ROMA – Inizia il progetto “Nuovo Dottor Cup” che, voluto fortemente da Renata Polverini, promette di ridurre la coda delle liste d’attesa negli ospedali laziali.
Partirà il 15 gennaio, ma il Sant’Andrea, il San Camillo e il San Giovanni hanno già messo in pratica le novità di questo progetto.
L’obiettivo di “Nuovo Dottor Cup” consiste nel garantire un appuntamento presso gli ospedali pubblici, entro tre giorni dalla data di richiesta, a tutte le persone che necessitano di prestazioni mediche urgenti.
Il progetto nasce dal bisogno di velocizzare la somministrazione delle terapie urgenti, visti i dati resi noti dall’organizzazione Cittadinanzattiva: passano, ad esempio, più di 28 settimane prima che una persona possa fare un’ecografia dell’addome presso l’Asl Roma B.
Secondo “Nuovo Dottor Cup”, le priorità d’accesso al servizio sono divise in urgenti, brevi, ordinarie e programmate. Le prestazioni alle quali si può accedere riguardano ecodoppler, elettrocardiogrammi ed ecocardiogrammi. Via libera anche a tac, risonanze magnetiche e mammografie.
Sarà compito del medico di base indirizzare i pazienti verso le priorità d’accesso del progetto e quello dovrà inoltre essere reperibile 12 ore al giorno.
Gli ambulatori degli ospedali Sant’Andrea, San Camillo e San Giovanni resteranno aperti il sabato e la domenica, per garantire una media di 2.500 prestazioni in più al mese.
L’ambulatorio del Sant’Andrea sarà aperto di sabato, oltre che alla mattina, come di consueto, dalle13.30 alle 18 e di domenica dalle 8 alle 13.30. il direttore sanitario dell’ospedale, Maria Paola Corradi, dice: “L’orario è stato deciso in base alla disponibilità dell’organico ospedaliero. Per ora siamo in una fase sperimentale e solo con l’esperienza sapremo quante prestazioni potremmo offrire. Di certo abbiamo calcolato 14 rmn ogni 6 ore. Siamo soddisfatti per essere stati scelti dalla Regione, orgogliosi perché avevamo già meccanismi di extra attività per allargare la risposta alle richieste dei cittadini”.
L’ospedale San Camillo aprirà il sabato e la domenica e offrirà prestazioni legate alla radiologia e alla cardiologia.
Mentre il San Giovanni sarà aperto tre domeniche al mese e, per ora, si limita alle risonanze magnetiche. Afferma Salvatore Passafaro, il direttore sanitario ospedaliero: “Non vogliamo fare tutto e di più per non illudere nessuno. Abbiamo puntato su quel settore dove abbiamo più richieste come le rmn che si potranno fare in più la domenica mattina grazie alla disponibilità di tutto il personale del dipartimento di radiologia, diretto dal dottor Riccardo Di Segni”. Viviana Lucca