Nel quartiere Sacco Pastore i sensi unici di via Val D’Aosta e via Valsugana rendono il quartiere difficilmente accessibile non solo agli automobilisti ma anche ai pedoni, che, oltre al problema delle strisce pedonali inesistenti, devono affrontare anche il pericolo dello scorrimento veloce. Laura Corradini, 85 anni, abita in via Campi Flegrei, e nei giorni pari della settimana offre il suo supporto al centro ascolti della Parrocchia Gesù Bambino: «vengono a lamentarsi continuamente del problema degli attraversamenti. A parte il fatto che non ci sono strisce pedonali, o sono poco visibili, ma poi con questi sensi unici le auto e gli autobus che transitano in questa zona vanno troppo veloci e la gente non fa neanche in tempo a gettare l’immondizia. Solo pochi giorni fa sono state investite due persone. Questo quartiere ha tanti problemi: auto che parcheggiano in seconda, anche terza fila, con i vigili che fanno finta di non vedere; la sporcizia dei marciapiedi a causa della frutta marcia e dei cassettoni abbandonati dai fruttivendoli. Ma noi non chiediamo molto, solo che vengano ripristinati i doppi sensi delle nostre strade. Ne risentono anche i commercianti di zona perché con questo scorrimento veloce e il fatto che gli abitanti hanno paura, nessuno più va o si ferma a fare spesa da loro. Questo è un quartiere di anziani e pensionati, di gente giovane ce n’è poca, e noi abbiamo paura ad uscire di casa e attraversare la strada. E sempre per lo stesso motivo è fondamentale per noi che l’autobus 84 riprenda ad andare a piazza Venezia e che l’82 passi per piazza Sempione, perché in questo modo verrebbero ridotti considerevolmente i nostri problemi di spostamento e chi dovesse raggiungere il centro non sarebbe costretto a camminare fino a via Nomentana e cambiare due o tre mezzi pubblici per arrivarci». Dunque togliere i sensi unici, mettere le strisce pedonali, e apportare delle piccole modifiche al trasporto urbano, per rendere il quartiere di Sacco Pastore più vivibile per i cittadini che lo abitano da più di vent’anni. Niente di più e niente di meno di quello che da anni chiede insistentemente la dottoressa Daniela Mattiuzzo Brunetta insieme al suo comitato di quartiere, e che proprio ieri (ndr) è stata convocata per una riunione con le istituzioni municipali dalla consigliera Giordana Petrella(Pdl). Un resoconto dei fatti, purtroppo non incoraggiante da parte della Mattiuzzo «abbiamo esposto nuovamente i nostri problemi ma loro insistono nel dire che le cose così come sono vanno benissimo e che tutto è stato fatto per noi, per permetterci l’utilizzo della metro B1, e che in questo modo abbiamo anche poco inquinamento. Ma la nostra metro è via Nomentana, perché non c’è un mezzo di collegamento con la fermata della B1 a viale Libia e gli unici autobus che passano per la stazione ferroviaria, cioè l’82 e l’84, non sono affatto sintonizzati con l’arrivo del treno. E intanto sono già stati travolti due pedoni. L’unica cosa che siamo riusciti ad ottenere è stata la promessa ufficiale da parte dell’ingegnere Stefano Brinchi di rifare subito un nuovo schema di circolazione nel caso in cui il municipio gliene affidasse l’incarico. Inoltre in tutti gli studi fatti per il piano di circolazione sono stati ignorati gli evidenti problemi del sottosuolo, per cui l’alta velocità e il frequente scorrimento a ridosso degli argini argillosi rischiano di far crollare i palazzi, e nessuno ne tiene conto». Alessia Forgione