Dai post del profilo facebook, la short storybiography di questi ultimi mesi a cavallo dell’anno passato e dell’inizio 2016 da leggere in una sola seduta di Giancarlo Ciordo, in arte Jack Gallo, l’attore crotonese trasferitosi giovanissimo a Bologna dove vive attualmente. Da Jack Gallo in persona – cresta compresa – le confidenze, gli studi, i sacrifici e le soddisfazioni per inseguire, fin da bambino, il sogno del cinema, sua grande passione.
Jack, si è detto un po’ tutto di te e nell’ultimo periodo sei comparso su diverse pagine di giornali – quale per esempio il Resto del Carlino -, in programmi radio – ricordiamone uno per tutti: Ciao Belli di Radio Deejay – e non è mancata nemmeno la tv, perciò, cortesemente, partiamo subito col far sapere l’ultimo progetto a cui hai partecipato e il primo a cui parteciperai e lasciamo per ultima una chicca che hai deciso di svelarci in esclusiva…
Concordo con la tua decisione! E’ vero, ho avuto occasione di rilasciare diverse interviste nei giorni scorsi e non voglio rischiare di annoiare nessuno. Il mio ultimissimo lavoro è stato un lungometraggio, del genere horror demenziale, dal titolo Non nuotate in quel fiume. Un film per il cinema… per quanto riguarda il prossimo lavoro, spero tanto possa essere la seconda stagione della fiction Nero-la serie – regia di Giuseppe Piva– che per il momento è in stand-by e si sta continuando a promuovere fra i produttori. Nel contempo ho diverse proposte – ma ancora in fase di decisione – da parte di alcuni registi.
Ma quando c’è stato, professionalmente, il tuo battesimo del fuoco nel mondo dello spettacolo? Ti ricordi una situazione, una persona o una trepidazione particolare di quell’istante?
Voglio premettere che la passione risale a quando ero ragazzino, ai tempi della scuola, e mi ha portato fino al 1993. Quell’anno partecipai come figurazione speciale (tecnicamente è l’essere a metà strada fra la comparsa e il piccolo ruolo) nel videoclip di Come mai, famosissima canzone trasmessa in prima serata su Italia1, interpretata dagli 883 di Max Pezzali in coppia con Fiorello. Dopo di che lunga pausa di riflessione. Poi, arrivò una convocazione per il film AmeriQua, del 2013, con Robert Kennedy III – nipote del senatore Robert F. Kennedy – di cui è anche la sceneggiatura, mentre Marco Bellone e Giovanni Consonni sono i registi. Ed è qui che ho avuto l’onore di recitare al fianco del grande Giancarlo Giannini all’ombra della Torre degli Asinelli. Un’emozione infinita: ansia, inquietudine, soddisfazione. Che battesimo del fuoco! Esperienza inenarrabile. Giannini oltre che un Maestro è anche una bella persona. Ho visto il trampolino di lancio, quello vero, che mi ha fatto decidere e mi ha convinto a rimanere sulla strada dei binomi possibili fatti di red carpet e arte, strass e cultura, show e morale caratteristici del mondo dello spettacolo abbracciandone alti e bassi, oneri e onori, successi e sacrifici, modus operandi di questa realtà alle volte effimera altre volte cult.
A proposito di red carpet – e tornando alla risposta precedente – è proprio con NERO, la fiction di cui TeleRomanaTv ha avuto modo di mandare in onda solo quattro episodi della 1° serie, la fine dello scorso anno, e nello stesso periodo, che ti abbiamo visto sfilare, in occasione della proiezione della prima puntata, il 14 novembre al Roma Fiction Fest 2015. In due aggettivi, per favore, descrivi Greg, il personaggio che interpreti, e di converso, e cortesemente, metti in due righe quello che pensa Jack Gallo sulla tematica con valore sociale della serie televisiva.
Non scorderò facilmente quella serata al Roma Fiction Fest. C’eravamo quasi tutti fra colleghi e cast di produzione.
Nella serie noir televisiva, il mio personaggio, Greg è un bullo di quartiere, braccio destro del Capo (Adamo) ed aspira a sostituirlo, nonostante l’amicizia che lega i due.
