Teotihuacan, la città degli Dei – Per la prima volta, la civiltà precolombiana cresciuta in questo centro-capitale dell’attuale Messico viene presentata al pubblico. Il popolo che visse tra il II secolo a.C e il VII secolo d.C cammina tra le sale del museo, mostrando gli aspetti principali della comunità, la sua arte, i suoi lati oscuri. Gli antenati degli Aztechi, che scelsero la città di Teotihuacan ovvero “Il luogo degli Dei” o “Luogo dove gli Uomini divengono Dei”, arrivarono a coprire quasi tutta l’area dell’odierno Messico e raggiunsero le dimensioni di 150.000 abitanti.
Le 7 gallerie allestite dal Palazzo delle Esposizioni raccolgono diversi momenti della vita di Teotihuacan: dall’architettura alla politica, dai rapporti con le altre popolazioni fino alla religione e ai sacrifici umani per placare la sete degli Dei.
Maschere, altari, statuette, pietre preziose, divinità, animali, ceramiche. I 400 bellissimi e grandiosi pezzi, inseriti in cornici di luci e suoni, immergono il visitatore in un mondo altro, antico e mitico. I reperti unici e messi in mostra per la prima volta costituiscono un’occasione che merita di essere vissuta. Resterà aperta fino al 27 febbraio.
Carlos Amorales Remix – L’artista di Città del Messico accoglie e stupisce il pubblico con un’invasione di farfalle, di uccelli incollati alle pareti delle sale e 751 frammenti appesi. Il visitatore resta stordito e impressionato dalle forme che lo sovrastano, colto da un senso di bellezza quando entra in esse. “Drifting Star” [Stella alla deriva], “Black Cloud” [Nuvola near] e “Why fear the future” [Perchè temere il futuro] sono alcune delle opere che provengono da “Archivo lìquido”, la raccolta digitale di immagini create dall’artista e messa a disposizione di chiunque voglia interpretare i suoi lavori. Visitabile fino al 27 febbraio.
Immagini di una rivoluzione – La poderosa Rivoluzione messicana durata 10 anni, dal 1910 al 1920, si racconta attraverso 179 fotografie in bianco e nero. I fotografi hanno immortalato istanti quotidiani, scene di lotta e grandi protagonisti del tempo: Emiliano Zapata, Pascual Orozco e Pancho Villa. Le immagini, in mostra fino al 10 gennaio, sono una testimonianza viva, che può far pensare alle condizioni socio-economiche contemporanee. Viviana Lucca