L’ultimo Festival della Filosofia di Roma risale al 2008. La ricorrenza di questo esclusivo evento era solitamente primaverile con sede all’auditorium Parco della Musica che aveva visto annualmente ben tre felici edizioni: difatti l’ultima si è svolta nel mese di aprile e fu intitolata ‘Sessantotto tra pensiero e azione’ , uno spot che riprende le marxiane ‘tesi su Fauerbach’ a favore di uno sviluppo del pensiero sempre correlato alla prassi.
68 è in rima con 2008 nell’ intento di fare un bilancio in occasione dei quaranta anni trascorsi che hanno determinato profondi cambiamenti politici, un diverso atteggiamento nei giovani e dell’agire delle masse potendo dunque mettere a fuoco un’eredità. Non resta che ricordarne l’ultima: la direzione fu di Giacomo Marameo e Paolo d’Arcais e l’edizione più fitta rispetto alle precedenti: lectio magistralis, tavole rotonde, dibattiti, confronti a due in stile medievale integrati da una rassegna cinematografica, caffè filosofici e mostre fra cui quella di Fabio Mauri.
A discuterne il tema furono chiamati tra i più noti esponenti della cultura e dell’arte: politologi, filosofi, storici e non solo: l’incontro con Berdardo Bertolucci da cui è emersa nella testimonianza del suo racconto di vita un’ovattata sfumatura onirica quasi a testimoniare l’irruzione del sogno nella storia del 68 che ne suo ‘The dreamers’ ha saputo ben raccontare ripercorrendo una vicenda di passioni politiche e di rivoluzioni sessuali in una coppia di fratelli.
Indimenticabili i contrappunti: ‘Coscienza e reificazione: Lukàcs e Korsch’ e ‘ Sessantotto e scuola di Francoforte: un rapporto ambiguo’ ed ancora le tavole rotonde ‘Dalla critica alle armi? Il sessantotto e il problema della violenza’, ‘ Femminismo, politica, sessualità e costume’ . Si fa ricordare l’incontro con Mogol che presentava un molto interessante excursus in campo musicale ‘ Da Contessa ad Emozioni, linea verde e linea rossa della musica del 68’ , una tavola rotonda che ospitò Mogol a rappresentazione della linea verde ossia qualunquistica delle canzoni affiancato da Pietrangeli autore della nota Contessa canzone posta a simbolo di contestazione fino ad oggi.
Con il cambio della vecchia amministrazione comunale- a cui faceva capo Veltroni sindaco- abbiamo assistito alla scomparsa di questo evento che sarebbe dovuto confluire in una quarta edizione e che invece non ha avuto seguito estinguendosi però in un appagante ricordo.
Silvia Buffo