Non è come tutti i duri: Greg è allo stesso tempo anche molto divertente e ironico. Basta pensare alla scena del calzino per capire il soggetto! Anche se è preferibile non farlo inquietare… nella fiction, intendo!
Scena del calzino? Puoi raccontarla se vuoi. Brevemente. Fai ridere anche chi sta leggendo, poi però sentiamo la tua opinione sull’argomento preponderante di NERO…
Greg è un amante del vintage, il particolare del calzino “personalizza” molto il personaggio che interpreto, nato proprio per strappare una risata al pubblico ed alleggerire, diciamo, la drammaticità della serie.
Il momento del calzino di cui parlo è quello in cui i cattivi vanno a casa del buono per fargli la festa e si ritrovano beffati e incollati al pavimento tanto che per andar via ci lasciano …scarpe e stivali!…La trama e i colori del calzino di Greg – insieme a quello bucato di Terzo – strappano le risate al pubblico…
Decisamente divertente. Ma torniamo a quello che ne pensa Jack sui contenuti della serie, sulla fiction in sé, sotto l’aspetto del tema ricorrente che è appunto quello della violenza di genere – e ricordiamo, in contiguità della festa della donna, eventi (reali non di finzione!) contemporanei citando quello di Capodanno a Colonia in Germania, non dimenticando in mezzo altre vittime di simili circostanze, fino a giungere all’adesso rappresentato da quello che vede nella prima riga di un post condiviso oltre 700mila volte (accendendo dibattito e tweet con #Viajosola, già trending topic, per difendere il diritto alle donne di viaggiare da sole) su facebook “Ayer me mataron”(Ieri mi hanno uccisa) scritto in soggettiva da una studentessa paraguaiana, Guadalupe Acosta, che da voce a Maria Coni e Marina Menegazzo, ragazze argentine, ammazzate a fine febbraio scorso durante il loro viaggio turistico in Ecuador.
Di fronte a tutto ciò, posso solo dire che questa realtà mi mette addosso angoscia e mi fa esternare grandissimo dolore. Vorrei , come tutti, un mondo migliore di questo: i maltrattamenti e la violenza sulle donne (purtroppo insieme a tante altre innumerevoli ingiustizie!) sono ancora una realtà frequente, brutta e dolorosa, nonostante leggi e decreti a tutela del genere. E’ difficile trovare su due piedi una soluzione e da parte mia, pensando alla mia professione, la prima cosa che mi sovviene è sperare che possa essere un contributo, anche piccolo, il vedere la realtà, oltre al tg, attraverso un docufiction, quali per esempio, su certi aspetti, Amore Criminale oppure la stessa serie Nero e tanti programmi che fanno entrare nelle case questa problematica affinché anche essi possano dare consapevolezza e giudizio a chiunque li veda e, in un prossimo futuro, non fare accadere più efferate tragedie.
Quanto somiglia Greg a Jack…
Greg è un personaggio ideato da Giosuè Cremonesi, lo sceneggiatore, pensando proprio a me, a Jack come persona: quasi come si fa quando si ordina un vestito in sartoria che sarà “cucito su misura”. Recitare nel ruolo di Greg non mi è stato affatto difficile!
La tua passione è recitare. Che fa Jack quando non recita…
Purtroppo di solo arte non si campa in Italia, quindi per vivere spesso faccio altri lavori: il cameriere, l’autista di Limousine o servizio scolastico di scuolabus . Questo mi permette, quando sono fermo artisticamente, di andare avanti nella vita di tutti giorni e permettermi il costo di viaggi e spese varie per i provini oppure il frequentare corsi per migliorare la recitazione. E’ fondamentale studiare e non smettere mai di aggiornarsi (Citazione personale: Un attore è una persona che non smette mai di studiare e di mettersi in gioco, che si guarda allo specchio cercando sempre di migliorarsi!).
