Roma – Quartiere Pigneto, è stata trovata ieri mattina e subito rimossa intorno a mezzogiorno una scritta uguale a quella che accoglieva i deportati all’ingresso di Auschwitz “Arbeit macht frei” (Il lavoro rende liberi): le due insegne sarebbero praticamente identiche se non fosse che la più recente recita in inglese (“Work will make you free”). E’ stata saldata, molto probabilmente nella notte a cavallo tra il 24 e il 25, sul ponticello pedonale che collega la Circonvallazione Casilina al quartiere Pigneto, lunga la bellezza di 4 metri e composta di lettere alte 30 centimetri, sicuramente il frutto di un lungo lavoro.
La Digos, che sta controllando le registrazioni delle telecamere dei dintorni, ascrive il gesto agghiacciante e provocatorio ad ambienti di destra, escludendo così almeno per ora l’ipotesi che la scritta si possa ricollegare a uno striscione apparso lì accanto, firmato da un sedicente “Comitato no morti lavoro” e corredato da una stella a cinque punte con questo slogan: “Basta morire uccisi dal lavoro e dall’indifferenza”.
Il sindaco Alemanno l’ha definita “una cosa infame” messa in atto da “pazzi scellerati” e ha espresso la sua solidarietà alla comunità ebraica; per la governatrice Polverini è “un’offesa a quanti hanno vissuto l’orrore di Auschwitz”, direttamente o indirettamente. L’opposizione si dimostra invece di più larghe vedute affermando che il fatto “vergognoso e inquietante” accaduto al Pigneto altro non è che il risultato di un clima più generale: “A Roma continuano purtroppo ad aumentare episodi di intolleranza e violenza, che vanno condannati con la massima fermezza”, esorta il commissario del Pd Lazio, Vannino Chiti, mentre il leader dei Verdi Angelo Bonelli annota come in città “siano in crescita i gruppi neofascisti, che ha portato ad aumentare il clima di odio e di intolleranza”. Alessia Forgione