai Messapi, un’antica popolazione della Puglia. Gli scavi sistematici hanno riscoperto una grande arteria stradale ai lati della quale si sviluppano ambienti a carattere abitativo e artigianale di lavorazione dell’argilla e dei metalli; sull’arteria stradale una grande porta monumentale dava accesso all’antica città. Come evidenziato dal sindaco Moscatelli: «La nostra Amministrazione Comunale per rendere viva la grande storia dei Messapi ha reso fruibile il Parco Archeologico mediante una ricostruzione virtuale dell’antico centro messapico fruibile attraverso un set olografico incentrato sulla narrazione, da parte di un avatar virtuale/attore, e attraverso visori di Virtual Reality grazie ai quali famiglie, turisti e scolaresche visitano la città antica e scoprono la vita quotidiana dei Messapi. Con la conquista romana del Salento il sito messapico fu completamente abbandonato e solo nel Medioevo ritroviamo le tracce di frequentazione antropica nella parte occidentale del territorio comunale, dove la vita rinacque attraverso la nascita di insediamenti rupestri a carattere abitativo e grotte cultuali…[…]… Intorno all’XI sec. d.C. la popolazione si coagulò attorno a una piccola chiesa dedicata a San Pancrazio Martire…[…].., nella piccola chiesa si può oggi ancora ammirare il famoso affresco del CRIA, che racconta una pagina molto drammatica della nostra Storia: la notte del 1° Gennaio 1547 la nostra cittadina venne attaccata dai turchi, guidati da un traditore, Cria originario di Avetrana. Uccisero donne e bambini e fecero schiavi gli uomini che vennero deportati in Turchia; tra le scene è riconoscibile Cria che, catturato, fu ucciso dagli abitanti superstiti di San Pancrazio». La cittadina è nota in tutto il mondo anche per la dolcezza dei vigneti che ricadono nella DOC Salice Salentino. In particolare la Cantina Cooperativa San Pancrazio Salentino li esporta in tutto il mondo lavorando i vitigni autoctoni del Salento: il Negroamaro e il Primitivo assieme alla Malvasia nera di Lecce. Si produce anche eccellente olio extravergine di oliva.
SAN VITO DEI NORMANNI definita la città della pizzica a e dell’inclusione. Il vicesindaco Santoro alla Bit ha dichiarato: «La nostra cittadina, vicinissima all’Aeroporto di Brindisi, è famosa per tanti motivi. Viene conosciuta in tutto il mondo come la città della Pizzica di San Vito, cantata anche da Elodie nella Notte della Taranta 2023, la Musica da Barberia e il complesso rupestre di San Biagio, attraversato dalla via Traiana, riconosciuta con la Via Appia, Patrimonio dell’Umanità Unesco. La chiesa rupestre, interamente affrescata con le immagini dei Santi Orientali, riporta una scena che gli storici dell’arte definiscono unica al mondo, perché tratta dai Vangeli Apocrifi: la fuga in Egitto di Maria e Giuseppe, guidati da San Giovanni…[…].. Bellissimo è poi il centro storico, dominato dal castello di origine normanna, Dentice di Frasso, uno dei pochi manieri ancora abitato e utilizzato per esclusivi eventi». La città salentina è anche tanto divertimento col Festival “Musica nei Saloni” ( ogni anno a fine luglio) per il recupero delle tradizioni storico musicali, ma anche un importante riferimento per le sue eccellenze enogastronomiche, come ad esempio col . pastificio Ligorio che esporta pasta fresca in tutto il mondo, mentre il caseificio Lanzillotti, con i suoi prodotti caseari, è divenuto presidio slow food. Ed altro ancora. «Ogni anno festeggiamo il nostro Santo Protettore San Vito, con una grande festa civile la seconda settimana di luglio, con bande luminarie e fuochi d’artificio. San Vito dei Normanni vi resterà nel cuore», ha così concluso il suo intervento il primo cittadino.
E a conclusione di questo tour meraviglioso attraverso i comuni coinvolti nel progetto “I tesori del Salento” non poteva mancare VILLA CASTELLI, che vanta un’origine antica attestata dalla presenza, ad appena tre chilometri dall’attuale centro abitato, di “Pezza Petrosa” un importante sito archeologico lungo la strada provinciale di Grottaglie. In conferenza stampa il sindaco ha evidenziato: «“Villa Castelli si caratterizza per la sua stupenda gravina, incastonata nel cuore del centro abitato. Divenuta Parco naturale di interesse regionale, essa custodisce specie mediterranee rare e di incomparabile bellezza. Anche la sede del nostro Comune è un bene storico: si tratta del Palazzo ducale, utilizzato come casina da caccia dai principi Carissimo. Al piano terra è possibile visitare il Museo archeologico comunale, dove sono custoditi i corredi funerari rinvenuti nella necropoli sito archeologico di Pezza Petrosa, lungo la via per Grottaglie. Si pensa che il sito, abitato tra il IV e il I secolo avanti Cristo, sia stato fondato da una colonia di Spartani come la vicina Taranto. Fa quindi parte della Magna Grecia. Bellissime e dolcissime sono le campagne che circondano Villa Castelli. Da non perdere una visita alla località Antoglia per vedere le sorgenti del Canale Reale, descritto sia da Plinio il Vecchio che dal famoso geografo greco, Strabone tanto che la sua sorgente viene indicata anche con il nome di Fonte di Strabone. Canale Reale attraversa la provincia di Brindisi per ben 48 chilometri prima di sfociare nel Parco di Torre Guaceto, sul mar Adriatico». La “giovane” provincia di Villa Castelli che sta per spegnere il suo primo secolo di storia coi suoi 9.000 abitanti, oltre alle ricchezze storico-artistiche offre altresì ai visitatori una molteplice varietà di prodotti enogastronomici all’insegna della buona tavola, che è la massima espressione della Dieta Mediterranea.
di Daniela Paties Montagner,Componente del Club per l’’UNESCO di Udine, Nobile del Ducato dei Vini Friulani
immagine in evidenza: conferenza stampa “I tesori del salento” presso lo stand della Regione Puglia durante la BIT di Milano, foto di Daniela Paties Montagner