Roma – La Sala Santa Rita di via Montanara ospita la mostra “La paura dell’altro”.
Due artisti, Sergio Ragalzi e Paolo Grassino, mostrano le loro interpretazioni su uno stato d’animo umano, sperimentato da molte persone in questi anni di crisi.
Ragalzi e Grassino sono due artisti piemontesi, tra i quali il primo è stato allievo del secondo.
Ragalzi ha presentato le sue opere in Italia – a Roma e a Torino – in Brasile, in Francia, in Germania e in Austria, mentre Grassino ha esibito le sue sculture a Roma, a Torino, a Palermo, a Mosca, a San Pietroburgo, a Miami e in Francia.
La Sala Santa Rita è un’ex chiesetta, ora adibita a mostre e convegni.
Lo spettatore entra e si trova cinque grandi pannelli neri dipinti da Ragalzi, che propongono cinque scimmie colorate di bianco, con il volto e il corpo modificati dal terrore. “L’orrore che si dipinge sul volto delle scimmie identifica il raggiungimento di una consapevolezza che è prerogativa solo dell’uomo: l’ineluttabilità della morte. La scimmia si fa uomo e la prima sensazione che prova è terrore”, dice la spiegazione.
Al centro della sala, si trova un uomo in cemento legato a fili elettrici e attraversato da lampadine accese, con il viso deformato dal dolore. L’installazione di Grassino è “una riflessione sulla precarietà della società attuale, sospesa nell’incertezza della continua mutazione. La figura rivela la paura e l’incertezza del futuro, la disperata necessità di mettere in luce ciò che si para di fronte al cammino”. Viviana Lucca