Roma – “Educare ai diritti umani vuol dire aiutare ad interiorizzare i valori affinché tali valori motivino all’azione nella società”.
Questo il punto di partenza di Roberto Giacobbi, che da anni opera nella città di Roma nel settore di riqualificazione urbanistico-stradale, con la sua Impresa specializzata da tre generazioni nella posa in opera del sampietrino. La sua idea si è concretizzata con la costituzione dell’Associazione selciaroli romani e affini, un’associazione senza fini di lucro.
Tra i soci fondatori ci sono anche due imprenditori nonché amici Filippo De Filippis e Giovanni De Filippis, che hanno creduto da subito in questo progetto per ridare luce ad un mestiere faticoso e per non vedere i lastricati romani, troppe volte criticati dai cittadini, scomparire del tutto.
E’ ferma convinzione del Presidente dell’APMI SELCIAROLI ROMANI E AFFINI, la Dott.ssa Ilaria Giacobbi “che conoscere il sampietrino romano significa non solo imparare a conoscerne la tecnologia, ma anche, e soprattutto, riconoscere nei suoi riflessi la stessa città di Roma, la sua storia ed il suo territorio. Per fare tutto questo però bisogna aprire una finestra di dialogo tra il Comune di Roma Capitale, le imprese coinvolte nei lavori di ripristino delle strade ed i cittadini, vittime di una inesistente manutenzione.
L’Associazione si è prefissata questo scopo, essere un tramite tra questi, trovare un punto di incontro su un problema che nella città di Roma è all’ordine del giorno”.
Continua il Presidente: “Mio padre, Roberto Giacobbi, e oggi io, abbiamo ereditato questo mestiere dalle generazioni passate della nostra famiglia. Il mio bisnonno e poi i suoi figli facevano i posatori. Mia nonna, ancora oggi, mi racconta di quando, all’alba, mio nonno si svegliava e andava sui cantieri. Erano dei semplici cottimisti e nelle giornate di pioggia non si lavorava, non si percepivano soldi..ed era difficile mantenere la famiglia. Un lavoro faticoso e poco redditizio, ma fatto con tanta passione, che faceva percepire il loro attaccamento alla città e alle loro origini romane da ben 10 generazioni. Erano gli anni 60 e mio padre aveva un anno.
Fino ad arrivare alla fine del 1978, quando mio nonno, Aldo Giacobbi, cresciuto ormai professionalmente, ha aperto una sua impresa e mio padre lo seguiva. Ha iniziato con la via Casilina, nella Città del Vaticano Piazza Belvedere e Piazza della Pigna fino ad un crescendo di grandi lavori di pregio e prestigio nel centro di Roma.
Ricordo quando, ancora bambina, mio nonno, e mio padre mi portavano a visitare i cantieri ed era un’ emozione fortissima vedere reperti della Roma antica che riaffioravano, camminare su strade sulle quali secoli prima gli antichi romani correvano con le bighe. Una passione che mi ha portato a studiare Storia dell’arte. Una passione che ho interiorizzato e fatto mia così tanto da voler impegnarmi nella tutela del sampietrino, e del mestiere del selciarolo.”
Ci troviamo oggi di fronte al momento più critico, per il tradizionale selciato romano: il progressivo calo della richiesta di nuovi selci presso le cave laziali e la conseguente scomparsa della figura professionale del selciatore (colui che, sul fronte lavico, spaccava la lava a colpi di mazza).
Per recuperare le professioni di selciatore e di selciarolo è indispensabile riconoscerle e valorizzarle come artigianali, se non artistiche: creare un sampietrino, una guida, un quadruccio, significa conoscere e sentire le pulsazioni della materia, disporre questi sulla sede stradale equivale a tessere un mosaico di lava.
Varie sono le iniziative per mettere a confronto le opinioni di coloro che sono favorevoli e di coloro che sono contrari alla rimozione da alcune delle più importanti strade di Roma, come il convegno “IL SAMPIETRINO E LA CITTA’” organizzato dall’Agenzia per la Città, Fondatore Promotore della Fondazione CE.S.A.R. Onlus, e dalla redazione di www.sampietrino.it, un progetto nato per valorizzare l’aspetto culturale e “romantico” del sampietrino, oppure la petizione “SALVIAMO VIA NAZIONALE DALL’ ASFALTO”, raccolta firme per salvare i sampietrini di Via Nazionale, rivolta al Presidente della Repubblica.
Da qui la necessità e l’urgenza di fondare una scuola di ‘posatori’.“Questo perché la figura del posatore appartiene ad una categoria ormai in via di “estinzione” che necessita di un ricambio generazionale, infatti sempre meno giovani intendono affrontare questa professione”, afferma Roberto Giacobbi.
L’Amministrazione Comunale e/o l’Ente proponente ne trarrebbe un ritorno in termini di politiche economico – sociali ed occupazionali.
Potrebbero essere installati dei cantieri – pilota con la duplice finalità: la formazione in sito dei giovani posatori ed in ripristino delle strade che necessitano di interventi di manutenzione.
E’ possibile seguire le attività dell’Associazione su Facebook , ASSOCIAZIONE SELCIAROLI ROMANI.
Viviana Lucca