Il Folk Studio ha chiuso i battenti da qualche decennio ma lo spirito di tanti autori ancora vive tra noi. Succede che per una generazione nata negli anni Sessanta, quando i cantautori si imponevano come genere a specie artistica, non si arrendano ai ritmi incalzanti dei rapper o della melodia spinta fino alle terre partenopee. C’è invece uno spazio per chi apprezza ed esegue su un genere musicale ancora vivo e presente tra noi.
Questo spazio è l’Antica Stamperia Rubattino. L’autore in questione, Fabrizio Emigli, uno degli ultimi direttori artistici del Folk Studio. L’evento: il concerto di venerdì sera 17 gennaio.
La campanella che suona poco prima dell’inizio concerto segue lo stesso stilema del Folk Studio. Gli arrangiamenti e i musicisti impegnati però dobbiamo dire che sono di un altro livello. Anche chi non sta più dentro la canzone d’autore di nuovo conio può apprezzare il tappeto sonoro realizzato dalla session con la quale si misura Fabrizio Emigli. Sono Edoardo Petretti, al piano, Francesco De Rubeis alla batteria, Marco Zenini al basso.
Quello che si crea non è solo l’atmosfera dei concerti veri e propri in sale adeguate ad ascoltare la buona musica, ma anche un rapporto di scambio e di reciproca lusinga col pubblico venuto ad ascoltare. Tra questi Ernesto Bassignano, cantautore oltre che giornalista e ricercatore di talenti, che Fabrizio Emigli riconosce in sala e saluta.
Lo stile è sempre quello di creare un’atmosfera intimité, nel senso di confidenza tra i presenti. I testi dei brani infatti evocano situazioni riconducibili a personalissime esperienze, tali però da assurgere a condizioni di tensione più forte tali da poter essere condivise da tutti secondo quella tendenza all’universalismo a cui ogni atto artistico deve pur tendere.
Fabrizio Emigli è assai abile in questo presenta le sue canzoni rievocando momenti, aneddoti, specificità tali da far scivolare la condizione comportamentale, ancor prima che emozionale, in un ambito di comune percezione.
Si tratta di un genere e specie di intendere l’autorialità nella canzone. Differisce da quella più conosciuta degli anni Sessanta e Settanta nata o diretta verso il cosiddetto “impegno”, non si sa bene ancora oggi per cosa. Ma differente anche dalla classica canzone di criteri canonici e rime sempre perfettamente baciate.
Fabrizio Emigli è un genere a sé, come tale da preservare e sostenere. Ci ha pensato da solo fondando l’associazione Antica Stamperia Rubattino a sostenere questo tipo di espressione. Ed è una nicchia preziosissima nell’inflazione mercato del musicale nostrano dove troppe volte le nuove proposte danno l’idea del già sentito.