“A Roma la casa è il tema dei temi”. Lo sa bene il presidente di Ance Roma-Acer, Antonio Ciucci, che, in occasione del convegno ‘Abitare a Roma. Sfide e proposte per una casa sostenibile’ organizzato dall’associazione dei costruttori romani, ha proposto delle prime soluzioni di intervento a breve termine per realizzare una parte dei 95mila alloggi per le famiglie a basso reddito e per la cosiddetta fascia grigia (con reddito troppo alto per accedere alla casa popolare ma troppo basso per acquistare una casa a prezzo di mercato), in attesa del piano casa nazionale.
“Non sappiamo quando vedrà la luce il piano casa nazionale, io penso sia un tema di risorse- ha spiegato Ciucci- Anche l’Europa è entrata in campo nominando un commissario straordinario alla Casa, i tempi non saranno immediati, per questo intanto si può dare una risposta locale aspettando i giusti tempi e le giuste risorse nazionali. Noi siamo al tavolo insieme a Confindustria, stiamo lavorando alla semplificazione delle su procedure, coinvolgere gli investitori istituzionali, enti pubblici benefici, fondi di investimento, i cosiddetti capitali impazienti, e poi la leva fiscale”.
Due in particolare le proposte di intervento avanzate da Si può lavorare sui piani zona ‘167’ dove ci sono ancora cubature da sviluppare, attraverso una densificazione, revocando le aree agli assegnatari che non hanno avviato gli interventi e porre dei termini a chi non ha ancora stipulato le convenzioni (col Comune, ndr)- ha detto Ciucci- Un altro tema è quello del patrimonio pubblico, che sia esso immobiliare costruito o non costruito, attraverso dei partenariati. Qualcosa da questo punto di vista la sta facendo anche l’Ater (l’azienda della Regione Lazio per l’edilizia residenziale, ndr), che ha disponibilità di aree e cubature. Tramite ragionamenti su permute si può attivare sicuramente una quota di housing”.
Ciucci, che ha plaudito alle nuove norme tecniche attuative del piano regolatore di Roma, alla proposta di legge regionale sulla rigenerazione e semplificazione, alla revisione dei piani urbanistici e a quella della delibera di Roma Capitale sull’housing sociale, ha invocato il rifinanziamento della legge 42 del 2009, che già dava alcuni poteri in più alla Capitale, per intervenire intanto anche sull’Roma ha bisogno di un suo status di Capitale, non si può più aspettare- ha concluso- Nell’attesa c’è la legge 42 del 2009 che le attribuisce dei poteri, se la finanziassimo potremmo dare risposte ai romani su tanti argomenti tra cui la casa, i trasporti le infrastrutture”.
Gualtieri: Gap 70mila alloggi, serve piano straordinario Ue
“Con 200 mln stanziati da noi ne costruiamo 1.500 ma ne servono almeno altre 6mila in Erp”
“Abbiamo un gap di circa 70mila case, che coprono tutti gli strati: dai senza fissa dimora alle case Erp (edilizia residenziale pubblica, ndr) che sconta un’insufficienza di stock tra Erp e ater e qui occorre farne di più. Abbiamo stanziato 200 milioni di euro con l’obiettivo di realizzare 1.500 case ma ne servirebbero altre 6.000 per chi nella graduatoria (per accedere alla casa popolare, ndr) ha un punteggio superiore a 30”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, intervenendo all’evento organizzato da Ance Roma-Acer ‘Abitare a Roma. Sfide e proposte per una casa sostenibile’.
Per arrivare a dama sulle case per gli strati più in difficoltà della popolazione romana “ci possono essere varie soluzioni, come interventi integrati pubblico-privati che aiuterebbero a evitare la concentrazione di Erp, creando un misto che è migliore dal punto di vista sociale. È impossibile pensare di fare l’Erp senza una quota che deve essere colmata da risorse pubbliche- ha spiegato Gualtieri- Con le Nta stiamo cercando di inserirla negli interventi di rigenerazione urbana, ma occorrono risorse che devono essere regionali, nazionali e anche europee: per questo abbiamo lanciato una iniziativa con i sindaci Ue di un Piano casa ordinario e straordinario. Quello ordinario parte nel 2028 ma non basta passare da 7 a 15 miliardi come dice .
Per quanto riguarda invece il piano straordinario, Gualtieri e gli altri sindaci guardano ai soldi “avanzati” del Pnrr grazie ai ribassi d’asta “Ci saranno risorse disponibili subito che noi abbiamo proposto di canalizzare subito nella casa. Questo per noi è fondamentale, così come far funzionare meglio la fisiologia del mercato. La nostra riforma delle Nta va anche nella direzione di considerare le nostre politiche di abitazione come patto tra le forze produttive”.
Per realizzare tante case ma anche di qualità “non solo energetica ma anche sociale, e il social housing per noi è un buco. Noi- ha concluso Gualtieri- vogliamo una città della prossimità con spazi vivibili per i cittadini: abitare è la base di tutte le politiche delle città e quindi per noi confrontarci come nel convegno di questa mattina è di grande importanza”.