Roma – MICRO non è solo un progetto dedicato alle arti visive. Nel corso della rassegna un contributo fondamentale sarà dato anche dalla musica. Durante la mattinata si potranno ascoltare composizioni elettro-acustiche del polistrumentista romano Alessio Evangelisti. Un’occasione speciale di “fusione interattiva” tra due espressioni artistiche diverse, per ammirare le opere con un sottofondo musicale d’eccezione.
Ciao Alessio e benvenuto a bordo di MICRO. Parlaci del tuo primo approccio con la musica elettronica, e degli artisti che ti hanno maggiormente ispirato.
Ciao a tutti. Grazie! Sono molto felice di poter partecipare al progetto MICRO. Ho sempre apprezzato la musica elettronica e di ricerca. Gli artisti? Non mi ispiro a nessuno in particolare, anche se non posso escludere nella composizione il lavoro criptomnestico. Ho ascoltato ed ascolto musica di ogni genere e le “etichette” le mettiamo solo noi, comunque giusto per fare qualche nome… Brian Eno, Aphex twin, Chemical Brothers, Dani Siciliano, Telefon Tel Aviv,Taichi.
Come ti sei avvicinato alla musica?
Ho cominciato da bambino studiando chitarra classica poi sono passato anche ad altri strumenti come autodidatta.
Come definiresti il tuo lavoro? Sei un compositore, “assemblatore digitale” di suoni, un musicista?
Andando per esclusione direi che non sono un DJ, non uso computer nel senso stretto del termine nel senso che non faccio “copia ed incolla” o “taglia e cuci” delle battute, non uso workstation o arranger automatici.
Sono un romantico mi piace la melodia e l’espressione, conosco la musica e amo suonare gli strumenti, quindi direi un musicista. Anche se piu’ della tecnica mi interessano il suono, le sensazioni, la vibrazione delle emozioni ma anche l’errore ed il rumore.
Qual è il tuo strumento preferito?
Uso prevalentemente una “tastiera” ovvero un sintetizzatore espanso con altre “macchine” che preferisco chiamare strumenti.
Ma amo anche le percussioni e gli strumenti etnici.
A quale genere senti più vicino la musica che fai? Se dovessi etichettare la tua musica con un genere, quale sarebbe?
Come ti dicevo non amo le etichette ma direi “elettro-acustica”… mi piacciono le sonorità ipnotiche e d’ambiente e le calde melodie vibranti degli strumenti acustici .
Cos’è che ti ha ispirato di più nella realizzazione del tuo ultimo lavoro dal titolo EDO?
Il mio ultimo album è ancora in lavorazione e credo uscirà entro quest’anno e raccoglierà tutti i brani composti dopo il CD “Schegge”. Ovviamente ad ispirarmi sono stati e sono, come sempre, gli eventi e le sensazioni più importanti che ricevo, come ad esempio la nascita di mio figlio.
Ma facciamo un passo indietro nel tempo, al percorso che ti ha portato a comporre questo disco.
Si, come ti dicevo la passione che nutriamo io e mia moglie per il Giappone, ha fatto si che ci incontrassimo. Quindi in questo disco ci sono molte sonorità del Sol Levante , ma preferisco non anticiparti troppo di “EDO”. Mentre per l’album “Schegge” invece, posso dirti che è un CD intriso di mistica cosmica ed è dedicato all’Arte , dopotutto il brano iniziale e finale, “Un Saluto all’Arte”, racchiude il mio pensiero sul rapporto Uomo/Arte ed è rappresentativo del disco stesso.
Quali sono le emozioni che hai voluto suscitare?
Nella composizione naturalmente le mie, ma può darsi che nell’ascolto ognuno ci senta del suo. Le recensioni che ha redatto la critica musicale su “Schegge” sono state tutte abbastanza concordi, ma ho notato che in genere chi non è un addetto ai lavori, tende a dare definizioni e pareri piuttosto divisi, anche opposti. Anche questo è il bello di ognuno di noi.
Sarà possibile acquistarlo durante la rassegna di MICRO. A quale prezzo?
Si, naturalmente. Al prezzo di 10 € per copia.
Come nasce un tuo brano? Cosa è per te l’ispirazione?
Può nascere di getto o magari per caso lavorando sulla ricerca dei suoni. Alcuni brani sono nati in uno stato di auto-ipnosi, l’altra mia grande passione, che permette un contatto diretto con l’inconscio. Poi c’è naturalmente il lavoro di arrangiamento e post-produzione che è un’altra cosa…
Quanto è utile internet per un artista di musica elettronica?
Penso sia utile per la facilità nell’inviare i file musicali, per me non molto di più, visto che non uso il pc per la composizione e l’arrangiamento dei brani, ma altri strumenti digitali.
Che ne pensi della musica online?
Sono assolutamente a favore.
Conosciamo anche il tuo interesse per la poesia. Ti senti più poeta o musicista?
Più musicista, anche se ho scritto alcune poesie e parecchi aforismi.
In che modo questa passione per i versi, ha influenzato il tuo linguaggio musicale?
Per il momento in nessuno, visto che l’unico brano che ho composto con un testo (parlato) è “Un Saluto all’Arte”. Ma non escludo che in un futuro possa cantare anche su delle musiche con testo, cosa che peraltro amo fare con le “cover”, ovvero quando registro brani non miei.
Quale musica ascolti? E quali sono le cose che ti piacciono meno della musica di oggi?
Di tutto! Dalla classica all’industrial, non ho preconcetti musicali e non escludo niente. La musica è come la vita, è bella tutta e a tutte le velocità.
Qual è il tuo pubblico? E quale vorresti che fosse?
Non saprei, mi sembra che in genere la musica che faccio piaccia alle persone con una certa inclinazione intimista e riflessiva, che ama la meditazione e la spiritualità.
Quali sono i programmi per il tuo futuro? Quando potremo ascoltare un tuo nuovo cd?
Come ti dicevo sto scrivendo i brani per “EDO”, spero di finirlo entro l’anno.
Per concludere questa chiacchierata vorrei che ci indicassi della musica da ascoltare. Un elenco di ciò che ti piacerebbe ascoltare ora idealmente, con i lettori di questa intervista.
Certo! Vista la tranquilla serata mi piacerebbe molto ascoltare con voi qualcosa di Battiato o di Andreas Vollenweider. Oppure “Mustt Mustt” del mistico Nusrat Fateh Ali Khan, ma potrebbero essere indicate anche le calde sonorità di David Sylvian nella sua magica raccolta “Everything and Nothing”.
Buon Ascolto e a presto!
da MICRO