Ufficio esenzione ticket delle Usl di Anzio-Nettuno, sono le ore 14,15 di un pomeriggio di inizio luglio. La temperatura è di 30 gradi e la percepita sale ancora a causa del forte tasso di umidità. Il sole è implacabile e davanti all’entrata dell’Ufficio esenzioni c’è una fila spaventosa. E’ così da settimane, sia la mattina che il pomeriggio. Gli impiegati stanno per disporre i tanto agognati “numeretti elimina-coda”.
Una signora indica all’ultima entrata, di prendere dei pezzettini di carta con su scritto dei numeri a penna, affermando: “ abbiamo scritto i numeri anche lì altrimenti poi si litiga e si fa a botte come ieri che se le sono date di santa ragione…”. Insomma, una sorta di pre-fila. Fuori, sotto il sole, malati e anziani. Qualcuno cerca riparo sotto l’ombra dei grandi ombrelloni di un chioschetto limitrofo, altri si rifugiano nelle auto, altri ancora entrano nella “sala d’aspetto” un ambiente angusto con le finestre serrate e una quantità impressionante di strumenti per disabili ( sedie a rotelle elettriche e normali- letti ospedalieri- traverse- pannoloni- reti ortopediche…). Accatastati. L’aria è irrespirabile, afosa e maleodorante. Intanto la fila continua ad aumentare.
Qualche nuvola regala attimi di sollievo. All’apertura degli uffici, la fila diventa ressa davanti all’ entrata.
Due donne sono dietro la scrivania e, dopo aver lanciato una rapida occhiata alla folla, con un sospiro di stanchezza, cominciano a ricevere il pubblico, senza sosta. L’interno dell’ufficio ( se così si può definire) è anche peggiore dell’esterno.
Le impiegate sono costrette a lavorare in un ambiente ostile, con finestre tappate da fogli, serrate e munite di inferiate; nessuna uscita di sicurezza, nessun condizionatore. L’aria è ancora più pesante. Il caldo diventa opprimente dato che oltretutto ci sono anche i computer in funzione.
All’interno le impiegate ricevono ripetendo all’infinito le stesse informazioni alle diverse persone che si susseguono. E spesso devono sedare lotte, scontri e anche attacchi da parte di chi, esasperato per doversi orientare in una giungla di leggi e documenti con il caldo, le difficoltà e la malattia, se la prende con loro.
Le condizioni lavorative degli impiegati, ma anche quelle dei pazienti, costretti a lunghe ore di attesa senza un minimo di tutela per la propria salute stanno creando gravi disagi.
Per questo, l’UDC di Anzio, preso atto delle condizioni in cui versa l’ufficio esenzioni, ha dichiarato che sarà loro immediata preoccupazione “ prendere al più presto un provvedimento ed intervenire con il Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, affinché si garantisco le giuste condizioni sia lavorative che di tutela dei pazienti.”
Di Vera Iafrate