“Tra segno e colore” è il titolo della personale di Sigfrido Oliva che verrà inaugurata venerdì 15 aprile alle ore 17 presso le sale della Biblioteca Comunale “Peppino Impastato” di via Caltagirone a Ladispoli. Presentata dal delegato all’arte Filippo Conte, la mostra comprende trenta opere che introdurranno il visitatore, attraverso tecniche differenti – dalle pitture ad olio agli acquerelli, dal disegno alle acqueforti – in alcuni dei periodi pittorici dell’artista.
La personale rimarrà in permanenza fino a sabato 23 aprile. In mostra una selezione delle opere di Oliva, dai paesaggi, le note vedute di Roma ai ritratti, frutto di un iter ininterrotto in cui l’amore per la pittura, il “rispetto” come l’artista stesso lo definisce, si affianca costantemente allo studio e all’approfondimento della storia, delle tecniche dell’arte e delle loro applicazioni.
“Il mestiere del pittore è un esercizio articolato, ovvero suddiviso in una varietà di categorie espressive distinte fra loro, ma non separate dalla competenza strettamente pittorica – scrive in una nota Oliva – Alcune di queste categorie, ormai quasi tutte cadute in disuso, appartengono al settore della grafica e sono specificamente il disegno, l’acquerello, l’incisione, la litografia, il pastello e perfino il monotipo con cui lo stesso Degas ha realizzato elaborati pregevoli. Come si vede, si tratta di un vasto patrimonio tecnico riconducibile in vario modo al campo della pittura con la quale interagisce e si completa”.
“Purtroppo però, in nome di una fantomatica modernità, gli artisti contemporanei hanno ridotto il lavoro del pittore a una ridicola pantomima, limitandosi per incompetenza alla sola pittura – prosegue Oliva – Ma a peggiorare le cose non è tanto l’inesperienza o il rifiuto delle altre tecniche, quanto il fare pittura nel disprezzo delle regole più elementari. Una pittura, in altre parole, immiserita, fortemente aggravata da sgrammaticature che mostrano quale e quanta improvvisazione dilaghi nel nostro campo. Insomma, la felice versatilità, l’eclettismo del pittore e le sue competenze che fino a pochi anni fa brillavano nel magistero delle tecniche più svariate, oggi sono ridicolmente disattese, ignorate e perfino disistimate”.