Ma hai tempo per fare anche dell’altro. Sul tuo profilo facebook, a febbraio è comparso un post con una serie di foto in uno stadio…
Ah, si…ricordo quel giorno. E’ stato un mese fa, in Trentino in occasione dell’importante manifestazione nazionale Beppe Viola per parlare di Brek, un’associazione per bambini di cui sono testimonial , che è promotrice di 5 valori di vita: onestà, umiltà, altruismo, rispetto e perdono .Valori che condivido pienamente. Per quanto riguarda il “livello emozionale”, posso dire che parlare in uno stadio gremito di gente è stato entusiasmante ancor di più che ricevere l’applauso finale! E’ stata una cosa bellissima per me: la prima volta che vivo un’esperienza del genere. Un test positivo, e a tal proposito, mi piacerebbe intraprendere un’iniziativa di volontariato, magari iniziare un corso da clown e portare un sorriso negli ospedali pediatrici.
Hai parlato di bambini e di valori. Una risposta, la tua, che solletica il piacere di porti una domanda d’attualità.“Unioni Civili si Unioni Civili no, la terra di Cirinnà”: Family day e la Chiesa, l’accordo sulle unioni civili raggiunto stralciando dal ddl la stepchild adoption e con l’eliminazione del cosiddetto obbligo di fedeltà, dibattito sull’utero in affitto, la presa di posizione di molti rappresentanti di spicco del mondo dello spettacolo. Jack, qual è il tuo parere spassionato in merito?
Questa è una domanda un po’ difficile a cui rispondere. Un tema scottante che ha diviso l’opinione pubblica e il Paese tutto. Il mio unico pensiero va ai soggetti più deboli, a quei bambini sballottati e a quelle donne indotte a vendere la propria maternità. Ognuno di noi deve vivere la vita come meglio crede. Non vedo un problema nel fatto che uomini o donne possano provare sentimenti d’amore per persone dello stesso sesso – ne conosco e tanti sono mie amici – e ritengo debbano avere gli stessi diritti e vivere bene come tutti gli altri. La stessa cosa vale per tutti quei bambini che stanno vivendo situazioni dure o particolari non per loro scelta. I bambini hanno il diritto di crescere bene, con il sorriso e non nella sofferenza. Loro sono il futuro, e noi adulti non dobbiamo essere egoisti. Non dico altro, non mi sento di dare giudizi, non servono.
Ed eccoci giunti alla fine del nostro incontro. Bisogna mantenere le promesse e chiudere con la chicca che hai detto di darci in esclusiva. Siamo pronti per il segreto nella vita di Jack…avanti, qual è? E’ il momento del Gallo che conta…
(Chi-cchi richì!)…Beh, sono pronto a svelare l’arcano. Primo scheletro nell’armadio: chi mi conosce sa che il mio vero nome è Giancarlo ma per tutti sono Jack; nessuno sa il perché di questa scelta.
E, qui si apre una simpatica parentesi rosa: Jack è il nomignolo che mi è stato dato da una mia ex fidanzata che preferiva chiamarmi così piuttosto che Giancarlo – all’epoca non era ancora nome d’arte, lo è diventato in seguito.
E poi hai aggiunto anche Gallo, perchè?
Secondo scheletro nell’armadio. Poco tempo dopo è nato Gallo perché il mio vero cognome, Ciordo, era difficile da ricordare.
Qui si apre una simpatica parentesi noir: Ciordo era “cupo” accanto a Jack. Sono sicuro che non mi darai tutti i torti per la scelta! La cosa curiosa è che “Gallo” lo devo ad un amico, lui fa il medium e ha sempre sostenuto di essere stato consigliato dal suo spirito guida (!).
In effetti la cosa è più che curiosa, e a quanto pare ti ha portato bene(!). Non abbiamo finito con le rivelazioni, vero? Continua pure…
Visto che non c’è due senza tre…Questa è la rivelazione che preferisco, terzo scheletro nell’armadio: sono nato in Calabria, terra che amo tantissimo, il 16 giugno del 1974. La mia città natale è Crotone, proprio quella dov’è nato anche il grande Cantautore Rino Gaetano. E qui si apre una parentesi “solare”. Vivo a Bologna da tanti anni ma spesso torno giù per ricaricarmi di energia; ritornare in quei luoghi mi da una carica di ottimismo, di positività unica e che non riesco a trovare da nessuna parte!
Concludiamo con un botta e risposta all’insegna della sincerità: che cosa rimpiangi e cosa ti manca della tua Terra di origine?
Della mia Terra mi manca il Mare, il clima, la gente; rimpianti non ne ho.
Maria Anna Chimenti