Trasporto pubblico e sensi di circolazione modificati «grossolanamente» rendono la zona congestionata dal traffico e i cittadini percorrono fino a 2 chilometri a piedi per prendere un autobus/ Montesacro – giovedì 28 giugno – Se la montagna non va da Maometto, allora succede il contrario. Se i politici locali non sono chiari con i cittadini, questi si organizzano in comitati e intervengono addirittura nell’aula consiliare. Così è accaduto ieri nella sede del consiglio municipale del quarto a Roma. Daniela Mattiuzzo Brunetta, portavoce del comitato “Nomentano-Aniene” – attivo dal 2000 – per il quartiere Espero sulla via Nomentana, anche detto ‘Sacco Pastore’, ribadisce che la zona sta vivendo dei disagi eclatanti a seguito della soppressione di alcune linee di autobus e l’istituzione di nuovi sensi unici di marcia «non siamo stati interpellati minimamente dal comune per le variazioni alle linee bus che ci avrebbero riguardato» e continua «ci viene imposto un ‘82’ con un capolinea alla stazione Nomentana che va con la corsa diretto a Stazione Termini», ma effettivamente, i residenti dell’Espero non sono tutti vicini a questa stazione e c’è chi deve percorrere anche 2 chilometri di strada a piedi». E come se non bastasse, con i nuovi sensi unici di marcia, il rione – quasi 12mila abitanti – viene subissato da un traffico congestionante, a detta del comitato «insostenibile»
Ma non è tutto: « abbiamo raccolto più di 1200 firme e le portiamo qui, oggi, in municipio, per testimoniare la nostra volontà popolare» e la petizione parla chiaro: sopressione del bus ‘82’, ripristino di tutte le linee soppresse ‘36’, ‘342’, ‘90D’ e della fermata del ‘60’ a Nomentana-Via val d’Aosta, nonché la soppressione di tutti i sensi unici. La parola adesso spetta agli amministratori. Già Cristiano Bonelli, presidente del quarto municipio ha dichiarato «è’ vero che la decisione è stata presa, ma questo non vuol dire che noi – come ente locale – non possiamo fare nulla, altrimenti non avrebbe senso la nostra rappresentanza dei cittadini sul Municipio».
Silvia Buffo