Roma – Samantha Petrucci è l’autrice del libro “Le rose baccara”, romanzo che segna il suo esordio letterario. Samantha è nata a Roma e ha lavorato come segretaria e ispettore di produzione per vari sceneggiati televisivi e lavori cinematografici, impieghi che naturalmente lasciavano poco spazio ad altre attività e hanno ritardato di qualche anno l’uscita del libro. E’ così, ho capito bene Samantha?
S: Si esatto, è proprio così. A causa del mio lavoro la stesura del mio libro è andata un po’ a rilento. Mi ci sono voluti 4 anni per finirlo, anche se è stato pubblicato ancora più in là nel 2011. Pensa che ho iniziato nel 97!
G: Accidenti! Hai incontrato molti ostacoli?
S: Beh diciamo che gli ostacoli maggiori li ho incontrati non tanto durante, ma piuttosto dopo.
G: In che senso?
S: Nel senso che in Italia gli scrittori emergenti non godono di nessun privilegio. Necessiterebbero di un fondo per poter pubblicare le loro opere prime, ma che io sappia non esiste niente del genere. E allora ti devi affidare a un editore e sperare che vada bene. Io sono stata fortunata perché ho incontrato Fabio Croce, che si è innamorato del mio romanzo e non si è approfittato della situazione. Anche se comunque alla fine il libro me lo sono praticamente autofinanziato!
G: E invece tu e Fabio Croce, il tuo editore, come vi siete conosciuti?
S: In realtà io e Fabio ci siamo conosciuti casualmente. Quando, parlando, ho scoperto che lavoro fa gli ho chiesto un parere sul libro; lui l’ha letto e gli è piaciuto talmente tanto che mi ha proposto di pubblicarmelo.
G: Parlaci un po’ di questo libro.
S: In poche parole il mio intento è stato quello di ironizzare sulla morte. Il protagonista Giovanni dei Visconti è un famoso scrittore che da morto assiste al suo funerale. Appena si rende conto dell’ipocrisia e della falsità delle persone che lo circondavano in vita, decide di cambiare il testamento e di lasciare tutti i suoi averi alla persona che più di tutti dimostrerà di meritarli. E questo tra l’altro genera una serie di eventi anche piuttosto divertenti.
G: Quindi diciamo che tu hai voluto un po’ sdrammatizzare sul tema.
S: Si. Tant’è vero che il libro non è affatto pesante, anzi al contrario scorre molto facilmente.
G: Capito. E, dimmi, la storia è ispirata a qualche avvenimento particolare della tua vita? Voglio dire, contiene qualche elemento autobiografico?
S: Assolutamente no. E’ tutto inventato. Anche i personaggi sono di mia fantasia. Forse al limite qualcuno che mi ha diciamo “ispirato” per la figura del protagonista è Marcello Mastroianni, ma nel senso che se io dovessi provare ad immaginarlo mi apparirebbe come lui.
G: E invece il titolo? In che modo le rose c’entrano con tutto questo?
S: Giovanni, il protagonista, trae spunti per i suoi romanzi dagli innumerevoli viaggi che compie per il mondo. Però con la vecchiaia viaggiare diventa sempre più difficile, quindi sostanzialmente crea un roseto nel giardino di casa sua che poi assumerà un valore affettivo sempre più forte, tanto da spingerlo a dare ad ogni rosa un nome a parlare con loro e a prendersi cura di loro come se fossero delle persone in carne e ossa. Oltretutto la rosa è il mio fiore preferito. Non ho affatto il pollice verde, sarei capace di far morire anche un bonsai (ride) però le rose le adoro.
G: Che cosa ti aspetti da questa pubblicazione?
S: Ti dirò, molta gente mi prende in giro e mi dice “Che bello, posso dire di conoscere una scrittrice!” (ride). A parte che non mi sento una scrittrice,ma poi realtà io non l’ho fatto né per la fama, né tantomeno per i soldi. Piuttosto spero che questo libro possa aiutarmi a realizzarmi dal punto di vista lavorativo, e che mi apra qualche porta per il lavoro che voglio fare davvero, cioè scrivere sceneggiature.
G: E come sta andando per ora?
S: Non so, è ancora un po’ presto. Comunque la vendita per ora va abbastanza bene … ho anche un’amica che ha un’edicola e ha messo in vendita qualche copia … vedremo.
G: E che cosa farai mentre aspetti?
S: Intanto ho in programma di scrivere una sceneggiatura, o almeno iniziare a scriverla, e sto anche scrivendo un secondo libro.
G: Bene! Qualche anticipazione su questo nuovo libro?!
S: Innanzitutto anche questo è totalmente inventato, e parlerà di adulterio … per ora è l’unica cosa che posso dirti … più che altro perché ho appena iniziato a scriverlo quindi non ho molto da dire (ride). In ogni caso non ho fretta, anche perché non mi piace scrivere a comando quindi lo faccio quando posso e quando me la sento.
G: Certo … Allora attenderemo con ansia questo tuo secondo lavoro e ti auguriamo di riuscire a realizzare tutti i tuoi progetti. Speriamo di rivederci presto!
S: Grazie mille, e speriamo davvero!
Alessia Forgione