Di Vera Iafrate/
Trasparenza e legalità. Sono questi i due aggettivi che il Fli prende a motto come supremo atto di garanzia con cittadini ed elettori. Infatti il Fli, per inaugurare una nuova stagione politica, mira alla rinascita del concetto stesso di politica, riconducendolo alle origini e innalzandolo a suprema arte del governo. Prendendo le distanze dai contorni torbidi che lo scenario politico ha offerto al pubblico giudizio in questi anni, il Fli, propone una raccolta firme per impedire all’illegalità di governare nella “cosa pubblica” contrastando la connivenza mafia-politica e la corruzione negli affari pubblici.
E’ per veicolare questo messaggio che il presidente del Fli, Gianfranco Fini, terrà domani, 4 aprile alle ore 16,00, nella sede nazionale di Futuro e Libertà, una conferenza stampa, nella quale illustrerà il suo obiettivo: ottenere trasparenza e legalità all’interno dei partiti attraverso la raccolta firme di due petizioni.
La prima “Liste Pulite”, è per chiedere ai partiti di non presentare nelle loro liste candidati condannati anche in via non definitiva. La seconda “Interdizione dei Corrotti”, per chiedere di allontanare dai pubblici uffici chiunque sia sotto condanna.
Inoltre, nella mattinata una delegazione di Futuro e Libertà incontrerà il Ministro della Giustizia, Paola Severino, per discutere di riforma della giustizia e provvedimento anticorruzione.
Di seguito riportiamo i testi integrali delle due petizioni
Prima petizione: Liste Pulite
Petizione popolare per il rispetto dei requisiti di onestà, onorabilità, insospettabilità, sobrietà e merito nella individuazione delle candidature elettorali.
I sottoscritti cittadini, considerato che
– una delle principali cause del discredito che ha colpito la politica italiana è l’opacità dei partiti politici e dei criteri di selezione dei loro rappresentanti istituzionali;
– al di là delle responsabilità penali individuali, che tocca alla magistratura accertare nel rispetto della presunzione d’innocenza e di ogni altra garanzia processuale, ai partiti spetta il compito di selezionare le proprie classi dirigenti con trasparenza e rigore, sulla base di requisiti di onestà, onorabilità, insospettabilità, sobrietà e merito come richiesto dall’opinione pubblica e dalla Costituzione repubblicana;
– in Parlamento sono state già depositate diverse proposte di legge ai sensi dell’art. 49 della Costituzione per la riforma e la regolamentazione dei partiti, al fine di introdurvi, con il loro riconoscimento giuridico, norme cogenti di democrazia e legalità;
– nelle more di una sollecita approvazione di tali norme, è necessario che i partiti diano subito una chiara prova di rinnovamento e legalità;
– per questi motivi
Chiedono che tutti i partiti e movimenti politici si impegnino subito, con apposite ed inderogabili norme statutarie a non candidare nelle loro liste e anon indicare per la nomina ad incarichi pubblici quanti siano stati condannati, anche in via non definitiva, per i seguenti reati: associazione per delinquere, anche di stampo mafioso (artt. 416, 416 bis, 416 ter c.p. ), peculato (artt.314, 316, 316 ter c.p. ), malversazione ( artt. 315, 316 bis c.p. ), concussione ( art. 317 c.p. ), corruzione (artt. 318, 319 ter, 320, 322, 322 bis c.p.), turbativa degli appalti (art.353, 353 bis c.p.), frode nelle pubbliche forniture ( art. 356 c.p. ) rapina (art 628 c.p.) estorsione (art. 629 c.p.) usura (art. 644 c.p.) e traffico illecito di rifiuti.
Seconda petizione: Interdizione dei Corrotti
Ai Presidenti
dei due rami del parlamento
Petizione ai sensi dell’articolo 50 della Costituzione.
Onorevoli Presidenti,
i sottoscritti cittadini, considerato che la corruzione, oltre ad essere un fenomeno connotato da grave disvalore morale e giuridico, pesa sulla vita civile, politica ed economica del Paese per una cifra stimata dalla Corte dei Conti in 60 miliardi di euro all’anno, 15 in più della manovra “Salva Italia” del Governo Monti, che, per mettere in sicurezza i conti dello Stato, ha chiesto agli italiani pesanti sacrifici;
– gli episodi di corruzione che si verificano nel perimetro delle istituzioni italiane, dagli organi costituzionali di vertice sino al più piccolo dei Comuni, destano particolare allarme e preoccupazione e, allontanando i cittadini dalla politica, dai partiti e dalle istituzioni, creano un pericoloso vuoto democratico;
– è sempre più urgente un immediato intervento di natura normativa, per creare un efficace sistema di prevenzione e repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione, salvaguardandone correttezza, trasparenza, imparzialità, efficienza ed efficacia;
Chiedono che il Parlamento italiano proceda al più presto ad una modifica degli artt. 28 e 29 del Codice Penale, al fine di allontanare definitivamente dai pubblici uffici e prevedere in ogni caso di condanna per i reati predetti, la sanzione accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici, quanti siano condannati per uno o più dei seguenti reati: associazione per delinquere, anche di stampo mafioso (artt. 416, 416 bis, 416 ter c.p.), peculato (artt.314, 316, 316 ter c.p.), malversazione (artt. 315, 316 bis c.p.), concussione (art. 317 c.p.), corruzione (artt. 318, 319 ter, 320, 322, 322 bis c.p.), turbativa degli appalti (art.353, 353 bis c.p.), frode nelle pubbliche forniture (art. 356 c.p.) rapina (art 628 c.p.) estorsione (art. 629 c.p.) usura (art. 644 c.p.) e traffico illecito di rifiuti.
Auspicano che questa petizione sia esaminata tempestivamente dalle competenti Commissioni parlamentari ai sensi dell’art.109 del Regolamento della Camera dei Deputati e dell’art.140 del Regolamento del Senato, eventualmente abbinandola ai progetti di legge aventi analogo contenuto.
(fonte: www.futuroelibertà.it)