Roma – Centinaia di persone ieri sera si sono raccolte di fronte al centro AMA, per chiedere l’immediata chiusura e dislocamento del centro.
Afflitti da anni di maleodore e esalazioni che potrebbero essere dannose per la salute, non hanno perso le speranze nonostante le molteplici promesse mai mantenute dai politici di turno di risolvere la siutuazione.
Ieri hanno detto basta, e hanno gridato a gran voce il loro dissenso rivolgendosi a tutta la città, fischiando e mostrando cartelloni più che eloquenti.
Ed è proprio grazie ad uno di quei cartelli, che, passando per la Salaria con il mio scooter, ho deciso di fermarmi e accodarmi al loro corteo. Per mostrare loro che non sono soli, che non è un problema locale, ma è una questione di civiltà che ci riguarda tutti. E così d’un tratto da “loro” siamo diventati “noi”.
Seppure per pochi minuti ho potuto parlare con i residenti e ascoltare le loro voci. Voci di persone preoccupate per il loro futuro, per quello dei loro figli, alcuni dei quali frequentano un nido a pochi metri di distanza dall’impianto AMA. C’è chi non abita più in quella zona, c’è invece chi non ha alcuna possibilità di allontanarsi e deve convivere con questo costante problema.
Speriamo che la politica e gli amministratori locali non siano troppo indaffarati nelle loro faide interne e che di comune accordo con i cittadini trovino finalmente una soluzione definitiva e dignitosa a questo annoso problema.
Riccardo Evangelista