Roma – Durante l’estate, alcuni detenuti delle carceri romane sono impegnati nella pulizia dei luoghi storici e naturalistici di Roma.
Il progetto si chiama “Roma nostra” ed è voluto dall’assessore all’Ambiente di Roma Capitale, in collaborazione con il Garante dei Diritti delle Persone Private della Libertà Personale.
Si tratta di un percorso di reinserimento sociale per i detenuti, attraverso azioni a favore del decoro urbano. La fatica dei detenuti è volta a salvaguardare i luoghi della Capitale che, soprattutto in agosto, vengono presi d’assalto dai turisti.
Ventun detenuti del Regina Coeli– diciotto uomini e tre donne – hanno ripulito il Belvedere del Gianicolo, decespugliando e pulendo le aree verdi. In settembre toccherà al Pincio.
Marco Visconti, assessore all’Ambiente, dice: “Il decoro deve entrare non solo in casa nostra ma deve esserci anche fuori dal nostro pianerottolo. E’ importante assumere il giusto atteggiamento sotto il profilo della responsabilità ambientale”.
Quella di pulire gli ambienti cittadini potrebbe essere una pratica alternativa a pene molto più severe e potrebbe essere una forma di ‘punizione’ e di ‘miglioramento’ verso i cittadini, di tutte le categorie, che commettono degli errori.
Viviana Lucca