Sono partiti il 5 gennaio i saldi invernali in tutte le città d’Italia, precedute da un inizio straordinario di Sicilia, Campania e Basilicata che hanno dato l’avvio alla stagione il 2 gennaio. Vista la crisi che si è abbattuta sul settore vendite, che ha fatto sentire notevolmente i propri effetti nel periodo natalizio con notevoli cali, i commercianti hanno atteso con ansia, questo periodo per poter finalmente fatturare e per tirare una boccata d’aria. Le previsioni non erano delle migliori ma i dati di Confesercenti dopo i primi giorni di vendite a prezzi scontati, registrano delle note positive.
Roma in particolare, così come altre città d’arte, Venezia in primis, seguita da Firenze, ha iniziato nel migliore dei modi le vendite in saldo, grazie soprattutto al notevole afflusso di turisti italiani e stranieri che dal weekend della befana hanno invaso la capitale. La zona che ha registrato maggiori incassi, per ovvie ragioni è ovviamente quella del centro storico, seguita a ruota dagli outlet che sono stati letteralmente invasi da fiumi di gente a caccia di “affari di stagione”.
Il settore che ha registrato più vendite risulta essere quello dell’abbigliamento, che tanto invece aveva avvertito la crisi nel periodo natalizio, registrando notevoli cali di vendite. I capi più venduti sono i soprabiti, giubbotti e cappotti in particolari, seguiti dalle calzature. Secondo Confesercenti la spesa media rimane comunque sulle € 200,00 a persona. Inaspettatamente dunque effetti positivi hanno interessato questo settore , così come dichiara la presidente di Confcommercio Alessandra Signori parlando di “risultato sorprendente ed inaspettato”.
Discordante invece il parere del Codacons, secondo cui si registrerebbe un calo del 10% delle vendite rispetto allo scorso anno. I consumatori sebbene attirati da sconti e promozioni varie, si aggirerebbero distrattamente tra i negozi, alla ricerca di affari ma senza avere davvero l’intenzione di acquistare qualcosa.
La stagione partita dunque il 5 gennaio durerà per ben sei settimane, terminando il 23 febbraio. E se il trend positivo che si è registrato nei primi giorni non dovesse continuare, significherebbe chiudere per il quarto anno consecutivo la stagione delle vendite in profondo rosso.
Lorena Lo Presti