La memoria di fatti pubblici e privati ci aiuta a vivere bene il presente. Quando si dimentica si comincia a morire.
20/08/1968 Invasione della Cecoslovacchia
«La memoria di fatti pubblici e privati ci aiuta a vivere bene il presente. Quando si dimentica si ricomincia a morire».
20 agosto 1968, Invasione della Cecoslovacchia
Queste parole ci riportano a quei difficili giorni meglio conosciuti come “La Primavera di Praga“: in ceco “Pražské jaro”, in slovacco “Pražská jar “, ovvero a quel periodo storico di liberalizzazione politica avvenuto in Cecoslovacchia durante il dominio dell’ Unione Sovietica, dopo gli eventi della Seconda Guerra Mondiale. Questo processo e’ iniziato il 5 gennaio del 1968 quando salì al potere Alexander Dubček, e continuò fino al 20 agosto dello stesso anno, quando un esercito di soldati dell’Unione Sovietica supportati dagli alleati del Patto di Varsavia (ad eccezione della Romania) invase il paese. Il termine Primavera di Praga fu coniato dai media occidentali quando questi accadimenti acquistaron rilevanza internazionale, e solo in un secondo tempo si diffuse anche in Cecoslovacchia.
Le riforme della Primavera di Praga furono un tentativo da parte Dubček di concedere ulteriori diritti ai cittadini grazie ad un decentramento dell’economia e alla democratizzazione. Le libertà concesse prevedevano anche maggiore libertà di stampa e di movimento. Si discusse anche della possibilità di dividere il paese in tre distinte repubbliche federali: la Boemia, la Moravia-Slesia e la Slovacchia, ma alla fine prevalse la decisione di Dubček che divise il paese in due nazioni distinte: la Repubblica Ceca e la Repubblica Slovacca.
Le riforme proposte però, non furono assecondate dall’Unione Sovietica che, dopo il fallimento dei negoziati, inviò i carri armati e migliaia di soldati ad occupare il paese. Si parla di stima numerica fra i 200.000 e i 600.000 soldati e fra 5.000 e 7.000 veicoli corazzati . Questa fu la causa di una grandissima fuga di migliaia di persone ( circa 300.000) che interesso cittadini di elevata qualifica professionale , soprattutto verso i paesi dell’Europa occidentale , mentre le proteste non violente furono all’ordine del giorno, tra cui la famosa protesta-suicidio di uno studente, Jan Palach. La Cecoslovacchia rimase occupata fino al 1990.
Dopo l’invasione, la Cecoslovacchia entrò in un periodo di normalizzazione. Gustav Husak, che sostituì Dubček e divenne anche presidente, annullò quasi tutte le riforme di quest’ultimo. La primavera di Praga ha ispirato la musica e la letteratura, come le opere di Václav Havel, Karel Husa, Karel Kryl e il romanzo di Milan Kundera: L’insostenibile leggerezza dell’essere.
Daniela Paties Montagner